Europa: Politica Agricola Comune, vincono le lobby
La Politica Agricola Comune (Pac) è uno dei pilastri dell’Unione Europea, individuata fin dai trattati fondativi come una misura volta a garantire la sicurezza degli approvvigionamenti alimentari e contemporaneamente un equo sostentamento agli agricoltori europei. Un impegno cui l’Unione dedica poco meno del 40% del suo bilancio annuale.
In queste settimane il Parlamento europeo ha avallato 387 miliardi di euro per una nuova politica agricola che, in pratica, significa arrendersi su clima e ambiente.
Purtroppo questa vicenda si colora anche di una triste ironia. Da un lato le istituzioni europee che in questi mesi hanno provato goffamente a raccogliere le istanze ambientaliste che hanno trovato la loro forma pià mediatica in movimenti come Fridays for Future e tanti altri, incanalandole nelle sedicenti, ma fumose, politiche del Green New Deal. Dall’altra la zootecnica che nelle sue forme brutali di estrattivismo è stato il primo e vero focolaio della pandemia di Covid-19. Ora che i nodi vengono al pettine queste contraddizioni prendono la forma di un incubo nelle decisioni vigliacche del parlamente e della commissione europea.
Ne parliamo con Fabrizio Garbaino allevatore e contadino della Langa astigiana e presidente nazionale dell’Associazione Rurale Italiana – via Campesina Italia.
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