InfoAut
Immagine di copertina per il post

Occupy Oakland rilancia

 

Occupy Oakland rilancia. Dopo la giornata del 28 gennaio in cui la polizia ha arrestato 400 persone durante le iniziative per occupare un centro conferenze in disuso appartenente a una società immobiliare, l’assemblea generale di Occupy Oakland ha deciso di impegnarsi nella costruzione dellosciopero generale il prossimo Primo maggio.

Negli Stati Uniti il Primo maggio è un giorno lavorativo come gli altri nonostante faccia riferimento alle lotte e ai massacri della polizia avvenuti a Chicago nel 1886 e al valore non solo simbolico che riveste in molti Paesi. Da alcune settimane il movimento Occupy sta discutendo della possibilità di lanciare uno sciopero generale nazionale il Primo di maggio, costituendo anche dei gruppi di lavoro, com’è il caso di Occupy Wall Street a New York e di Occupy Portland. Il riferimento è soprattutto alla grande mobilitazione del Primo maggio del 2006 che aveva visto nelle piazze di molte città americane milioni di migranti, soprattutto latinos, con lo slogan “Sì, se puede! “. E l’immaginario del movimento americano corre verso la possibilità di un giorno senza il 99%”. Un obiettivo ambizioso che però si colloca in un percorso che ha visto lo sciopero generale di Oakland, dopo 65 anni, del 2 novembre scorso, il blocco di alcuni porti della West Coast del 12 dicembre ed è in campo la mobilitazione nazionale degli studenti del prossimo primo marzo.

L’assemblea generale di Occupy Oakland, che non si è limitata a lanciare la mobilitazione, ha elaborato una mozione finale in cui si intravvedono alcuni elementi che rompono con una pratica ormai obsoleta e cristallizzata di una certa sinistra americana anche radicale. Non c’è alcuna subordinazione alle organizzazioni sindacali esistenti anzi si mette in risalto come la politica di queste organizzazioni sia completamente autoreferenziale e piegata solo al riconoscimento da parte del governo e delle imprese. E come l’attuale tasso di sindacalizzazione del 12% circa – che vuol dire il 20% nel settore pubblico e il 7% nel settore privato – non comprenda la grande maggioranza del lavoratori, dei precari, dei migranti. Non si tratta di fare una battaglia per estendere la sindacalizzazione dei lavoratori che oggi sono esclusi per portarli all’interno di organizzazioni che hanno più a cuore l’andamento in borsa dei prodotti finanziari su cui hanno investito i fondi pensione che i diritti dei lavoratori. Si deve re-immaginare, per citare la mozione di Occupy Oakland, uno sciopero generale in un’epoca in cui la maggior parte dei lavoratori non appartiene ai sindacati. In cui i processi di soggettivazione individuale e collettiva seguono percorsi non più dettati dall’appartenenza a grandi organizzazioni che fanno della rappresentanza uno strumento per imbrigliare una composizione sociale politica di classe all’interno di una vuota retorica su diritti molto astratti e la riproduzione di gerarchie molto concrete. Re-immaginare lo sciopero generale significa individuare durante lo svolgimento dello stesso le possibili soluzioni, anche con azioni dirette, di una condizione sociale colpita dai pesanti tagli di bilancio e dalla continua repressione della polizia al di là del colore del governo centrale. Uno sciopero che si ponga come obiettivo di incidere sia sulla produzione che sulla circolazione del capitale, che tenga insieme dal momento della proclamazione, alla costruzione e allo svolgimento la radicalità dei contenuti con la radicalità delle forme di democrazia. Non è più tempo di scioperi in cui ci sia una scissione tra soggetti che partecipano e organizzazioni non permeabili che li indicono.

Lo stesso slogan di indizione dello sciopero ribalta una tradizione che ha fatto molti danni nel movimento operaio novecentesco: al posto del dobbiamo lavorare per vivere” a Oakland si risponde If we can’t live, we won’t work”, se non possiamo vivere non lavoriamo

Dopo “Marx a Detroit”, titolo di un famoso saggio di Tronti degli anni ’60 del secolo scorso, è arrivato il tempo in cui Marx si aggira tra le parti di Oakland? Le esperienze dei movimenti e una specifica composizione di classe non sono meccanicamente riproducibili in altri contesti tuttavia aprono spazi interessanti di riflessione e sollecitano punti di vista non scontati.

