Valdera (non più) sacrificabile
Questo sabato, 4 marzo si svolgerà a Pontedera una grande manifestazione contro l’avvelenamento della Valdera.
Da gennaio di quest’anno infatti è stata riaperta la discarica della “Grillaia”, nel comune di Chianni. Ma di cosa si tratta?
da Riscatto
Il sito di smaltimento privato, aperto nel 1990, ha contribuito all’inquinamento delle zona fino alla fine degli anni ‘90. Nel 1996 vide il suo apice la lotta degli abitanti della Valdera, che dopo essersi opposti per mesi al conferimento dei fanghi tossici Santacrocesi (facenti parte del cosiddetto distretto del cuoio), arrivarono a bloccare decine e decine di camion, difendendosi a suon di sassi dal tentativo della polizia di sgomberare il presidio. La spuntò la comunità locale e la discarica fu chiusa nel 1998.
Nel 2020 però la regione Toscana dispone la riapertura della discarica a distanza di più di 20 anni. Lo scempio prevede il conferimento di più di 270 mila metri cubi di AMIANTO all’interno del sito, gestito dalla privata Nuova Servizi Ambiente srl.
Questa disposizione farà della Grillaia il più grande sito di smaltimento di amianto d’Italia. La Toscana secondo i dati dell’inail (che non vengono aggiornati dal 2013) è già la più grande discarica di amianto a cielo aperto e questo impianto contribuirebbe in modo significativo all’avvelenamento della regione.
Come se non bastasse, la Valdera è avvelenata da anni. Basta elencare solo alcune discariche presenti in questo lembo di Provincia di Pisa: discarica di Legoli, discarica di Pontedera, discarica di Orciano ( che tra poco entrerà in funzione) e la famosa discarica di Peccioli che, anch’essa grazie ad un emendamento regionale, raddoppierà i propri volumi, arrivando ad una portata di 10 milioni di metri cubi di rifiuti.
Merita attenzione anche il sito di lavorazione dei fanghi Keu di Pontedera, nel cui interno sono stati prodotti materiali edili risultati tossici, ancora una volta prodotti dalle concerie del distretto di Santa Croce sull’Arno, ed utilizzati in tutta la Toscana, in particolare nell’empolese. Le indagini della Dia hanno mostrato meccanismi che chi abita nella “periferia tra Pisa e Firenze” risultano come la scoperta dell’acqua calda: la connivenza tra politica, imprenditoria e ‘ndrangheta.
Proprio nell’empolese si sta inasprendo e politicizzando la battaglia dei cittadini e delle cittadine dei vari paesi. Assemblee fatte di centinaia di persone e manifestazioni attraversate in migliaia, mostrano che è possibile mettersi di traverso ai tentativi di fortissimo inquinamento. A partire dall’assemblea NO KEU, a battaglia degli empolesi adesso è incentrata sulla modifica del piano della Multiutility, nuova super-azienda partecipata dalla regione e fonte di speculazione sui corpi dei cittadini e delle cittadine.
Un filo rosso lega le battaglie degli abitanti della Valdera, dell’empolese, di Pisa e Livorno contro la costruzione della base militare di Coltano, dei cittadini di Piombino contro il rigassificatore e delle tante lotte ambientali che in tutta la regione si stanno dando.
E’ il filo rosso che rintraccia le responsabilità in un governo regionale che ha intossicato ed ammalato per anni in nome del progresso. Il filo rosso che vede grandi aziende e obiettivi nazionali strategici sfruttare pandemia e guerra come possibilità di aumentare i propri profitti.
Il filo rosso delle comunità che si organizzano per dire basta.
Intensificando le relazioni tra comunità in lotta differenti, si apre la possibilità di rintracciare le motivazioni di questo disastro e di semplificare il quadro delle responsabilità. Si apre la possibilità di decidere dei propri territori.
La Toscana si mobilita:
– Sabato 4 marzo, ore 15:30 di fronte alla piazza del municipio di Pontedera la manifestazione per il No alla Valdera Avvelenata.
Il Movimento No Base, ne ha organizzato un concentramento alle 14:30 alla stazione di Pisa per raggiungere il corteo in treno.
– Sabato 11 marzo, ore 14:00 dal centro giovani a Piombino, manifestazione nazionale della rete dei No ai Rigassificatori e dalla campagna nazionale Per il Clima Fuori dal Fossile.
Il Movimento No base ha organizzato un Pullman per raggiungere la cittadina toscana.
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