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I piani della questura, l’intelligenza del movimento

Il 31 agosto si è svolta all’interno della programmazione della 4 giorni “Valsusa, l’università delle lotte” un’iniziativa notturna alle reti, cui hanno partecipato più di trecento persone, tra le quali molti studenti universitari giunti dagli atenei di tutta Italia. Per la prima volta le forze dell’ordine hanno deciso di schierarsi fuori dalle recinzioni, cercando di bloccare gli accessi alla Val Clarea ad entrambi i cortei, partiti l’uno dal campeggio di Chiomonte, l’altro da Giaglione. Il tentativo di impedire l’avvicinamento alle reti si è rivelato però vano. I due cortei, riunitisi, hanno aggirato l’imponente militarizzazione. Determinanti a raggiungere comunque le reti, abbiamo percorso nuovi sentieri arrivando così alla zona che si trova alle spalle dell’ex area archeologica. Diversi metri di recinzione e cancelli sono stati buttati giù, scatenando la risposta della polizia che ha cercato di allontanare i No Tav con lacrimogeni e idranti. Il movimento non ha fatto un passo indietro e ha resistito con determinazione. Ancora una volta si è dimostrata l’incapacità della polizia di “proteggere” un perimetro così grande di recinzioni, malgrado il tentativo di creare blocchi in tutta la zona e di minacciare lo stesso campeggio. Nonostante il cambio di strategia della Questura, nessuno si è perso d’animo e con intelligenza e determinazione abbiamo superato gli ostacoli e raggiunto gli obiettivi che ci eravamo prefissati. Noi continuiamo sapendo bene quanto sia importante ogni volta possibile tornare in Clarea per disturbare in ogni modo la militarizzazione e la messa in cantiere dei lavori. I piani della Questura cambiano, ma le reti continuano a cadere… A sarà dura… per loro!

 

Universitar* present* a “Valsusa, l’università delle lotte”

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pubblicato il in Crisi Climaticadi redazioneTag correlati:

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