InfoAut
Immagine di copertina per il post

La lotta del comitato della Bassa Ossola contro il biodigestore.

Da qualche tempo nella Bassa Ossola si è costituito un comitato che si batte a seguito della notizia della volontà delle amministrazioni cittadine di mettere in campo un progetto di biodigestore in un’area del comune di Primosello Chiovenda.

I biodigestori sono impianti che, tramite un processo di decomposizione della sostanza organica per via anaerobica (senza ossigeno), convertono i rifiuti organici domestici e gli scarti agricoli in energia termica ed elettrica ed altri output di processo. A inizio anno l’amministrazione ha messo a disposizione del Consorzio Rifiuti del Verbano Cusio Ossola un’area per il progetto che dovrebbe sorgere a 500 metri dalla zona abitata più vicina, in una valle stretta e confinante con un parco ad alto interesse naturalistico. Il costo del progetto è di 20 milioni di euro e sarà finanziato tramite il PNRR, il che permetterebbe un grande risparmio per le casse pubbliche, secondo il direttore del consorzio.

Il Comitato si è dunque posto il problema delle conseguenze e i rischi per la salute e la vivibilità del territorio, oltre a denunciare l’assenza di trasparenza e l’inaffidabilità delle informazioni tecniche a riguardo del progetto da parte delle istituzioni cittadine.

Ai nostri microfoni Sara e Fabio, cittadini attivi all’interno del Comitato Bassa Ossola, ci illustrano i motivi dell’opposizione al progetto, le risposte dell’amministrazione a fronte dell’attivazione cittadina e la progettualità della protesta in corso.

da Radio Blackout

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Crisi Climaticadi redazioneTag correlati:

ambientecomitatoCRISI ENERGETICAECOLOGIAsalutetutela territorio

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

I tribunali danno il via libera al progetto dell’A69, ma la lotta si sta organizzando

Francia: è stato lanciato un appello a concentrarsi davanti alle prefetture questo mercoledì, in vista di giorni di mobilitazione a luglio contro il cantiere della A69.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

“In Val Susa la repressione non ci ha vinto”, intervista a Nicoletta Dosio

Nicoletta Dosio la storica attivista del movimento No Tav sta terminando un anno di detenzione domiciliare per la sua lotta contro la linea ad alta velocità Torino-Lione.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Zone di sacrificio e territori in lotta: intervista a Paola Imperatore (II PARTE)

I primi due cantieri stanno cominciando a mostrare le loro conseguenze disastrose sul nostro territorio, un terzo sta per essere installato e sarà potenzialmente il più impattante su tutto l’eco-sistema (ambientale, economico e sociale) valsusino.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Zone di sacrificio e territori in lotta: intervista a Paola Imperatore (I PARTE)

A pochi giorni dalla manifestazione del 10 maggio, che ha portato migliaia di valsusini nuovamente in marcia contro il deposito di smarino spostato da Salbertrand alla piana di Susa, ci teniamo a pubblicare in due puntate questa intervista alla ricercatrice Paola Imperatore. da notav.info Abbiamo invitato Paola all’assemblea che si è tenuta mercoledì 7 maggio […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

In migliaia in marcia per salvare la piana di Susa

Ripubblichiamo di seguito il comunicato uscito in occasione della marcia popolare No Tav tenutasi ieri, 10 maggio, a tutela della piana di Susa.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

La Tuscia dice no al deposito unico di scorie nucleari: domenica 11 marcia di protesta

Domenica 11 maggio a Corchiano- Viterbo la Tuscia manifesta nuovamente per dire No all’ipotesi del deposito nazionale unico dei rifiuti radioattivi di tutta Italia.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Non chiamiamola emergenza!

Le notizie e le immagini che si susseguono in queste ore, ci parlano di una valle alpina che non ha bisogno di grandi opere e nocività ma di interventi strutturali che possano salvaguardare e mettere in sicurezza un territorio.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

10 maggio 2025 – Susa: MARCIA POPOLARE: difendiamo la Piana di Susa! No al deposito di smarino e alla chiusura della stazione!

