InfoAut
Immagine di copertina per il post

Venezuela, Chavez continuerà a governare il paese

La stampa internazionale e non, guardava a queste elezioni con curiosità, a volte esprimendo dubbi sulla vincita di Hugo Chavez. Eppure le elezioni di ieri in Venezuela hanno confermato la sua presidenza con una percentuale di 54,4% a favore contro il 44,97% del suo avversario Enrique Capriles. Con questa vincita, il presidente venezuelano affronta la sua terza rielezione con un mandato che durerà fino al 2019. Ma se c’è una cosa veramente interessante nelle elezioni di ieri, è l’alta affluenza alle urne (80,94%) che ha convertito la giornata elettorale nella più partecipata della storia recente del Venezuela, sintomo che il popolo venezuelano ha voluto e saputo scegliere, riponendo ancora la sua fiducia in Chavez che si porta dietro una presidenza di 13 anni con l’obiettivo di cambiare da capo a piedi il funzionamento di un paese. E mentre la sua figura e la rivoluzione bolivariana non lascia indifferenti, c’è chi lo taccia di populista, autoritario, dittatore, termini dettati più da un timore che attanaglia la controparte. Ad ogni modo non si può tener conto delle riforme politiche attuate da Chavez che hanno in qualche modo radicalizzato il sistema politico venezuelano, avanzando in una democrazia diretta che ha come principale effetto la tutela delle classi popolari marginate durante le decadi precedenti. La mobilitazione popolare che fermò il golpe di Stato dell’aprile del 2002 fu l’emblematica dimostrazione di un obiettivo sociale della rivoluzione bolivariana che Chavez sta attuando, accompagnata ad una politica economica specifica. Non meno importante è il ruolo che ha giocato -e gioca tutt’ora- la rivoluzione bolivariana nella geopolitica latinoamericana. Le politiche sociali e economiche hanno rappresentato infatti una doccia fredda per le iniziative statunitensi come quella dell’Area del Libero Commercio delle Americhe (ALCA) -certamente un respiro di sollievo per la rivoluzione cubana- e ha aperto la strada -con le sue svariate difficoltà e diversità- a paesi come Brasile, Ecuador e Bolivia, riuscendo così a costruire contrappesi continentali all’egemonia statunitense. Non si può certo negare che la corruzione e la violenza continuano ad essere problemi all’ordine del giorno, con i quali Chavez continuerà a fare i conti. Nonostante le varie sfaccettature però, una cosa non ha margine di dubbio: le elezioni di ieri hanno dimostrato che, per la maggior parte dei venezuelani, oggi giorno il Venezuela è un paese migliore.

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

chavezlatinoamericavenezuela

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

SIRIA. Aleppo, i miliziani legati alla Turchia sparano sui quartieri curdi

Le sparatorie cominciate il 22 dicembre, proseguite durante la notte, hanno ucciso due persone e ferito almeno 15 civili secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa siriana SANA.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Ha vinto Kast e il Cile si aggiunge all’ondata di ultradestra

È il primo pinochetista a giungere a La Moneda in democrazia.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

L’economia genocida di Israele è sull’orlo del baratro?

L’economista Shir Hever spiega come la mobilitazione per la guerra di Gaza abbia alimentato un’”economia zombie” che sembra funzionare ma non ha prospettive future.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Nasce “HUB”, un bollettino sulla militarizzazione e le resistenze dei territori

Dal lavoro congiunto di mobilitazione, organizzazione e inchiesta degli ultimi mesi che ha coinvolto diverse realtà e lavoratorə di Pisa, Firenze, Livorno, La Spezia e Carrara nasce il primo numero di “HUB”

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Ci stanno preparando alla guerra. E lo fanno contro di noi

Se militarizzano la società e ci chiamano nemici, la risposta è una sola: disertare la loro guerra, sottrarsi alla paura, spezzare il linguaggio che la legittima, difendere lo spazio vivo del dissenso.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Venezuela: gli Stati Uniti rivendicano un atto di pirateria nei Caraibi

“Bene, lo teniamo, suppongo”, ha affermato Donald Trump dopo essere stato consultato dai giornalisti sull’uso del greggio della petroliera sequestrata di fronte alle coste del Venezuela.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La Regione Sardegna apre all’ampliamento della fabbrica di bombe RWM

La fabbrica RWM da anni attiva in Sardegna in una porzione di territorio, il Sulcis, di proprietà della tedesca Rheinmetall, vedrà molto probabilmente il via libera per il suo ampliamento.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Il fumo di Gaza oscura le fiamme della Cisgiordania: il Progetto Coloniale reso permanente

Mentre gli occhi internazionali sono puntati su Gaza, Tel Aviv sta portando avanti la sua più aggressiva campagna di Pulizia Etnica e furto di terre nella Cisgiordania Occupata dal 1948.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Ucraina, prof Carpi: “Gli accordi veri saranno saranno sugli interessi riguardanti la futura ricostruzione”

“Ho poca fiducia che l’Europa possa effettivamente svolgere un ruolo di mediazione; gli europei stanno procedendo in ordine abbastanza sparso.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

I tatuaggi di Pete Hegseth, l’America Latina e la guerra che viene

Mentre scriviamo queste righe il Presidente degli Stati Uniti dichiara unilateralmente chiuso lo spazio aereo sopra il Venezuela.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Il Segretario di tutte le guerre

a visione che Hegseth porta dentro l’amministrazione Trump è quella di un’America che può tornare «grande» solo riconoscendo la guerra come sua condizione naturale.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Venezuela: la strategia Trump del “cortile di casa”

Le dichiarazioni di Trump delle ultime settimane sono molte e contraddittorie rispetto alle azioni da intraprendere nei confronti del Sud America in particolare al largo del Venezuela

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Trump all’attacco dell’America Latina con la scusa della “guerra alla droga”

La tensione nei Caraibi ed in America Latina si fa sempre più alta. Alcune note per comprendere quanto sta succedendo.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Brasile: solidarietà internazionalista, João Pedro Stédile spiega la posizione del MST sul Venezuela

João Pedro Stédile, nell’intervista che ha concesso a Rádio Brasil de Fato, spiega la posizione politica del Movimento dei Lavoratori Rurali Senza Terra (MST) di fronte alla situazione in Venezuela.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Dalla strategia di Trump ai pakal

Nelle analisi non è bene separare le diverse dimensioni della dominazione, né di nessun oggetto di studio.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Panama: Quasi 200 detenuti e un morto dopo una brutale repressione

l governo di José Raúl Mulino impone lo stato d’emergenza, sospende i diritti costituzionali e silenzia le proteste sociali.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Perù. Tamburi di guerra

Su Perù 21 (giornale peruviano, ndt), il 14 gennaio, un editorialista poco noto ha inserito un’“opinione” piuttosto bellicosa. In essa, Héctor Romaña – una penna di pedigree, forse – promuoveva l’intervento militare in Venezuela. di Gustavo Espinoza M., da Resumen Latinoamericano Potrebbe essere letto come il punto di vista di un analista disperato che non […]