InfoAut
Immagine di copertina per il post

Polonia, nazione e xenofobia dopo l’austerity made in UE

Proprio contro questa svolta dell’euroscettico Diritto e Giustizia si è mobilitato il “KOD” (Comitato di Difesa della Democrazia), la cui però azione non è assolutamente derivamente da mobilitazione popolare bensì un cartello creato dai partiti ora all’opposizione, caratterizzati da un forte europeismo che ha portato  negli scorsi anni alla messa in campo di politiche di austerity che hanno poi contribuito non poco all’affermazione dell’attuale governo.

Più di venti città in Polonia e altre nel mondo come Londra e Berlino hanno visto manifestazioni prendere vita, con il picco toccato a Varsavia dove circa 40.000 persone hanno partecipato ad una manifestazione contro il nuovo governo. Il quale non si è però lasciato intimorire e ha proceduto nella nomina di “elementi graditi” alle principali cariche della giustizia, delle forze dell’ordine e dei media, seguendo in tutto e per tutto il modello Orban: un modello che si è rivelato vincente anche in campagna elettorale, soprattutto nelle reiterate retoriche cariche di odio e xenofobia nei confronti dei migranti, in nessun modo moderate neanche da una Chiesa locale non certo “bergogliana” ma anzi come noto ultra-tradizionalista.

Ad essere forte è l’impronta ultranazionalista della nuova premier Beata Szydlo, per molti vero e proprio erede politico (per alcuni anche burattino) dell’ex premier Jaroslav Kaczynski: si vogliono riformulare gli impegni – per quanto risibili – presi dal precedente governo rispetto all’accoglienza dei migranti giustificando la mossa con la volontà di difendere i fondamentali, migliori della media UE, dell’economia polacca rispetto a crescita e disoccupazione.

Interessante come però questo neonazionalismo non sia in continuità storica con quello del passato, caratterizzato soprattutto nel Novecento in senso anti-russo; anzi, con Ungheria e l’Ucraina filo-russa sembra iniziare a intravedersi la possibilità di un appoggio vicendevolmente utile con Putin: questo sarebbe motivato da parte russa con la possibilità di disgregare ulteriormente l’Unione Europea (e indebolendo la coesione interna alla NATO) e da parte degli stati dell’Europa Orientale con la possibilità di ottenere maggiori margini di manovra e di potere in seno ai meccanismi decisionali dell’Unione Europea.

Se lo scenario geopolitico è ancora tutto da comprendere nelle sue evoluzioni, sarà interessante vedere se nelle pieghe di questo scontro tutto interno alle formazioni partitiche organizzate  ci sarà spazio per opzioni di movimentazione autonoma per emergere: sopratutto l’opposizione alla corruzione diffusa in tutto l’arco partitico, che ha già mobilitato importanti masse in tutta l’area est europea negli scorsi anni, sembra poter essere una miccia importante per scardinare un quadro interamente giocato sulla falsa opposizione nazionalismo/europeismo che si risolve unicamente in diverse forme di controllo e pauperizzazione della società polacca.

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

polonia

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Israele e Turchia premono sulla Siria del Sud-Ovest e del Nord-Est

In queste giornate di repentini cambiamenti vogliamo fare il punto con Eliana Riva, caporedattrice del giornale di informazione Pagine Esteri, rispetto a due elementi di particolare pressione sul territorio siriano, ossia Israele da un lato e la Turchia dall’altro.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Kobane pronta a resistere all’imminente invasione guidata dalla Turchia

Le Forze Democratiche Siriane (SDF), martedì, hanno lanciato un duro monito contro l’imminente invasione di Kobane da parte della Turchia. Sottolineando la storica resistenza della città, le SDF hanno giurato di difenderla insieme al suo popolo, facendo appello alla solidarietà internazionale.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Siria: la Turchia ammassa le truppe al confine e bombarda Kobane

Siria. La Turchia continua ad ammassare truppe al confine per invadere con le sue milizie jihadiste la città di Kobane, simbolo della lotta anti-Isis e della rivoluzione confederale del nord-est siriano. Da questo martedì 17 dicembre in corso anche bombardamenti di artiglieria sulla città.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Siria: la sfida di una ricostruzione indipendente dagli interessi imperialisti

Abbiamo posto alcune questioni a Yussef Boussoumah, co-fondatore del Partito degli Indigeni della Repubblica insieme a Houria Bouteldja e ora voce importante all’interno del media di informazione indipendente Parole d’Honneur a partire dalla caduta del regime di Bachar Al Assad in Siria.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La fine di Assad e l’inizio del califfato all’ombra di Ankara scompongono il mosaico siriano

La repentina caduta del regime alauita degli Assad riporta alla luce le fratture della Siria postcoloniale, frutto malsano dell’accordo Sykes Picot del 1916 fra Francia e Gran Bretagna, che ha diviso in modo arbitrario i territori che appartenevano all’impero ottomano.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Gli USA minacciano la Siria: via le sanzioni solo se Damasco abbandonerà Teheran

