InfoAut
Immagine di copertina per il post

Riforma delle pensioni: la Francia alla vigilia di una rivoluzione?

La domanda può far sorridere, perché la rivoluzione è un vecchio slogan a cui nessuno crede più. Se la prendiamo sul serio, questa domanda può darci le vertigini. Stiamo entrando in una zona sconosciuta? Stiamo davvero vivendo un momento storico? E che cosa significa? Questa sera la domanda merita di essere posta con calma, per trarne le conseguenze.

tradotto da Contre Attaque

La CGT ha contato 3,5 milioni di persone in strada giovedì 23 marzo. Insieme a quelle del 7 marzo, queste sono state le più grandi manifestazioni in Francia da diversi decenni. In diverse città, tra cui Nantes, è stato superato il record assoluto. Secondo i media del governo, Macron è sorpreso da questa marea umana. Come tutti gli autocrati che governano sulla desolazione, la sua scommessa è stata fin dall’inizio sulla “mancanza di respiro” e sulla “rassegnazione” della popolazione ai suoi attacchi. Ha perso.

Non solo la mobilitazione ha continuato a crescere da gennaio, ma il 62% dei francesi ritiene che il movimento sociale contro la riforma delle pensioni debba “inasprirsi per far retrocedere l’esecutivo”, secondo un sondaggio. Il livello sale al 76% nelle classi popolari, il che significa che la stragrande maggioranza della popolazione è contraria alla riforma delle pensioni e sostiene il movimento, ma che inoltre i blocchi e le rivolte in corso sono sostenuti da quasi tutti, a parte una manciata di pensionati privilegiati e di fascisti.

Le operazioni in città morte si stanno svolgendo a Lille e Tolosa, dopo Nantes, Rennes, Caen o Lione. Intere città sono paralizzate. Le raffinerie del Paese sono ferme e, anche con le requisizioni governative, la carenza di benzina colpisce migliaia di stazioni di servizio. Le grandi città traboccano di cassonetti della spazzatura, trasformati in barricate infuocate. Migliaia di blocchi di strade, fabbriche e centri commerciali si stanno verificando ovunque.

Questa sera, il municipio di Bordeaux è in fiamme. La sottoprefettura di Lorient è stata incendiata. A Quimper, i manifestanti hanno smantellato le barriere della superstrada. A Saint-Nazaire, gli operai hanno smantellato il ponte più grande di Francia. Nella stessa città, gli studenti delle scuole superiori hanno bloccato un autobus bruciandolo. A Nantes, un tribunale è stato distrutto e un’intera compagnia di CRS è stata messa fuori gioco. A Parigi, l’università di Assas, la più di destra del Paese, è stata bloccata. Questo giovedì sera, ci sono notizie di interruzioni dell’elettricità in alcune stazioni di polizia, mentre a Parigi tutto brucia. Ad Angers, Nancy, Bayonne o Besançon si sono verificati scontri, il che è eccezionale. Anche ad Ancenis, una città vicino a Nantes, come in altre piccole città, la polizia ha dovuto usare il gas. È una cosa inaudita. Da una settimana, ogni notte, si verificano disordini in diverse metropoli, nonostante le migliaia di arresti. Decine di migliaia di persone subiscono la repressione e resistono. La paura sta cambiando di campo.

Abbiamo blocchi massicci, su scala di interi agglomerati urbani. Le manifestazioni mostruose che scoppiano una o due volte alla settimana. Le basi sindacali che rafforzano il movimento nonostante l’agenda dettata dai leader sindacali. Abbiamo rivolte diffuse. Giovani mobilitati. Ci sono tutti i parametri. Macron deve fare marcia indietro. E possiamo sognare ancora più in alto.

Abbiamo raggiunto il limite. I nostri parenti stanno morendo negli ospedali distrutti dal liberismo. I nostri figli non hanno riscaldamento nelle loro aule. Siamo umiliati al lavoro e al centro per l’impiego. I nostri amici sono vittime di burn out e depressioni. La biodiversità sta crollando e le Nazioni Unite annunciano una carenza d’acqua a breve termine. La polizia è ovunque, la giustizia da nessuna parte. Decenni di umiliazioni cominciano a esplodere. Ora, o il governo sceglie la via dell’autoritarismo e si entra ufficialmente in una dittatura, o inizia a fare marcia indietro. Dobbiamo prendere sul serio l’ipotesi di un rovesciamento di Macron.

