InfoAut
Immagine di copertina per il post

Prigionieri palestinesi preparano lo sciopero della fame per Aprile

In una lettera inviata al Ahrar Center for Prisoners Studies, i palestinesi detenuti nel carcere di Megiddo hanno sottolineato il deterioramento delle loro condizioni. Secondo la lettera, i 120 palestinesi attualmente detenuti presso il carcere di Megiddo vivono in condizioni precarie e sono privati dei loro bisogni umani fondamentali. Come scritto nella lettera, la scarsa igiene minaccia la salute dei detenuti; i servizi igienici non hanno acqua corrente e lavandini e docce mancano di acqua calda e igiene di base.

I detenuti hanno minacciato di intensificare la loro protesta in risposta alla politica repressiva e arbitraria dell’amministrazione carceraria.

Il direttore del Centro Ahrar, Fouad al-Khuffash, ha riferito della terribile situazione nel carcere di Megiddo e ha sottolineato che l’amministrazione del carcere israeliano ha intensificato le sue provocazioni e le quotidiane violazioni contro i detenuti.

Le denunce dei palestinesi riguardo le condizioni nelle carceri israeliane sono in aumento e riguardano prevalentemente la scarsa igiene, i pochi servizi medici e i quotidiani attacchi ai prigionieri da parte delle autorità.

Domenica i prigionieri nel carcere di Eshel, nei pressi di Be’er Sheva, hanno informato l’amministrazione carceraria che il prossimo mese inizieranno lo sciopero della fame.

Un avvocato della Palestinian Prisoner Society ha riferito che lo sciopero è un segno di protesta contro le umilianti operazioni di ricerca dell’amministrazione carceraria e i continui insulti ai loro parenti in visita, che spesso si prolungano fino alle tarde ore della sera.

I prigionieri hanno detto di protestare anche per il maltrattamento all’interno dei loro reparti e per la negligenza medica.

Si calcola che quasi 1000 prigionieri saranno in sciopero della fame nel mese di Aprile. Circa 4600 detenuti palestinesi (tra cui 12 donne e 187 bambini) sono attualmente detenuti nelle carceri israeliane, secondo il Prisoners Affairs Ministry. Attualmente 79 detenuti sono in sciopero della fame individuale contro il deterioramento delle condizioni carcerarie. Questo è il più alto numero di scioperi dal Settembre 2013.

Nel mese di febbraio il Ministro palestinese dei prigionieri e detenuti, Issa Qaraqeh, ha dichiarato che le autorità israeliane sono responsabili della vita dei prigionieri.

Poichè le condizioni di salute dei detenuti stanno peggiorando, le autorità israeliane stanno facendo pressione affinchè lo sciopero venga interrotto. All’inizio di marzo il Ministero della Difesa Israeliano ha pubblicato una relazione sulla legge che riguarda il ”trattamento dello sciopero della fame”. Il memorandum rappresenta una revisione ad un protocollo esistente, e consente l’alimentazione forzata dei detenuti in sciopero della fame.

Il memorandum arriva in risposta agli scioperi della fame prolungati tra i prigionieri palestinesi nel 2012. Questi scioperi della fame hanno raccolto una grande attenzione da parte del pubblico e dei media, generando disapprovazione verso i leaders politici israeliani e i funzionari nelle prigioni.

Il memorandum è stato rilasciato per la critica pubblica ed è stato formulato congiuntamente dal Ministero della Giustizia, il Ministero della Salute e il Servizio Penitenziario Israeliano. È stato anche approvato dal procuratore generale Yehuda Weinstein lo scorso settembre.