Caduta Aleppo, si combatte intorno a Hama. Ieri migliaia di miliziani di Ha’yat Tahrir al Sham (Hts) e di altre formazioni jihadiste appoggiate dalla Turchia hanno ripreso ad avanzare verso la città un tempo roccaforte dell’islamismo sunnita. Incontrano la resistenza delle forze governative che sembrano aver in parte ricompattato i ranghi dopo il crollo ad […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Oltre 800 banche europee investono 371 miliardi di euro in aziende che sostengono gli insediamenti illegali in Cisgiordania

La Coalizione Don’t Buy Into Occupation nomina 58 aziende e 822 istituti finanziari europei complici dell’illegale impresa di insediamenti colonici di Israele.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Siria: jihadisti filo-turchi entrano ad Aleppo. Attacata anche la regione curda di Shehba

In Siria a partire dal 27 novembre, milizie jihadiste legate alla Turchia hanno lanciato un’offensiva dalla regione di Idlib e raggiungendo i quartieri occidentali di Aleppo. Come sottolinea ai nostri microfoni Jacopo Bindi, dell’Accademia della Modernità Democratica, l’Esercito nazionale siriano, responsabile di attacchi nella regione di Shehba, è strettamente legato ad Ankara. Questo gruppo, che […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Una fragile (sanguinosa) tregua

Alle 10 di questa [ieri] mattina è partita la tregua di 60 giorni (rinnovabile) tra Israele e Hezbollah, orchestrata dagli Stati Uniti e in parte dalla Francia. Una tregua fragile e sporca, che riporta la situazione ad un impossibile status quo ex ante, come se di mezzo non ci fossero stati 4000 morti (restringendo la guerra al solo Libano) e 1.200.000 sfollati su un paese di circa 6 milioni di abitanti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Entra ufficialmente in vigore il cessate il fuoco tra Libano e Israele

Riprendiamo l’articolo di InfoPal: Beirut. Il cessate il fuoco israeliano con il Libano è entrato ufficialmente in vigore mercoledì alle 4:00 del mattino (ora locale). Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha annunciato martedì sera che il suo governo ha approvato un accordo di cessate il fuoco con Hezbollah in Libano, dopo settimane di colloqui […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Ambiente: il ciclone Boris continua a devastare l’Europa centro-orientale

Il ciclone Boris continua a devastare L’Europa centro-orientale, lasciando dietro di sé una lunga scia di distruzione.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Giocano sull’orlo del baratro

L’incidente al confine tra Polonia ed Ucraina per un momento ha aperto la finestra su un coinvolgimento diretto, sul campo, della NATO nel conflitto. E ci mostra quanto sia fragile la membrana che separa il presente da una guerra militare totale.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

L’all-in di Lukasenko in cambio di riconoscimento da parte dell’UE

“Ho trovato una situazione di respingimenti in stile ping-pong. I migranti mi hanno raccontato di essere stati ingannati dagli agenti di viaggio in Medio Oriente e di aver creduto alla promessa che fosse facile raggiungere l’UE. Una volta a Minsk, sono stati sistemati in hotel e portati in taxi al confine. Qui, dopo aver vagato […]

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Nuove proteste in Polonia contro la legge che vieta l’aborto

In Polonia a partire da ottobre le proteste contro la legge che vieta l’aborto non si sono mai fermate. Ricordiamo le immagini dei cortei oceanici che avevano inondato Varsavia. Il Tribunale costituzionale il 22 ottobre aveva infatti emesso una sentenza che riduceva drasticamente la possibilità di accedere legalmente all’aborto, ossia la presenza di malformazioni fetali […]

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

La protesta delle donne invade le strade di Varsavia.

Ieri sera decine di migliaia di manifestanti si sono riversate nelle strade di Varsavia, rappresentando la più grande manifestazione nella città da quelle degli ultimi anni 80.  Negli scorsi giorni le proteste contro la decisione della Corte Costituzionale di vietare l’aborto in caso di malformazione del feto sono state molteplici e determinate. Contro la Chiesa, […]

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Polonia. Continuano le proteste per la possibilità di aborto.

In Polonia è da più di cinque giorni che proseguono importanti manifestazioni contro la decisione della Corte Costituzionale di vietare l’aborto anche in caso di grave malformazione e malattia irreversibile del feto. Il premier polacco Mateusz Morawiecki ha convocato l’esercito per soffocare le proteste e nonostante le tensioni anche all’interno del Parlamento la decisione scellerata […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Polonia, dietro l’assassinio di un sindaco

Pawel Adamowicz, sindaco di Danzica, è stato assassinato la scorsa domenica. Il tutto è accaduto durante un incontro di beneficenza in corso nella città portuale del nord dello stato. L’omicidio è stato collegato da alcuni dei principali giornali polacchi al clima politico del paese, dove ha sempre più consenso l’opzione sovranista e nazionalista, in particolare […]

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Black Friday. La Polonia si blocca contro la restrizione del diritto all’aborto

Ieri in Polonia una grande mobilitazione ha attraversato il Paese contro la proposta di restrizione della legge sull’interruzione di gravidanza, già una delle più restrittive d’Europa.   Dopo le oceaniche proteste del 2016 il governo di ultradestra polacco, sostenuto dalla Chiesa, sta nuovamente cercando di restringere la legislazione sull’aborto vietandolo nel caso di gravi malformazioni […]