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Anche se voi vi credete assolti …

 

Cosa è l’Autorità Di Bacino del fiume Po’?

ADBPO, questo è l’acronimo.

Cosa è una Autorità Di Bacino?

Andiamo a vedere cosa ne dice Wikipedia, l’enciclopedia più famosa in internet:

 

<Autorità di Bacino è un ente istituito con dalla legge 18 maggio 1989 n.183 (Norme per il riassetto organizzativo e funzionale della difesa del suolo).

Organismo misto, costituito tra stato e regioni, operante, sui bacini idrografici, considerati come sistemi unitari e ambiti ottimali per le azioni di difesa del suolo e del sottosuolo, il risanamento delle acque, la fruizione e la gestione del patrimonio idrico e la tutela degli aspetti ambientali ad essi connessi, indipendentemente dalle suddivisioni amministrative.

Questa innovazione legislativa nel settore della difesa suolo è da ricollegare ai lavori della Commissione De Marchi (1966), presieduta dal prof. Giulio De Marchi che ha creato i presupposti per una visione più ampia ed integrata dei problemi dell’assetto del territorio a scala di bacino. Infatti, la legge 183/89, individua il bacino idrografico come “l’unità fisica inscindibile” su cui operare con azioni finalizzate alla tutela, difesa e valorizzazione delle risorse esistenti.>>

Facciamo notare subito che è una autorità costituita tra stato e regioni.

Questa autorità è un ente che lavora bene e che ha un sito in cui sono state inserite tutte le informazioni relative al bacino del PO’, tra le quali anche una analisi relativa al fiume secchia.

Leggiamo alcuni stralci di questo documento che è il 5424Secchia.pdf:

<<L’evento di maggiore intensità che ha colpito il bacino del Secchia è quello del settembre 1972. Nelle province di Parma e Reggio Emilia, si sono registrate piogge di breve durata ma di elevatissima intensità (400 mm tra Paduli e Succiso) con massimo nell’alto Secchia; a Sassuolo la portata al colmo è stata stimata in circa 1.900 m3/s; particolarmente colpiti risultarono i territori a valle dell’autostrada A1 (Campogalliano, Modena, Bastiglia, Carpi, Concordia) con vaste esondazioni.>>

Come si vede non ci sono novità in merito alla pericolosità degli eventi nelle zone colpite.

Ma l’autorità ha fatto ben di più.

Leggiamo sotto il paragrafo “Quadro dei dissesti”:

<<A valle dell’autostrada e fino alla confluenza in Po il corso d’acqua, in presenza di arginature continue, non manifesta condizioni di dissesto particolarmente critiche. Le difese spondali sono dissestate in alcuni punti maggiormente sollecitati dalla corrente; gli argini denotano localmente problemi strutturali e di adeguatezza di franco.>>

Verrebbe da dire: ma qui l’autorità resta nel vago, perchè non spiega DOVE le difese spondali sono dissestate.

Invece basta avere un Po’ di pazienza, per rendersi conto che:

<<Tab. 33.5. Numero e percentuale di Comuni per classe di pericolosità

 

 

Classe di pericolosità

Moderata

Media

Elevata

Molto elevata

Sottobacino

Secchia

N° %

N° %

N° %

N° %

Comuni N° 37

9 24,3

3 8,1

23 62,2

2 5,4

Classe di rischio

Moderata

Media

Elevata

Molto elevata

Sottobacino

Secchia

N° %

N° %

N° %

N° %

Comuni N° 37

9 24,3

0 0

28 75,7

0 0,0

 

Linee generali di assetto idraulico e idrogeologico nel bacino del Secchia

Autorità di bacino del fiume Po 171

I Comuni che si trovano nell’ambito di pianura lungo una fascia ristretta attorno all’asta principale, nel tratto che comprende la città di Modena fino alla confluenza in Po, sono interessati da elevata pericolosità da esondazione.

Ecc.>>

 

E ancora:

 

<<33.4.3 Stima del rischio totale a livello comunale

La Tab. 33.6 riporta il numero dei Comuni soggetti a rischio. Si osserva che

circa il 75% dei Comuni del bacino risultano a rischio elevato.

 

Tab. 33.6. Numero e percentuale di Comuni per classe di rischio

 

 

Linee generali di assetto idraulico e idrogeologico nel bacino del Secchia>>

 

 

Qui si potrebbe pensare: ma insomma cosa si deve fare e dove?

 

 

<<33.5 Linee di intervento sull’asta del Secchia

 

 

33.5.1.3 Tratto da Rubiera alla confluenza in Po

Il limite della fascia fluviale di esondazione (fascia B) è individuato dalle arginature continue esistenti.

