Paraguay, altro “golpe democratico”?
Un “golpe” democratico a seguito del quale sono scoppiati incidenti con la polizia nella capitale Asuncion invasa da suoi sostenitori, reazione ed incidenti che testimoniano l’assoluta opacità del provvedimento di impeachment con cui Lugo è stato fatto abdicare dal parlamento di cui aveva perso la maggioranza.
A Lugo è stata infatti imputata l’incapacità di contrastare la violenza nel paese soprattutto in relazione ai 17 morti negli scontri tra contadini e polizia di qualche giorno fa (per molti orchestrato dalla multinazionale Monsanto). Nonostante la situazione sembri complicata per le forze progressiste del paese che da 4 anni sostenevano l’ex teologo della liberazione alla guida del paese, non si sono fatte attendere alcune reazioni internazionali di cui andrà però verificata la consistenza.
Alì Rodriguez Arache segretario dell’ Unasur ha avvertito che i paesi raccolti nella sigla potrebbero applicare la ‘clausola democratica’ prevista dall’organismo non riconoscendo quindi il nuovo governo. “L’Argentina non riconosce un colpo di stato in un paese vicino”, ha ammonito Cristina Fernandez Kirchner, definendo quello che e’ successo in Paraguay “inaccettabile”. Nella stessa maniera sis ono espressi anche Chavez, Morales e Correa, mentre il neoeletto Franco ha annunciato “grandi sforzi” per costruire all’estero un’immagine democratica del suo nuovo esecutivo.
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