Difendere il fiume: quattro chiacchiere con il Comitato per la Difesa del Sesia e dei suoi Affluenti
.Abbiamo fatto quattro chiacchiere con un attivista del Comitato per la Difesa del Sesia e dei suoi Affluenti, nato oltre dieci anni fa per la difesa del territorio della Val Sesia contro il progetto che vorrebbe la costruzione di una centrale idroelettrica sul fiume Sesia che ha incontrato un’opposizione popolare che continua ancora oggi.
Raccontaci il territorio del Comune di Rassa, in Valsesia, dove da 15 anni il comune cerca di far autorizzare il progetto di costruzione di una centrale idroelettrica.
Vivo in Valsesia da diversi anni, e molto spesso accolgo vari amici e familiari a Campertogno, a meno di 5 Km da Rassa. Quando mi chiedono dove andare per trovare “un bel posto da vedere”, finora non ho mai esitato: “andate a Rassa, a vedere quanto è bello questo antico paesino inserito in un quadro bucolico, valorizzato dalla geometria perfetta della confluenza del Sorba e del Gronda. Chissà perchè questo piccolissimo paese di 62 residenti (di cui meno della metà ci vive tutto l’anno) si è messo a seguire ciecamente l’idea di un paio di loro (l’ex sindaco in primis) per costruire una centralina di 550 Kw che avrebbe portato ricchezza e benessere a tutti. Le “opere di compensazione” promesse facevano gola a tutti: nuove strade verso frazioni (che da secoli stanno lì tranquille ed imperturbate), piste ciclabili da tutte le parti (andare a piedi non basta più), riqualificazione del patrimonio culturale, manutenzione “programmata” (?), manutenzione della strada provinciale, sgravi ai residenti per le bollette, aiuto al rifacimento dei tetti in beole… UNA MINIERA D’ORO! Purtroppo… in fase di iter amministrativo, è stata riconosciuta la “valenza strategica” dell’impianto – necessaria a superare il vincolo di Zona a Protezione Speciale che proteggeva il sito – ma riducendone la potenza media installata a 226 KW, con la quale il progetto è stato autorizzato. Purtroppo, è ben ovvio che il costo della canalizzazione su 1,2 Km delle acque del Sorba rimane uguale, come quelli dell’impianto di presa, e guarda il caso la Centrale installata alla confluenza del Sorba avrà una potenza massima di 750 Kw… (nel caso volessero approfittare anche delle acque del Gronda nel futuro?…). I benefici, se ce ne fossero, saranno irrisori e comunque non sufficienti per giustificare lo scempio di una centrale in mezzo al più bel prato del paese!
Il quadro economico, che un ragazzo di terza media sarebbe in grado di scrivere, su queste basi, mostra che – se ottenessero la sovvenzione di 152€/MWora – l’impianto guadagnerebbe qualche migliaia di euro, quindi addio a tutte queste promesse … con ingente danno al sito ed alla sua immagine.
Perché i cittadini e le cittadine si sono opposte a questo progetto? Quali sono le conseguenze sull’ambiente e sulla salute di chi abita il territorio?
Basta guardare una cartolina – scusate, basta andare su Internet e cercare immagini di “Rassa” – per capire la bellezza di questo paese. Incantevole, presso la confluenza tra Sorba e Gronda sotto un bellissimo prato – dove è progettata la centralina di cemento. Le conseguenze, come tutte le centrali costruite su fiumi e torrenti sono:
a) i lavori che per mesi distruggeranno su 1,2 Km la sponda sinistra del torrente, con conseguente compromissione della stabilità idrogeologica della sponda e possibili conseguenze negative in caso di piena per il paese sottostante
b) per la compromissione dell’ecosistema, già considerato molto sensibile e per la pratica della Canoa (questa sezione è considerata la più difficile di tutto il bacino della Valsesia: lo scendono in pochi, ma fa invidia a tutti).
c) Il rumore lancinante, giorno e notte, tutto l’anno, della centralina a 50 metri di un ristorante pregiato, un rumore ben diverso del canto dell’acqua.
Come è nato il movimento in opposizione a questo progetto, chi partecipa, quali sono stati i momenti importanti nella storia della vostra mobilitazione?
