InfoAut

Genova, chi sono gli sciacalli?

Le cronache in arrivo da Genova riportano la notizia che alcuni tra i cosiddetti “angeli del fango”, cioè cittadini mobilitatisi immediatamente dopo l’esondazione del Bisagno nel curare le ferite patite dalla città tramite lavoro volontario, avrebbero avuto degli screzi, arrivati fino agli spintoni, con alcuni esponenti delle forze dell’ordine. Queste ultime sarebbero state intente a perlustrare la città alla cerca di presunti “sciacalli”, ovvero coloro i quali approfittando dei disagi saccheggiano esercizi commerciali, ricevendo insulti e inviti a sporcarsi le mani, a fare qualcosa di utile nella loro vita una volta tanto.

 

Contemporaneamente, Renzi si impadroniva della vetrina mediatica offerta dalla tragedia genovese per lanciare il suo ultimo annuncio: lo stanziamento di 2 miliardi per interventi sul dissesto idrogeologico. Nelle stesse ore Grillo, reduce dalla convention del Circo Massimo del m5s, annunciava che i parlamentari grillini sarebbero presto stati a Genova a spalare insieme alla popolazione. Il sindaco Doria, esponente della catastrofica galassia dei primi cittadini arancioni, annunciava lo stop delle tasse agli alluvionati scaricando le colpe a livelli più alti del suo e difendendo il suo operato.

 

Intanto emergevano notizie su quattro dirigenti municipali remunerati con diverse decine di migliaia di euro per aver messo in sicurezza il territorio genovese. Oltre il danno la beffa, per la popolazione alluvionata che a distanza di 3 anni dall’ultimo episodio simile ha perso circa 40.000 euro di denaro pubblico in consulenze completamente inutili. Emerge anche la realtà di una lettera delle imprese che dovevano occuparsi della messa in sicurezza del Bisagno, che il 5 agosto scorso avvertiva il premier della necessità di effettuare i lavori, lettera rimasta morta nei cassetti del governo.

 

Quello stesso governo che invece procede velocemente quando c’è da destinare appalti milionari a imprese mafiose, come quelle che costruiscono il Tav, o a sovvenzionare immensi opere-vetrina come l’Expo. Senza parlare di quella grande opera inutile contro cui una determinatissima comunità sta combattendo una fiera battaglia, ovvero il Terzo Valico, i cui stessi protagonisti hanno sottolineato come sia la devastazione territoriale portata dalla cementificazione sfrenata e dalla costruzione di grandi opere inutili la prima causa di quanto successo a Genova.

 

Siamo di fronte ad un altro caso di applicazione dell’economia dello shock. Quello che interessa non è prevenire la tragedia, ma costruire i meccanismi per lucrarci: concedere appalti e finanziamenti per progetti che non garantiscono alcun risultato reale, per fare in modo che altre tragedie creino altri appalti, per fare in modo che poche mani continuino ad appropriarsi dei tanti soldi spesi in maniera volutamente inutile. Che fine faranno i due miliardi promessi da Renzi, se mai arriveranno? In quali tasche andranno?

 

“Vedo i ragazzi che spalano il fango, dalle strade e a loro va il mio grazie. Userò la stessa determinazione per spazzare via il fango della mala burocrazia, dei ritardi, dei cavilli” ha proclamato Matteo Renzi. Chi sono i veri sciacalli? Noi non abbiamo molti dubbi…

 

 

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Editorialidi redazioneTag correlati:

alluvionegenova

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Ancora Trump, non stupitevi

Ad un primo sguardo superficiale queste elezioni negli Stati Uniti sono state un replay di quelle del 2016. Trump vince nonostante le previsioni dei sondaggisti più autorevoli.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Gli Stati Uniti verso le elezioni: guerre e guerra civile

Manca poco più di una settimana alle elezioni negli Stati Uniti e nonostante i pronostici regna l’incertezza.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Piazze per la Palestina: una speranza che può esistere, un punto segnato alla controparte

Il 5 ottobre a Roma è stata una giornata importante, la conferma di una speranza che può esistere, un punto segnato sulla controparte.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Le lotte non fanno un passo indietro: nuova occupazione a Milano della rete CI SIAMO di viale Sarca

I fattiIl 19 settembre un incendio divampa nello stabile situato in via Fracastoro 8, dove vivevano 70 migranti della rete Ci siamo, già sottoposti a molteplici sgomberi senza che le istituzioni milanesi fossero in grado di trovare soluzioni abitative per le famiglie e i lavoratori/lavoratrici che da tempo si confrontavano con le difficoltà di trovare […]

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Sul dibattito verso il 5 ottobre

Fatichiamo a comprendere il dibattito che si è aperto in vista del corteo del 5 ottobre contro il genocidio in corso a Gaza.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Attenti al lupo!