 

 

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

oaklandoccupy wall street

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Vittoria dei portuali di Marsiglia e Genova. Rimaste a terra le mitragliatrici, la nave cargo diretta ad Haifa viaggia vuota

La nave è dovuta ripartire vuota di armamenti israeliani, e vuota farà tappa sabato a Genova soltanto per un “rifornimento tecnico”.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Genova: i portuali pronti a rifiutare di caricare il cargo di armi per Israele

I portuali in Francia si rifiutano di caricare il cargo di armi per Israele: pronti al blocco anche a Genova.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Militari israeliani in “libera uscita” in Italia

Stress da genocidio? Se vuoi rilassarti vieni nel Bel Paese! Non è uno slogan pubblicitario di un mondo distopico, ma potremmo rappresentarcela così l’offerta, comprensiva di relax,  tour turistici alle bellezze naturalistiche e culturali delle Marche, di cui ha usufruito a fine 2024 un gruppo di giovani militari israeliani in “libera uscita”, ma pur sempre scortati e protetti dalla DIGOS per garantirne la massima riservatezza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

El Salvador: Sei anni di Bukele con poteri ampliati, stato d’emergenza e detenzione degli oppositori

La deriva autoritaria del presidente di El Salvador.

Bukele celebra il suo sesto anno di mandato e il primo dalla sua controversa rielezione, sostenendosi su un regime d’emergenza che accumula denunce per violazioni dei diritti umani e la persecuzione delle voci critiche.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Catania: salpata la nave umanitaria della Freedom Flotilla “per rompere l’assedio di Gaza”

In circa una settimana di navigazione, l’imbarcazione umanitaria Madleen della Freedom Flotilla dovrebbe raggiungere le acque basse della Striscia di Gaza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“Non lasceremo loro nulla”. La distruzione del settore agricolo e dei sistemi alimentari di Gaza /2

Questo rapporto “Non lasceremo loro nulla” (*) affronta la distruzione del settore agricolo e delle strutture legate alla produzione alimentare durante l’assalto militare israeliano in corso sulla Striscia di Gaza dal 7 ottobre 2023. di Palestinian Centre for Human Rights, da ECOR Network Qui la prima parte. II. La distruzione israeliana del settore agricolo e dei sistemi […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Brescia: contestato il Ministro Tajani “Contro il genocidio in Palestina e le complicità anche italiane. Palestina Libera!”

A Brescia forte contestazione di almeno 150 tra studenti e attivisti contro la presenza alla facoltà di Giurisprudenza del ministro degli esteri e vicepremier Tajani, invitato dall’Ateneo per inaugurare un corso di laurea.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“Indignazione per le dichiarazioni di Netanyahu: ‘Nessuna carestia a Gaza, i palestinesi sono sovrappeso’”

Il primo ministro sostiene che le immagini di migliaia di prigionieri palestinesi seminudi dimostrerebbero che hanno cibo a sufficienza, mentre esperti internazionali lanciano l’allarme su una carestia imminente.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Palestina: militarizzazione degli aiuti e silenzio internazionale. Il punto della situazione con Eliana Riva

Ogni giorno porta nuove atrocità in Palestina: oggi, almeno 17 persone sono state uccise dall’esercito israeliano in tutta Gaza, tra cui otto vittime durante un raid contro la casa del giornalista Osama al-Arbid, nel nord della Striscia. Il giornalista sarebbe sopravvissuto, ma molti dei suoi familiari sono stati uccisi.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Manifestazione nazionale contro il riarmo, la guerra e il genocidio in Palestina: 21 giugno a Roma

La data per la manifestazione nazionale a Roma contro il riarmo e la guerra è stata individuata nel 21 giugno, poco prima che si tenga il summit NATO all’Aja dal 25 al 25 giugno sulla Difesa e la spesa militare.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Ad un anno dall’assalto di Capitol Hill pt 3. Lo spartiacque della crisi del 2008