L’opposizione è nata dai “Locals”, cioè dai residenti di Rassa! Ricordiamoci che, se il 60% della popolazione ha eletto un Sindaco Leghista, il 40% dei cittadini è contro questo progetto. In loco, due persone che fanno parte di Legambiente cercano dall’inizio di bloccare il progetto. E’ venuta l’ora di farne un caso mondiale, perché l’idroelettrico prodotto da mini centrali non è un’energia verde! Fa danni sempre più insidiosi e inarrestabili all’interno di tutto l’arco alpino. PRONATURA, Legambiente Piemonte e Cittadini privati di Rassa hanno costituito il comitato che si oppone al Comune in sede legale. Poi l’opposizione si è rapidamente estesa ai canoisti, perché il sito di Rassa è conosciuto dalla Comunità di canoisti in tutto il mondo. Quanti torrenti in tutta l’Europa sarebbero in grado di scatenare un tale movimento di opposizione? Veramente pochi.
Il “Comitato per la Difesa del Sesia e dei suoi Affluenti” è nato alla fine degli anni ’80, quando l’ENEL aveva progettato 3 enormi dighe sul fiume Sesia. La lotta intrapresa allora, continua, sia a livello politico che legale ed amministrativo, culminata in occasione dei Campionati Mondiali di Canoa in Valsesia nel giugno 2002, si è conclusa con l’interdizione di qualsiasi opera idroelettrica sul fiume Sesia (PTA Regione Piemonte). Purtroppo gli affluenti non sono del tutto protetti, in questi ultimi anni una forte mobilitazione locale ha permesso di affossare una decina di progetti in Val Mastallone, altro incantevole affluente del Sesia. Sarebbero state centrali da pochi KW, ma avrebbero avuto effetti devastanti sugli ecosistemi di una valle del tutto incontaminata grazie all’assenza di industrie o prese idroelettriche preesistenti.
Il CDSA ha avuto successo proprio grazie alla sua composizione; unisce sia Pescatori Sportivi che Canoisti ed amanti del fiume. Non c’è nessun “dipendente”, lavoriamo tutti – e tanto – guidati dalla sola passione e spesso molto arrabbiati dal vedere nascere tanti di questi progetti e dal fatto che solo pochi si sentano in diritto di arrogarsi la proprietà esclusiva del territorio che appartiene a tutta l’umanità.
Oggi a che punto siete?
Il progetto ha ricevuto l’Autorizzazione a costruire nel Dicembre 2019. Nel settembre 2020, è stato accolto il nostro ricorso presso il Tribunale delle Acque di Roma, che contesta essenzialmente l’inconsistenza del piano economico per un progetto ridotto di metà in confronto al progetto iniziale, e l’impossibilità di offrire i “benefici pubblici” come previsti visto la riduzione dei ricavi, i quali avevano giustificato la “valenza strategica” del progetto.
Il Tribunale delle Acque darà il suo verdetto il prossimo 16 dicembre.
Vogliamo appoggiare i motivi di cui sopra con un vasto movimento di opposizione popolare, ed internazionale visto che migliaia di turisti stranieri conoscono Rassa.
Da metà ottobre, abbiamo raccolto più di 8000 firme per la petizione che abbiamo lanciato sul web contro questo progetto. Alcuni Campioni di canoa, Oro ai Giochi Olimpici quali Daniele Molmenti, Antonio Rossi e Giovanni De Gennaro, la Campionessa mondiale Nouria Newman, l’alpinista Alessandro Herve Barmasse, il National Geographic Adventure of the Year Ben Stookesberry e tanti altri sportivi ed autori famosi hanno non solo firmato la petizione, ma anche una Dichiarazione di supporto specifica. Arriveremo a 10.000 firme, che è più o meno il numero di turisti che si recano ogni anno a visitare Rassa. Come si può pensare che una centrale possa accattivare il turista?…
Invito i lettori di infoaut a sostenere la nostra opposizione a questo progetto assurdo, distruttivo e che riempirà come al solito le tasche solo a chi costruirà l’impianto. Pochi avvoltoi che, grazie alle abbondanti sovvenzioni offerte a sostegno delle cosiddette energie “verdi”, cercano di guadagnare quanto possibile, fregandosi dei danni collaterali e delle future generazioni.
Invitiamo a seguire gli aggiornamenti su www.comitatosesia.eu
E a firmare la petizione su : https://www.change.org/SAVETHESORBA
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