Cagliari. 200 mila euro di multa per aver parlato in università contro Saras e militari
Il decreto si riferisce al 6 Luglio 2016, giorno in cui alla Cittadella Universitaria si svolgeva una conferenza organizzata dall’Università di Cagliari. Relatori di questo evento sull’inquinamento ambientale e marino erano la rettrice Del Zompo, la Marina Militare, la Protezione Civile e la Saras ( una raffineria di petrolio). Oltre a questi, l’aula era occupata da militari, carabinieri, digos e poliziotti. Dopo qualche minuto in cui i principali responsabili dell’inquinamento in Sardegna facevano il loro teatrino proiettando video e illustrando diapositive, è stata interrotta la conferenza attraverso una rumorosa contestazione ed è stato esposto uno striscione che recitava “Tutelare l’ambiente: cacciare Saras e basi militari” . L’accusa di reato è violenza privata aggravata in concorso.
Non è ovviamente chiara la logica per cui una contestazione fatta in maggioranza da studenti nelle aule universitarie possa trasformarsi in un’accusa di violenza privata. Ciò che risulta chiaro è invece il messaggio da parte dell’università e della questura: militari e raffinerie sono i benvenuti e non devono essere disturbati mentre espongono in un luogo di formazione la loro propaganda colma di menzogne.
Anche a Cagliari si conferma una politica (diventata palese anche dopo i fatti di bologna ) che vuol fare dell’università un luogo esclusivo ed escludente. La chiusura degli spazi e la repressione del dissenso sono solo alcuni dei modi per metterla in atto. La Sardegna è una terra in cui le università – e anche le scuole- collaborano continuamente, attraverso stage e alternanze scuola-lavoro, con le basi militai con la Saras o altre ditte che minano alla salute e al futuro di chi ci vive. Questi attori non sono infatti sconosciuti, non sono nemmeno privati qualsiasi, ma si sono sempre distinti nello sfruttamento delle risorse del territorio e dei suoi i abitanti. Per questo opporsi alla loro presenza e alla loro propaganda, mettendo l’università davanti alle sue responsabilità, è risultato un passaggio giusto e necessario nel contesto di lotta all’apparato di occupazione militare dell’isola.
Qui il video della contestazione oggetto della multa.
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