Taranto, assedio al tribunale: #NoIlva!
Centinaia di persone hanno deciso di manifestare ieri a Taranto, mentre nel tribunale della città pugliese si svolgeva l'incidente probatorio che aveva al centro la maxi-perizia finalizzata ad accertare la correlazione tra l'inquinamento record, lo stabilimento tarantino dell'Ilva e i pericoli per la salute che questo comportava.Un vero e proprio assedio al tribunale, per fare pressione sulla risoluzione di una vicenda da anni sotto la luce dei riflettori a livello locale ma mai esplosa sul nazionale nonostante le centinaia di morti di questi anni.La grande fabbrica dell'acciaio è messa sotto accusa per le emissioni di fumi e polveri che piovono sulla città e si diffondono poi per gran parte dell'area ionica. In tanti facevano riferimento oggi alla vicenda Eternit, urlando “Taranto come Casale Monferrato!”, dove qualche giorno fa sono stati condannati i vertici della ditta responsabile di più di 2000 morti. Tanti cittadini, tra cui molti studenti ed esponenti di varie associazioni ambientaliste hanno ribadito a gran voce l'indisponibilità di Taranto a barattare ancora una volta la salute con il lavoro. Ma quella dell'Ilva è una vicenda che contiene mille altre sfaccettature: ad esempio nel 2008 vennero abbattuti, poichè venne riscontrata la presenza di diossine, centinaia e centinaia di capi allevati nelle masserie limitrofe a Taranto. L'inchiesta vede indagate 5 persone, i vertici dello stabilimento , accusati di disastro ambientale, avvelenamento colposo di sostanze alimentari e getto pericoloso di cose, inquinamento atmosferico e altri reati. Il 30 marzo riprenderanno i lavori del tribunale, con la città già pronta a tornare a prendere parola su un pezzo tragico della sua recente storia.
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