Le puntate precedenti: parte 1 | parte 2 La crisi finanziaria globale del 2007-2008 è diventata immediatamente un campo di battaglia sulle diverse interpretazioni da dare al fenomeno e sui provvedimenti da adottare per rispondere al “rischio sistemico” che il collasso del mercato dei mutui subprime e dei prodotti finanziari da esso derivati stavano provocando. […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Oakland (California): i portuali bloccano una nave israeliana in solidarietà con la lotta dei palestinesi

Riceviamo e volentieri pubblichiamo. OAKLAND, CALIFORNIA (USA): I PORTUALI BLOCCANO LA NAVE ISRAELIANA IN SOLIDARIETA’ CON LA PALESTINA6 giugno 2021 – Per il settimo anno consecutivo, alle navi di proprietà israeliana non è stato permesso di scaricare nel porto di Oakland. Il 4 giugno, migliaia di sostenitori della lotta palestinese hanno fatto sei picchetti simultanei […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Bronx, il riscatto passa per un centro sociale

Un momento decisivo per questa storia è quello del settembre 2012. Un ventenne scappa di corsa da un Deli Grocery, dove era trattenuto in ostaggio da un rapinatore. Ma dopo pochi passi fuori dal negozio, viene freddato da un poliziotto. Questa morte, che come è ormai ben noto non è certamente un’eccezione negli Stati Uniti, […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Oakland, manifestanti bloccano il dipartimento di polizia. Decine di arresti

La protesta è iniziata intorno alle 7:30 del mattino, quando alcuni manifestanti hanno formato una catena umana di fronte ai quattro ingressi dell’edificio; nel frattempo un attivista si è arrampicato su di un palo fuori dal commissariato per appendere un cartello con le foto delle vittime della polizia e la scritta “Black Lives Matter”, lo […]

Immagine di copertina per il post
Culture

#Berkeleyprotests. TangoDown per il sito della Polizia di Oakland

Riportiamo qui sotto il comunicato di Anonymous con il quale ha dato notizia ieri sera del defacciamento del sito della polizia. Salve cittadini del mondo, siamo Anonymous, Abbiamo osservato da una certa distanza le proteste che si stanno svolgendo nel mondo, ed è arrivato alla nostra attenzione il come gli agenti degli Stati Uniti non […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Impedito ad imbarcazione israeliana di attraccare e scaricare ad Oakland

Ma, finito l’impatto del trionfo iniziale, gli attivisti sono ritornati alla Banchina 57 del Porto di Oakland la sera seguente, Domenica 17 Agosto. Alle 17.00 di Domenica, i manifestanti hanno lanciato un urgente appello a tutti gli attivisti per andare al Porto. Entro trenta minuti dall’appello, centinaia di persone sono ritornate alle banchine. I lavoratori […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Forme di organizzazione del precariato negli Usa

  Mentre in Europa l’idea di precariato circola da parecchi anni, è solo di recente che essa ha fatto il suo ingresso nel dibattito statunitense. Se già dal Manifesto di Marx l’idea di vita precaria era contemplata, è tuttavia soprattutto attraverso il libro di Guy Standing (“The Precariat: the New Dangerous Class”, 2011) che il […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Occupy ancora in piazza. Centinaia gli arresti

Dopo le manifestazioni dei giorni precedenti -con i relativi arresti- ad un anno di distanza ieri il movimento “occupy” è tornato in strada. Da New York a San Francisco, in una trentina di città, centinaia di persone sono scese in strada, non solo per ricordare la nascita del movimento ma anche per richiamare l’attenzione sulle […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

La campagna Occupy Student Debt!

Dentro la cornice del movimento Occupy è stata organizzata la campagna Occupy Student Debt, che innanzitutto è un gesto politico di rifiuto del pagamento del debito contratto e quindi dei meccanismi d’assoggettamento dell’economia del debito, come la definisce Maurizio Lazzarato nel suo libro ‘La fabbrica dell’uomo indebitato’. Prendendo spunto dall’incontro che si è tenuto ieri […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

What’s up, Occupy?

2011, 17 settembre. Nasce, a Zuccotti Park, Occupy Wall Street. 8 mesi dopo, Occupy!, in tutte le declinazioni che ha avuto da una parte all’altra degli States e in tante altre parti del mondo, è diventato già un pezzo di storia delle mobilitazioni globali; ha parlato di crisi della rappresentanza, di finanza-killer, di lotte del […]