Banana Republic
Il termine Banana Republic è un’espressione dispregiativa introdotta dallo scrittore americano O. Henry in riferimento all’Honduras, e indica le piccole nazioni latino-americane o caraibiche, politicamente instabili, in mano a multinazionali e governate da oligarchie ricche e corrotte. Oggi giorno il termine è di uso comune e rimanda a poteri corrotti e poco credibili. La storia italiana richiama spesso questa espressione e anche stavolta, la sentenza della Suprema Corte sul processo del G8 di Genova, rientra nel novero delle Repubbliche delle Banane.
Dopo quattro ore di camera di consiglio l’ex capo della Polizia Gianni De Gennaro e l’ex capo della digos di Genova Spartaco Mortola sono stati assolti “perché il fatto non sussiste” ribaltando la sentenza della Corte d’Appello che il 17 giugno 2010 li aveva condannati ad un anno e quattro mesi di reclusione (De Gennaro) e ad un anno e due mesi per aver istigato in falsa testimonianza l’ex Questore di Genova Francesco Colucci durante il processo relativo all’irruzione alla scuola Diaz (Mortola).
La risposta – che riportiamo integralmente – di Enrica Bartesaghi e Lorenzo Guadagnucci del Comitato Verità e Giustizia di Genova rende bene l’idea della credibilità di tali personaggi e delle istituzioni che rappresentano:
“L’epilogo del processo De Gennaro-Mortola non può rincuorare nessuno. Da questa vicenda esce sconfitta la complessiva credibilità delle istituzioni. Solo in Italia può accadere che funzionari di alto rango imputati e condannati in appello – in questo come negli altri processi scaturiti dal G8 di Genova – non rinuncino ai loro incarichi, come avviene nelle normali democrazie, a tutela dei corpi di appartenenza e della serenità di giudizio dei magistrati. Ma l’Italia è un paese speciale dove l’etica pubblica ha poco corso e nessuno sente il dovere di rendere conto di qualcosa di fronte ai cittadini, tant’è che nessuno ha mai chiesto scusa per gli abusi, i falsi, le violenze – accertati storicamente – alla Diaz, a Bolzaneto, nelle strade di Genova. Sulla vicenda specifica, forse un giorno capiremo, magari grazie al processo principale, perché l’ex questore Colucci in tribunale cambiò versione sulla presenza alla Diaz del dottor Sgalla rispetto alle precedenti testimonianze. Intanto i fascicoli del processo d’appello per i falsi e le violenze alla scuola Diaz (25 funzionari e dirigenti condannati in appello) sono fermi da un anno mezzo in attesa di arrivare in Cassazione e le parti civili per Bolzaneto non hanno ancora ricevuto alcun indennizzo nonostante quanto stabilito nelle sentenze di primo e secondo grado. E’ difficile, oggi in Italia, avere ancora fiducia nelle istituzioni.”
A dieci anni di distanza, sono ancora i fatti di Genova che mettono a nudo il vero volto del potere. Ora che gli appelli del nuovo governo, di confindustria e dei sindacati sono tutti rivolti ai sacrifici che dobbiamo fare per salvare l’Italia, vediamo che da salvare c’è ben poco. Anche perché con questa sentenza, come dicono alcune indiscrezioni uscite su siti indipendenti, per De Gennaro si riaprono vecchie strade mai percorse fino in fondo che portano il nome Finmeccanica.
Infatti il tracollo dei vertici aziendali per corruzione e la caduta di Berlusconi, riaprono al tentativo di De Gennaro di rimettere le mani e uomini sull’industria militare italiana. Quando nel 2005, Gianni De Gennaro trasferì l’amico Luciano Pucci dal Viminale a Seicos, apparve chiaro il disegno di voler controllare tutte le forniture della sicurezza nazionale, collocando propri uomini (in gran parte indagati per i fatti del G8 di Genova) ai vertici di tutti gli apparati delle forze dell’ordine e dei servizi. Con Finmeccanica allo sbando, De Gennaro sembra essere l’uomo adatto per la ristrutturazione: uomo bipartisan e ben voluto dagli USA con cui Finmeccanica ha svariate commesse.
Oltre al danno la beffa! Ma se questa sembra essere la normalità italiana, a darci coraggio in questi giorni è il popolo egiziano che tale normalità ha saputo rovesciarla e ancora oggi è intenzionato ad andare avanti.
Bada Nasciufo
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