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Ucciso in Cisgiordania ragazzo palestinese. Ieri commemorazione per Mohammed Abu Khdeir

Un ragazzo palestinese è morto stamattina nel villaggio di Al-Ram, in Cisgiordania, ucciso da un soldato israeliano che ha aperto il fuoco contro un gruppo di persone che lanciavo sassi sulla jeep del comandante della Brigata ‘Benyamin’ Israel.

Secondo la ricostruzione fornita dalle Forze armate, si è trattato di legittima difesa. I soldati si sarebbero sentiti minacciati dalla sassaiola: il parabrezza del veicolo è stato rotto, il comandante è sceso e dopo alcuni colpi di avvertimento sparati in aria ha puntato l’arma contro il gruppo di palestinesi. In quel momento a Qalandiyah c’erano moltissimi palestinesi che cercavano di entrare a Gerusalemme per recarsi alla moschea di Al-Aqsa in occasione del terzo venerdì di Ramadan.

La vittima è il 17enne Mohammed Hani Al-Ksabah. Due suoi fratelli erano stati uccisi nel 2002 sempre al checkpoint di Qalandiyah durante la seconda Intifada. Venerdì scorso un altro palestinese era stato ucciso dai soldati israeliani dopo che aveva aperto il fuoco contro di loro al checkpoint di Beka.

C’è tensione nei Territori occupati dove ieri i palestinesi hanno commemorato il primo anniversario dell’omicidio di Mohammed Abu Khdeir, il 16enne palestinese di Gerusalemme Est sequestrato e arso vivo il 2 luglio del 2014 da tre coloni israeliani legati all’estrema destra, sotto processo a Gerusalemme. Una vendetta dopo il rapimento e l’assassinio di tre giovani coloni ebrei avvenuto qualche settimana prima in Cisgiordania, nei pressi di Hebron. Il rapimento scatenò una vasta operazione di ricerca durante la quale furono arrestati centinaia di palestinesi e cinque furono uccisi. Da Gaza furono lanciati razzi e l’8 luglio iniziò l’offensiva militare israeliana ‘Margine protettivo’ contro la Striscia di Gaza, in cui hanno perso la vita oltre 2.200 palestinesi, in maggioranza civili, e 67 israeliani, quasi tutti militari.

Ieri in centinaia si sono radunati a Gerusalemme Est, sotto lo stretto controllo della polizia israeliana dispiegata in maniera massiccia a Shuafat, teatro degli scontri seguiti all’assassinio di Mohammed Abu Khdeir.

Il padre del giovane, Hussein Abu Khdeir, ha chiesto giustizia per la morte del figlio, avvenuta in maniera particolarmente brutale. Il ragazzo fu bruciato vivo dopo essere stato torturato. Il suo corpo fu trovato dopo poche ore dalla scomparsa nella zona ovest della città.

Da Nena News

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