L’assetto di progetto del corso d’acqua prevede il sostanziale mantenimento dell’assetto geometrico attuale dell’alveo, adeguando il sistema difensivo, costituito dalla cassa di espansione e dal tratto arginato a valle, alla piena di riferimento.

Gli interventi strutturali da realizzare sono di seguito elencati.

a) Adeguamento della cassa di espansione esistente alla laminazione della piena di progetto con tempo di ritorno di 200 anni tramite ampliamento della capacità di deflusso delle luci dell’opera di regolazione ad un valore paragonabile alla capacità di portata dell’alveo di valle in modo da

massimizzare l’effetto di laminazione della cassa sulle portate più alte.

b) Adeguamento delle opere strutturali della cassa alle prescrizioni di sicurezza

richiesti dalla normativa di settore.

c) Adeguamento del sistema arginale di valle in quota e in sagoma in modo da garantire il deflusso della portata limite laminata dalla cassa, per l’evento con tempo di ritorno di 200 anni; l’adeguamento va integrato con interventi di manutenzione straordinaria dell’alveo ai fini dell’officiosità della sezione.

I tratti arginati interessati dagli interventi sono:

in sinistra a valle dell’attraversamento dell’autostrada A1, nel tratto prospiciente le C.ne Corni e della Barchetta,

in destra, da C.na Cassai (S. Matteo) all’attraversamento della strada Ganaceto-Albareto, anche con realizzazione di banca a copertura della linea di imbibizione,

in destra tra loc. Azienda Morselli e l’attraversamento della strada provinciale Rovereto-Pioppa,

in sinistra di fronte all’abitato di Rovereto,

in destra in località Concordia sul Secchia,

in sinistra a valle immissione Cavo Lama.

  1. Opere di difesa spondale, di nuova realizzazione, completamento e integrazione di quelle esistenti, con funzione di contenimento dei fenomeni di divagazione trasversale dell’alveo inciso e a protezione dei rilevati arginali.>>

 

 

Alcune bugie assai poco NUTRIEnti.

 

Ora che sappiamo anche noi quello che ogni amministratore di governo o di opposizione ERA TENUTO A SAPERE, ci rendiamo conto che SI SAPEVA.

Non c’è stata nessuna tragedia imprevista: le nutrie sono chiaramente una scusa che non regge.

 

Ci fa un poco schifo questa speculazione sulle nutrie, ma vogliamo solo fare notare una cosa: gli ambientalisti ed i protettori degli animali hanno vinto l’unica battaglia che nessuno si è accorto sia stata combattuta.

 

Rispetto alle questioni ambientali tutti i comitati sorti dalle nostre parti sono sempre stati ignorati senza problemi: da quelli contro la Tav a quelli contro l’autodromo, da quelli contro le cave a quelli contro il saccheggio del territorio per la smania di costruire: a Modena mai nessuno è stato ascoltato.

 

Qui invece ci vengono a dire che gli ambientalisti e gli animalisti, con un magistrato come la Musti che si vantava di comprare visoni quando incarcerava gli animalisti contro la vivisezione, hanno vinto una vera e propria guerra in difesa della nutria.

Non abbiamo mai visto striscioni, tavole rotonde, manifestazioni o prese di posizione in merito: vuoi vedere che anche gli animalisti sono riusciti a spuntarla perché qualcuno di loro è amico degli amici?

 

Da ogni parte si consideri l’argomento la questione non regge: se le nutrie erano pericolose, qualcuno che sapeva, perché tutti sapevano a quanto emerge dai giornali, era obbligato a fare qualcosa. Ma non è stato così, anche se a detta di tanti esperti le nutrie possono al massimo essere concausa secondaria, non causa principale di ciò cui abbiamo assistito e più sopra abbiamo visto che i problemi reali erano già stati individuati.

 

Si può dire, da quello che abbiamo letto più sopra, che gli interventi da fare erano molto articolati proprio nella bassa, ma le istituzioni non se ne sono accorte.

 

CONCLUSIONI

 

Noi crediamo che i cittadini debbano fare come in Valle di Susa, cominciando ad organizzarsi fino al momento in cui gli interessi generali, conseguentemente anche i loro, verranno salvaguardati.

NON E’ PIU’ POSSIBILE ASPETTARE

NON E’ PIU’ POSSIBILE CONTINUARE A DELEGARE

… E SOPRATTUTTO,

come diceva De Andre’:

… SIETE LO STESSO COINVOLTI!!!

www.saoguernica.org

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pubblicato il in Crisi Climaticadi redazioneTag correlati:

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