La lotta del comitato della Bassa Ossola contro il biodigestore.
Da qualche tempo nella Bassa Ossola si è costituito un comitato che si batte a seguito della notizia della volontà delle amministrazioni cittadine di mettere in campo un progetto di biodigestore in un’area del comune di Primosello Chiovenda.
I biodigestori sono impianti che, tramite un processo di decomposizione della sostanza organica per via anaerobica (senza ossigeno), convertono i rifiuti organici domestici e gli scarti agricoli in energia termica ed elettrica ed altri output di processo. A inizio anno l’amministrazione ha messo a disposizione del Consorzio Rifiuti del Verbano Cusio Ossola un’area per il progetto che dovrebbe sorgere a 500 metri dalla zona abitata più vicina, in una valle stretta e confinante con un parco ad alto interesse naturalistico. Il costo del progetto è di 20 milioni di euro e sarà finanziato tramite il PNRR, il che permetterebbe un grande risparmio per le casse pubbliche, secondo il direttore del consorzio.
Il Comitato si è dunque posto il problema delle conseguenze e i rischi per la salute e la vivibilità del territorio, oltre a denunciare l’assenza di trasparenza e l’inaffidabilità delle informazioni tecniche a riguardo del progetto da parte delle istituzioni cittadine.
Ai nostri microfoni Sara e Fabio, cittadini attivi all’interno del Comitato Bassa Ossola, ci illustrano i motivi dell’opposizione al progetto, le risposte dell’amministrazione a fronte dell’attivazione cittadina e la progettualità della protesta in corso.
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