Il governo Meloni, coerentemente con i suoi proclami, introduce un disegno di legge che ha lasciato carta bianca alle fantasie dei Ministri Piantedosi, Nordio e Crosetto che prevede nuovi reati e pene più pesanti per chi, come la levata di scudi conclude, “protesta”. E viene immediatamente da chiedersi, sì, ma chi protesta?

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Israele fa rotolare il masso della guerra

Il governo israeliano continua imperterrito il suo programma di escalation in Medio Oriente con un attacco che, se fosse avvenuto in qualsiasi paese occidentale, non si sarebbe esitato a definire terroristico.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Guerra in Medio Oriente: non è un se, ma un quando

Chi vuole un ampliamento del conflitto? Chi vuole trasformare la carneficina di Gaza in una guerra regionale?

Immagine di copertina per il post
Editoriali

American way of death

Pochi giorni dopo la sparatoria di Butler che ha causato una ferita all’orecchio di Trump, un morto, due feriti e uno scossone nell’andamento della campagna elettorale più folkloristica di sempre, Trump torna alla carica alla vigilia della convention repubblicana di Milwaukee che lo incoronerà ufficialmente candidato, dicendo “Non mi arrenderò mai, vi amo tutti”. Il […]

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Un sospiro di sollievo, nient’altro

Più che la vittoria dimezzata, per quanto in parte sorprendente, della sinistra in Francia ciò che c’è possiamo festeggiare è la sconfitta del Rassemblement National. Una sconfitta chiara, ed una buona notizia nel breve termine, ma che, dopo aver tirato un sospiro di sollievo, ci costringe a porci diverse domande.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Criminale è chi nega la crisi climatica, non chi la denuncia!

L’alluvione che lo scorso 20 ottobre ha colpito la piana di Lamezia ha mostrato, ancora una volta, tutta la fragilità idrogeologica del nostro territorio.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Non siamo vittime del maltempo ma del malgoverno del territorio

L’Italia è tormentata dal mal tempo o da inadeguata agenda politica? O da entrambe?

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Valencia: sale la rabbia contro il governo regionale, mentre ancora si scava nel fango e si cercano 1300 dispersi

A Valencia si scava ancora nel fango per cercare i sopravvissuti a tre giorni dall’alluvione che ha messo in ginocchi il sud della penisola iberica. Il bilancio dei morti ora raggiunge quota 211, ma ci sono ancora 1300 dispersi. L’agenzia meteo lancia l’allarme rosso a Huelva, in Andalusia, così come alle Baleari: “Evitare gli spostamenti, […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Non abbandoniamo i paesi interni!

Sono anni che sentiamo da più parti (specialmente negli ambienti politici), il richiamo alla necessità di ripopolare i paesi dell’entroterra calabrese.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Valencia: disastro climatico, lotta di classe e governance di estrema destra

158 morti. È questo il bilancio provvisorio delle imponenti inondazioni che hanno colpito la regione di Valencia, in Spagna, il 29 ottobre.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Meisino: lasciamo parlare le immagini

Per questa volta al Meisino non si è arrivati all’esondazione del Po, ma ci è mancato poco, e il trend climatico che le amministrazioni non fanno nulla per contrastare (anzi, che colpevolmente favoriscono, con le loro devastazioni della vegetazione spacciate per riqualificazioni) garantisce alluvioni sempre più frequenti nel prossimo futuro.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Ennesima alluvione a Lamezia: a quando la messa in sicurezza del territorio?

Passano gli anni – per l’esattezza il 4 ottobre ne sono passati sei – eppure lo scenario al quale abbiamo assistito è praticamente uguale, forse persino peggio, se non fosse per la fortuna di non piangere ancora vittime.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Collassi localizzati, debito ecologico e politiche pubbliche

Le inondazioni nel Rio Grande do Sul, una delle zone più ricche e potenti del Brasile, hanno provocato 163 morti, più di 80 persone disperse e 640.000 persone costrette a lasciare le proprie case.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Il CALP prende parola sull’indagine per corruzione nella regione Liguria

Riprendiamo due post facebook del Collettivo Autonomo Lavoratori Portuali sulle ultime vicende giudiziarie che hanno visto coinvolto il Presidente della Regione Toti e riguardano anche il porto.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Emilia Romagna: a un anno esatto dalla prima devastante alluvione, qual è la situazione dei territori colpiti?

Furono giorni drammatici, convulsi, in cui non mancò tuttavia uno slancio solidale esteso e diffuso, con ben pochi precedenti.