 

Da Palestina Rossa

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

israelepalestinaprigionierisciopero della fame

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“Li hanno uccisi senza che muovessero un muscolo”: Esecuzioni sommarie, fame e sfollamenti forzati da parte dell’esercito israeliano nel Nord di Gaza

La squadra sul campo dell’Osservatorio Euro-Mediterraneo ha documentato strazianti episodi di uccisioni sommarie ed esecuzioni extragiudiziali di civili da parte di soldati israeliani, eseguite senza alcuna giustificazione. Fonte: English version Dell’Osservatorio Euro-Mediterraneo per i Diritti Umani – 17 novembre 2024Immagine di copertina: Il fumo si alza da un edificio residenziale dopo un attacco israeliano a Beit […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Nuova Zelanda: migliaia di indigeni Maori assediano il Parlamento

Dopo poco più di una settimana, la marcia lanciata dal popolo Maori in difesa dei propri diritti è arrivata a Wellington.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Basta armi a Israele: manifestazione regionale a Torino

Nella giornata di sabato 5000 persone provenienti da tutto il Piemonte si sono radunate a Torino per dare vita ad un ricco e partecipato corteo regionale.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Libano: la Francia (forse) libererà Georges Abdallah, militante comunista incarcerato dal 1987

Originario di Kobayat, nel nord del Libano, militante del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina prima e tra i fondatori delle Fazioni Armate Rivoluzionarie Libanesi dopo l’invasione israeliana del Libano

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Occupata la Leonardo spa dall’Intifada Studentesca a Torino

Ieri come Intifada studentesca abbiamo occupato la sede della Leonardo Spa! In 50 siamo entratə all’interno dello stabilimento mentre altre 50 persone bloccavano l’ingresso.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La coreografia pro-Palestina degli ultras del PSG è diventata un vero e proprio caso politico

Riprendiamo l’articolo di Calcio e Rivoluzione, che mette in luce il caso politico nato intorno alla coreografia pro-Palestina messa in scena dagli ultras del PSG durante una partita di Champions League. Questo episodio ha scatenato reazioni accese da parte delle autorità francesi e aperto un dibattito sul rapporto tra politica e sport, evidenziando come certi […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Netanyahu si nasconde in un bunker sotterraneo per paura degli attacchi dei droni

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu avrebbe lavorato da una “camera blindata sotterranea” per paura di subire attacchi drone di rappresaglia da parte dei movimenti di resistenza regionali.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La vergognosa narrazione occidentale mostra nuovamente il significato di informazione di guerra

Venerdì 9 novembre i militari dell’IDF (ricordiamo che in Israele è presente la leva obbligatoria) e tifosi del Macabi Tel Aviv hanno strappato e bruciato bandiere palestinesi dai balconi olandesi, insultato e aggredito persone e giornalisti, inneggiato alla morte degli arabi e dei bambini palestinesi per ore nel centro cittadino e fischiato il minuto di silenzio ai morti di Valencia.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Amerika Trump again

Fin dalle prime ore dall’inizio dello spoglio, la vittoria elettorale di Trump si stagliava netta, ben oltre le previsioni di chi scommetteva sulla sua rielezione, macinando stato in bilico dopo stato in bilico, mentre Fox News si sbilanciava a dichiarare la vittoria in anticipo su tutte le testate nazionali del mainstream media a stelle e strisce. 

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Basta armi a Israele! Contro l’Occidente genocida, colonizzatore e guerrafondaio! Resistenza fino alla vittoria!

Di seguito pubblichiamo l’appello per la manifestazione regionale di sabato 16 novembre che si terrà a Torino.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Leonardo occupata: costruire una prassi per boicottare la guerra

L’Intifada ha annunciato sin dall’inizio dell’anno accademico l’intenzione di proseguire con l’azione di boicottaggio contro Israele e i suoi alleati.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Inizia l’Intifada degli studenti medi

Inizia l’intifada degli studenti medi, oggi ci siamo presi la città! Si preannunciava una grande giornata di lotta e così è stato.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Revoca immediata dei fogli di via – Tiziano libero subito!

Questo appello nasce a seguito della manifestazione del 5 ottobre scorso quando più di 10.000 persone hanno violato i divieti del governo e della questura di Roma per manifestare la loro solidarietà alla resistenza palestinese e al popolo libanese..

Immagine di copertina per il post
Formazione

Contro Stato e dirigent3 tutto e subito all3 student3!

Scendiamo in piazza, il 15 novembre, pochi giorni prima dalla giornata dell3 student3, contro un sistema scolastico devastato da continui tagli ai fondi pubblici, dall’autoritarismo e dalla repressione che tende ad insinuarsi anche nei nostri luoghi del sapere e da una didattica che non pone al centro lo sviluppo del pensiero critico bensì una valutazione numerica.