Di seguito la diretta di Radio Onda d’Urto della manifestazione di ieri a Parigi:

La diretta dall’enorme manifestazione di Parigi nella giornata di sciopero generale contro la riforma delle pensioni e tanto altro: due immensi cortei, uno più conflittuale con un Cortege de tete composto da tantissimi giovani e dal sindacato di base Sud Solidiares, il secondo dagli altri sindacati dell’Intersindacale, stanno letteralmente riempendo le piazze e le strade di Parigi. Sono già scoppiati scontri con la polizia e ci sono azioni contro alcune vetrine.

h 15 corrispondenza con il compagno italiano Gianni Mainardi dal corteo più autonomo partito dalla Bastiglia Ascolta o scarica

h 15,15 Corrispondenza-intervista con Victoire compagna della CGT e Andrea Mencarelli della redazione di Contropiano dal corteo di Parigi Ascolta o scarica

h 15,30 Corrispondenza da Parigi con Flix, studente universitario francese che ci parla della partecipazione studentesca ai picchetti dei lavoratori e delle manif sauvages della sera, composizione e protagonisti. In serata a partire dalle 19 appuntamenti anche questa sera per altre manif sauvage Ascolta o scarica

h 16 Corrispondenza dal corteo sindacale di Parigi di Gianni Mainardi, compagno italiano Ascolta o scarica

h 16,15 La polizia ha caricato il corteo all’altezza dell’arco della Porta Strasbourg Saint-Denis il cortège de tete, circa 2-3mila persone, risponde con barricate e fuochi. Ascolta o scarica

h 17,45 corrispondenza da Strasburgo di Alice Ferraglio, compagna bresciana:  circa 35 mila persone in piazza, con tantissimi studenti e studentesse,  in una città di 277mila abitanti Ascolta o scarica

h 18 ancora scontri in corso a Parigi, con attacchi della polizia che usa spray urticante e gas lacrimogeni. La corrispondenza di Stella compagna di Global Ascolta o scarica

h 18,30 il corteo avanza determinato, i sindacati sono ancora dietro mentre la testa è già arrivata ad Opera. Blocchi e picchetti ci sono stati nei luoghi di lavoro e in quelli dell’istruzione, scuole e università;  rallentate le tangenziali e le autostrade attorno alle città. Ma questa immensa manifestazione non si fermerà perchè proseguiranno fino a notte fonda  le manif sauvages: sono già stati lanciati alcuni appuntamenti in diverse zone della capitale.  Andrea Mencarelli, compagno italiano che vive a Parigi della redazione di Contropiano  Ascolta o scarica

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

Franciamacronriforma pensioni franciasciopero generalescontri

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Roghi e lotta per la vita in Macedonia: avete acceso le fiamme, ora preparatevi al fuoco

Il 16 marzo, 59 giovani sono morti tra le fiamme a Kocani, in Macedonia, in un club notturno. Avevano tra i 14 e i 25 anni.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Ravenna: sequestrato materiale militare. Era diretto in Israele senza licenza

Ottocento pezzi acquistati dall’azienda Imi Systems, che rifornisce l’esercito. Il porto romagnolo teatro di proteste e di blocchi dei portuali di armi e navi israeliane

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Argentina: Ancora negazionismo, ad un giorno dall’anniversario del colpo di stato il Governo ha demolito un monumento allo scrittore Osvaldo Bayer

Invece di occuparsi dello stato delle strade di fronte all’abbandono delle opere pubbliche, la Viabilità Nazionale è stata utilizzata come strumento di provocazione nell’ambito di un nuovo anniversario dell’ultimo colpo di stato. Questo martedì, soltanto un giorno dopo un nuovo anniversario del sanguinoso colpo di stato perpetrato il 24 marzo 1976, il governo di Javier […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

L’ultimo capitolo del genocidio

Israele ha iniziato la fase finale del suo Genocidio. I palestinesi saranno costretti a scegliere tra la morte o la deportazione. Non ci sono altre opzioni. Un articolo del giornalista premio Pulitzer Chris Hedges, ex corrispondente del New York Times da Gaza. di Chris Hedges da InfoPal (Chrishedges.substack.com.) Questo è l’ultimo capitolo del Genocidio. È […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Turchia: l’arresto di Imamoglu scatena nuove proteste contro Erdogan

In Turchia sono scoppiate massicce proteste dopo che le autorità giudiziarie – all’interno di una vasta operazione contro centinaia di persone –  hanno arrestato Ekrem Imamoglu, il sindaco di Istanbul, pochi giorni prima che venisse scelto come candidato del partito di opposizione laico CHP alle presidenziali.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La crisi umanitaria a Gaza: una situazione terribile di fame e aiuti bloccati

La Striscia di Gaza, che ospita quasi due milioni di persone, sta affrontando una crisi umanitaria di portata senza precedenti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Argentina: Un superclassico della repressione di Milei con proiettili, feriti e caccia a pensionati e tifosi

Cronaca di un pomeriggio di violenza istituzionale come non si vedeva da molto tempo.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

