InfoAut
Immagine di copertina per il post

Eni ecocida! Chi ha inquinato deve pagare la riconversione ecologica

||||

Friday for future colpisce Eni con flash mob in varie città, accusando la multinazionale del settore idrocarburi di ecocidio.

L’”Ente Nazionale Idrocarburi” è una delle aziende petrolifere più importanti al mondo, attiva in particolare in Asia e Africa (dove ha impianti rispettivamente in 22 e 14 paesi, per giacimenti pari a circa 5 miliardi e mezzo di boe1 ) con innumerevoli stabilimenti di estrazioni e raffinerie. Come si legge sul sito: «Svolgiamo attività di esplorazione, sviluppo ed estrazione di olio e gas naturale in 43 Paesi, siamo attivi nel trading di olio, gas naturale, GNL ed energia elettrica in 28 Paesi, e commercializziamo carburanti e lubrificanti di qualità in 33 Paesi. Oggi ENI è presente in 67 Paesi e conta oltre 31.000 dipendenti in tutto il mondo»2 .

ENI è ovviamente anche una delle aziende più inquinanti sulla Terra. al trentesimo posto tra le aziende maggiormente responsabili per l’emissione cumulativa di gas serra nel periodo 1988-2015.3 Greta Thumberg nel suo ultimo intervento a Davos ha ribadito l’obiettivo dell’azione del suo movimento dicendo “Nessuno se lo sarebbe aspettato, c’è una maggiore consapevolezza e il cambiamento climatico è diventato un tema “caldo”. Ma da un altro punto di vista non è stato fatto nulla, le emissioni di Co2 non sono state ridotte ed è questo il nostro obiettivo», in questo suo avviso pesa sicuramente la delusione per l’esito fallimentare dell’ultima COP25 di Madrid, quindi dal momento che non si riesce a trovare una via d’uscita sugli accordi internazionali, l’unica possibilità è l’azione dal basso del movimento Friday for Future. Sanzionare Eni vuol dire andare ad indicare uno tra le maggiori aziende responsabili dell’attuale crisi climatica e in generale dell’ecocidio su territori, animali e popolazioni. La storia di Eni è ricca di vari episodi di “devastazione e saccheggio”, per citare i casi più famosi possiamo ricordare le conseguenze delle estrazioni di petrolio nel Delta del Niger e della Val d’Agri in Basilicata.

In Nigeria Eni opera dal 1956 e nel tempo intere regioni sono state contaminate da riversamenti di petrolio nei terreni e nelle falde acquifere, nonostante una tenace resistenza del popolo Ogoni e di Ken Saro-Wiwa leader del movimento di protesta imprigionato e condannato a morte dal governo connivente con le multinazionali come dimostrano anche i vari processi che vedono Eni accusata di maxi-tangenti. Oggi milioni di persone sono state costrette a migrare dopo esser state ridotte alla fame dato che prima vivevano con piccole attività agricole o di pesca. In Basilicata la trama è la stessa, le attività di estrazione contaminano i terreni della Val D’Agri e quando nel 2013 l’ing.Griffa, responsabile del Centro Oli di Viggiano, aveva appuntato ai vertici dell’azienda che, dei quattro serbatoi di stoccaggio presenti, due avevano mostrato problemi, gli fu imposto di coprire tutto e dal momento che egli si rifiutò, venne emarginato e poco dopo venne trovato morto in circostanze misteriose. Eni non si accontenta però di accumulare ingenti capitali a danno della vita di milioni di persone, ma oggi prova a ricostruirsi una certa legittimità green promuovendo “sviluppo sostenibile”, “energia pulita” e “economia circolare”. Proprio per questo motivo gli attivisti e le attiviste di Friday for Future puntano il dito anche contro i mass media complici di dare largo spazio negli inserti pubblicitari. L’attività di greenwashing di Eni non si limita però ai soli mass media, ma arriva direttamente negli ambienti della formazione, dove Eni non organizza solo incontri informativi, ma ha direttamente le mani sulla didattica e la ricerca in Università, su questo piano si stanno muovendo vari collettivi dell’Università Statale di Milano che hanno dato vita a EniOut un percorso di lotta che contesta la presenza e le attività di Eni e dei privati negli Atenei.

1 Il boe è l’acronimo per barrel of oil equivalent, un’unità di misura dell’energia che corrisponde all’energia approssimativa rilasciata dalla combustione di un barile di petrolio greggio.

2 ENI nel mondo, https://www.eni.com/it_IT/azienda/presenza-internazionale.page

3 The Carbon Majors Database CDP. Carbon Majors Report 2017, p. 14.

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Crisi Climaticadi redazioneTag correlati:

eniFRIDAYFORFUTURE

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Presidio permanente di San Giuliano: dove abbattono case, noi costruiamo resistenza!

Martedì 2 dicembre, durante l’assemblea popolare, i/le giovani No Tav, hanno fatto un importante annuncio: casa Zuccotti, dopo essere stata espropriata da Telt, torna a nuova vita.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Messina: migliaia in manifestazione contro il progetto del Ponte sullo Stretto

Migliaia di persone hanno partecipato nel pomeriggio del 29 novembre 2025 alla manifestazione contro il ponte sullo Stretto a Messina.  

