Crisi climatica tra incendi apocalittici e la bufala della “transizione”
Dopo la Francia e il Portogallo anche l’Italia, da giorni, brucia in incendi difficili da controllare. Il fronte più caldo del nostro paese è quello del Friuli Venezia Giulia, dove da qualche giorno il Carso arde fin dentro la Slovenia. Nelle prime ore di oggi i dati delle PM10 risultano “molto alti”, con valori in alcune zona anche pesantemente fuori scala: 1.609 microgrammi di pm10 al metro cubo.
Per una cronaca in diretta su quanto sta succedendo abbiamo raggiunto Riccardo Laterza di Adesso Trieste
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P.S.: L’intervista di questa mattina è in questo momento (h 16) già sorpassata, tragicamente, dai fatti: l’incendio ha fatto esplodere alcuni ordigni della Prima Guerra Mondiale esta degenerando, lambendo un metanodotto. Nel frattempo è scoppiato un nuovo incendio anche in montagna ma non ci sono mezzi per soccorrere entrambi i fronti.
Nello scenario attuale, concretizzazione qui e ora di una catastrofe annunciata, spicca per tempismo le mancata attuazione di una “transizione energetica” tanto propagandata quanto ambigua fin dalla sua formulazione, oggi (temporanemente?) archiviata di fronte alle pragmatiche necessità che la guerra impone. Tra disprezzo paternalistico per gli ambientalisti e asservimento agli interessi del fossile – aprendo intanto sul ritorno del Nucleare – il ministero di Mr. CingolEni assume più che altro le sembianze di una “retroguardia ecologica”.
Ne abbiamo parlato con Andrea Turco di Valigia Blu a partire da questo suo articolo
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Riprendiamo di seguito anche l’intervista di Radio Onda d’Urto a Rosi Battaglia:
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