L’anomalia della guerra in Messico

Il 5 marzo il collettivo “Guerreros Buscadores de Jalisco” scopre qualcosa che innalza il livello della crudeltà del potere in Messico: un campo di sterminio del Cartel Jalisco Nueva Generación, uno dei cartelli più feroci del Paese.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Tregua finita, Israele attacca Gaza. Centinaia di palestinesi uccisi

Non conosce soste la massiccia offensiva aerea lanciata da Israele nella notte  a sorpresa contro Gaza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Sul campo di concentramento e sterminio in Jalisco. Il Ranch Izaguirre a Teuchitlán

Il ritrovamento del campo di sterminio nel ranch Izaguirre a Teuchitlán, Jalisco, lo scorso 5 marzo 2025, è un esempio della crudeltà e dell’atrocità normalizzata, istituzionalizzata e coperta in Messico.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

TAV, Anno Zero: l’inizio della fine della Torino-Lione

L’Anno Zero non esiste. Nel nostro tempo, che segue il calendario gregoriano, si passa direttamente dall’anno 1 a.C. all’anno 1 d.C. Nel fantastico mondo della Torino Lione invece il tempo ha un significato astratto. Ogni anno è l’Anno Zero, in un eterno gioco dell’oca dove si ritorna sempre al punto di partenza. da notav.info Giovedì […]

Immagine di copertina per il post
Culture

Dagli inferi di Manchester agli inferi della banlieue

Un estratto da Cronache marsigliesi. Scorci di guerra civile in Francia di Emilio Quadrelli (MachinaLibro, 2025)

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Grecia: sciopero generale a due anni dalla strage ferroviaria di Tebi, manifestazione oceanica ad Atene

Grecia paralizzata per uno sciopero nazionale indetto da tutti i sindacati con oltre 200 manifestazioni – una delle mobilitazioni più imponenti degli ultimi decenni – per chiedere verità e giustizia in occasione dell’anniversario di due anni dalla strage ferroviaria di Tebi, in cui persero la vita 57 persone, tra cui molti studenti: 85 i feriti gravi, […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Speculazione sul burro e altre storie del capitalismo globalizzato

Il capitalismo è una follia e la prova è data da un prodotto che tutti i bretoni amano: il burro. Il 28 dicembre, un articolo di Le Parisien ha raccontato di un biscottificio dell’Ile et Vilaine costretto ad acquistare burro dai Paesi Bassi, anche se prodotto a 90 chilometri dalla sua fabbrica… in Normandia! Tradotto […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Uragano a Mayotte: un’isola devastata e le miserie della politica coloniale francese

A Mayotte, Dominio d’Oltremare (DOM) francese nell’Oceano Indiano, si contano già diverse decine di migliaia di morti, dopo il passaggio del devastante ciclone Chido.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Sciopero generale: l’opposizione al governo Meloni si fa nelle piazze

Qualcosa oggi è successa. Lo sciopero lanciato da CGIL e UIL ha parzialmente travalicato gli apparati sindacali ed ha aperto uno spazio di partecipazione, ancora politicamente frammentata, nella contrapposizione al governo Meloni. A fronte dell’eterno Aventino delle opposizioni istituzionali parti di società hanno occupato le piazze e questa è una buona notizia. Ci saranno sviluppi […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

29 novembre: sciopero generale

Proponiamo di seguito una rassegna di approfondimento verso lo sciopero generale del 29 novembre a partire dalle voci collezionate durante la settimana informativa di Radio Blackout

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

MILANO: NOTTE DI RIVOLTA AL CORVETTO DOPO LA MORTE DEL 19ENNE RAMY ELGAML

Riprendiamo questo articolo con relativi contributi audio da Radio Onda d’urto: Milano. Accertamenti in corso sul possibile impatto tra l’auto dei carabinieri e lo scooter con a bordo i due giovani che, nella notte tra sabato e domenica, si è schiantato contro un muretto in via Quaranta, zona viale Ripamonti, dopo un inseguimento durato diversi […]

Immagine di copertina per il post
Formazione

Precari/e e studenti/e verso lo sciopero generale del 29 novembre

Mercoledì 19 una folta assemblea al Campus Einaudi ha iniziato ad articolare la partecipazione organizzata di precari e precarie della ricerca, insieme a studenti e studentesse dell’Intifada Studentesca e personale universitario, alla piazza dello sciopero generale chiamato da sindacati di base e confederali per il 29 Novembre.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Libano: la Francia (forse) libererà Georges Abdallah, militante comunista incarcerato dal 1987

Originario di Kobayat, nel nord del Libano, militante del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina prima e tra i fondatori delle Fazioni Armate Rivoluzionarie Libanesi dopo l’invasione israeliana del Libano