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Uno tsunami di solidarietà per Herrira invade Bilbao

Anche se, secondo il governo e i media spagnoli, la manifestazione è stata partecipata da poche migliaia di persone, i video e le foto parlano chiaro: ieri a Bilbao c’è stata una folla oceanica, uno tsunami per i diritti dei prigionieri, del popolo basco e di Herrira, contro le incursioni, le retate e gli arresti arbitrari di Madrid. Una rete di solidarietà che ha dimostrato di essere capace di mettere in piedi una mobilitazione molto partecipata e determinata a rispondere ai soprusi del governo spagnolo. In quest’ottica, nel comunicato letto davanti al municipio, Herrira ha annunciato che non ha nessuna intenzione di interrompere la propria attività per due anni come è stato imposto dal tribunale di Madrid.

La giornata di ieri è stata una risposta potente e concreta alla tesi aberrante dell’Audencia Nacional de Madrid, secondo la quale, Herrira sarebbe il “braccio dell’ETA”. Ancora più aberrante è la prova portata a sostegno del teorema d’accusa: Herrira sarebbe il braccio dell’ETA poiché organizza festeggiamenti per accogliere i prigionieri usciti dal carcere. Le accuse infondate della magistratura non potevano che crollare, infatti, il giudice Eloy Velasco, lo stesso che ha firmato i mandati di cattura per i 18 attivisti di Herrira, tra giovedì e venerdì ne ha ordinato il rilascio.

Dunque, il popolo basco ha dimostrato ancora una volta la propria solidarietà e determinazione a combattere affinché vengano riconosciuti i diritti minimi per i prigionieri baschi, uscendone ancora una volta vittorioso. Una vittoria che mette in ulteriore difficoltà il governo Rajoy, il quale è già alle prese con il processo indipendentista catalano, in quanto i castelli di carta della magistratura riguardo all’accusa di terrorismo nei confronti delle organizzazioni basche vengono smontati pezzo per pezzo.

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