VOGLIONO SEPPELLIRE PRIMA SUSA E POI TUTTA LA VALLE. BLOCCHIAMO SUBITO LA DISCARICA DELLO SMARINO!

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

No al rigassificatore di Ravenna. E occorre organizzarsi per fermare il modello di sviluppo energivoro e devastante

Intervento della «Rete Nazionale Lavoro Sicuro» e dell’«Associazione Esposti Amianto» alla vigilia della manifestazione nazionale da La Bottega del Barbieri RIDURRE L’IMPRONTA CARBONICA.AUMENTARE L’IMPRONTA DI CLASSE Abbiamo a suo tempo presentato osservazioni al “commissario” delegato alla gestione dell’insediamento del rigassificatore di Ravenna: come tutti i soggetti che hanno manifestato la loro opposizione, non abbiamo ricevuto […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Italia: una società anziana, malata e sempre più diseguale

Due recenti rapporti ci offrono un affresco delle condizioni in cui versa la società italiana, disegnando uno scenario di forti diseguaglianze, frammentazione sociale e crisi demografica.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Falerna: uomo muore per strada dopo aver trovato la guardia medica chiusa

La vicenda di Falerna, in cui un uomo muore davanti alla guardia medica chiusa, rappresenta una realtà drammatica e simbolica della situazione della Calabria, dove gli interessi privati hanno divorato i servizi essenziali. da Addùnati Questo episodio non è un caso isolato, ma la conseguenza di anni di abbandono, tagli e decisioni politiche sbagliate frutto […]

Immagine di copertina per il post
Confluenza

La guerra affonda radici sui territori: alcuni spunti dall’incontro “Addio alle armi” organizzato a Biella 

L’incontro organizzato a Biella dal comitato locale Basta Guerre a cui collaborano diverse associazioni e formazioni politiche del territorio ha intrecciato il tema della guerra alla questione della transizione ecologica e digitale, alla militarizzazione in ambiti naturalistici, alla scuola e alla formazione, lanciando così degli spunti fondamentali nel costruire un punto di vista complessivo sull’oggi.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Fondi PNRR per impianti di biometano: dalla provincia di Salerno fino in Lussemburgo

Riceviamo questo articolo frutto di un’inchiesta svolta sul territorio nella provincia di Salerno […] Ad Auletta un gruppo di aziende con una struttura societaria molto complessa guida la realizzazione di un nuovo impianto finanziato con 14,5 milioni del PNRR. I cittadini contestano il progetto.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

La città cantiere e il mito delle grandi opere: una chiamata dallo Stretto a intrecciare voci, resistenze, immaginari

Ci sono progetti che non si misurano solo in chilometri di cemento, in tonnellate d’acciaio e in cavilli ingegneristici. Progetti che dall’alto piombano sulla vita delle persone imponendo devastazione, macerie e profitto per pochi.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

La sanità tra finanziarizzazione ed economia di guerra

È un anno, il 2025, caratterizzato dalla Terza guerra mondiale, che rischia di ampliarsi e deflagrare oltre quei “pezzetti”, che percepì e segnalò per primo, solo pochi anni fa, Papa Francesco e dalla svolta protezionistica dei dazi innescata dal presidente USA Trump, un passaggio epocale, paragonabile, per portata storica, agli accordi di Bretton Woods, alla […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Se si muore di sanità in Calabria

La sanità in Calabria è in condizioni disastrose.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Asse Carisio-Santhià, la zona di sacrificio piemontese per realizzare la transizione energetica.

Asse Carisio-Santhià, la zona di sacrificio piemontese, con la Valledora, per realizzare la transizione energetica: da area a vocazione agricola e produzioni di pregio a distesa di cave, discariche, impianti per l’economia circolare, un termovalorizzatore e, in ultimo, impianti agrivoltaici.