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Transizioni armate: riflessioni sul rapporto tra guerra, riarmo, natura e territori

Il tema della transizione energetica ed ecologica si lega a doppio filo con la corsa al riarmo e la riconversione al contrario

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

COP30: Extinction Rebellion scarica 30 tavoli davanti alla Regione Piemonte. “Tutte le occasioni mancate”

Nei giorni conclusivi della conferenza sui cambiamenti climatici che si tiene a Belém, il movimento denuncia gli impegni disattesi da Governo e Regione

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

San Giuliano: Telt prende possesso delle case, ma la valle non si arrende

Ieri mattina Telt è entrata ufficialmente in possesso delle abitazioni di San Giuliano di Susa che verranno abbattute per far spazio al cantiere della stazione internazionale del Tav Torino-Lione.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Confluenza: 22 e 23 novembre insieme nel Mugello per la difesa dell’Appennino

Mentre a livello globale e nazionale l’aggressione estrattivista dei territori si fa sempre maggiore, in Italia continua il percorso di Confluenza, affiancata dalla coalizione TESS.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Brasile. La Marcia Mondiale per il Clima riunisce 70.000 persone a Belém e chiede giustizia climatica: «Noi siamo la risposta»

Un incontro storico dà voce ai popoli che non sono stati ascoltati negli spazi ufficiali della COP30.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

COP30: gli indigeni dell’Amazzonia si invitano al vertice sul clima

Gli indigeni della tribù Kayapó, sostenuti da centinaia di manifestanti, hanno organizzato un’azione di protesta all’interno della “zona verde” della COP30.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Sciopero generale e cortei nazionali: di nuovo decine di migliaia in piazza in tutta Italia

La due giorni di mobilitazioni del 28-29 novembre contro la finanziaria di guerra ed il genocidio del popolo palestinese ha nuovamente portato in piazza decine di migliaia di persone da nord a sud.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

CONTRO I SIGNORI DELLA GUERRA E PADRONI DELLA CITTÀ, BLOCCHIAMO TUTTO!

Oggi, nell’ambito dello sciopero generale indetto dal sindacalismo di base, come realtà autorganizzate del movimento milanese abbiamo deciso di bloccare l’ingresso principale della sede dirigenziale di ENI S. p. a. di San Donato.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Mobilitazione studentesca in decine di città contro il riarmo per scuola e formazione

Contro l’escalation bellica, per la Palestina e non solo, ieri, venerdì, è stato sciopero studentesco in decine di città italiane

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Chi importa in Europa il gas di Israele?

Le guerre di Israele si nutrono anche di gas: quello estratto dai giacimenti offshore di Tamar, Leviathan, Karish e Tanin (questi ultimi contesi con il Libano), e in previsione anche di quello sottratto ai palestinesi nei mari di fronte a Gaza. di Collettivo Gastivists, da ECOR Network Come è noto, nell’autunno 2023 il Ministero dell’Energia […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Roma fa affari di guerra in Mozambico dove l’ENI festeggia il centesimo carico di gas

L’Italia rafforza la partnership militare con il Mozambico puntando gli occhi alle imponenti risorse energetiche del Paese africano. di Antonio Mazzeo Dall’8 al 12 aprile 2025 il porto di Maputo ha ospitato la fregata FREMM “Luigi Rizzo” della Marina Militare, unità specializzata nella guerra anti-sottomarini. La fregata italiana proveniva dalle acque antistanti la città di […]

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Pavia: condanne senza processo per l’azione di Fridays 4 Future alla Raffineria di Sannazzaro

Riceviamo e pubblichiamo… In queste settimane ci sono stati notificati 5 decreti penali di condanna in riferimento all’azione di Fridays For Future Pavia del 14 settembre 2023, quando 4 attivisti si sono incatenati all’ingresso principale della Raffineria di Sannazzaro de’ Burgondi, uno dei principali hub dell’azienda energetica italiana, per portare l’attenzione sugli effetti delle politiche […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Calenzano (Firenze): esplosione nel deposito ENI

Enorme esplosione al deposito della raffineria Eni di Calenzano (Firenze) con un bilancio di 4 lavoratori morti, 26 feriti di cui 2 gravi.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Eni: basta finanziare guerre

ENI e Ithaca Energy si uniscono per produrre oltre 100mila barili di petrolio al giorno nel Mare del Nord. Peccato che la britannica Ithaca Energy sia controllata per l’89% dalla israeliana Delek Group, nella lista nera dell’ONU per operazioni nei Territori Palestinesi occupati illegalmente.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Giornata di mobilitazione per il clima e a sostegno della Palestina.

Da Nord a Sud Italia questa mattina lo sciopero climatico lanciato da Fridays For Future ha riempito le piazze di giovani e giovanissimi che hanno ribadito le connessioni stringenti tra la devastazione dei territori e le guerre, rappresentando un forte grido in sostegno alla Palestina.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

VOI SETTE, NOI 99%

Dentro la Reggia di Venaria dal 28 al 30 aprile ci saranno i ministri delle 7 potenze mondiali a parlare di transizione ecologica ed energetica. A Torino si sta costruendo un percorso di avvicinamento che vede coinvolti comitati, associazioni ambientaliste, collettivi studenteschi e giovanili, realtà ecologiste.