Il 4 marzo le elezioni non ci saranno
Qualcuno è sconvolto? D’altronde la notizia è un po’ buona, un po’ cattiva.
La parte buona è che gli italiani finalmente si libereranno da questa campagna elettorale che ha assunto le forme di un’orchite. I giornalisti in tv ormai sono in euforia da stress e i “condivisori” seriali hanno il gomito del tennista. Era una campagna elettorale spompata, pugili suonati che si appoggiano uno sull’altro per non andare giù, distanze kilometriche tra un lato e l’altro del tubo catodico o del pc. Poi i fascisti, i rimborsi, 500 trilioni di clandestini che delinquono, la flat tax, la patrimoniale alla Zeman, l’antifascismo responsabile, moderato, istituzionale, pelato, pancia in dentro e braccio teso, la violenza NO. Ecco, adesso che le elezioni non ci saranno più si starà più tranquilli. Che poi si sapeva da tempo che non ci sarebbero state, che le elezioni erano una fake news, ma tanti ci sono cascati, alcuni hanno pure pensato che potevano vincerle. Come facciamo a sapere che non le faranno? Lo hanno detto tutti, il Nano, il Boyscout, la Mummia, il Baffo, persino il Felpa si rassegnerebbe all’idea. Le chiamano larghe intese, grandi coalizioni, governo del presidente, governo di scopo.
Che il Nano e il Boyscout puntassero a questo era chiaro fin dall’inizio, fin dalla legge elettorale. Il Mummia dice che tanto di chi vince non gliene frega un benemerito, che poi taglia e cuce lui e qualche vestito di governabilità per il paese lo tira fuori. Il Felpa se ne è uscito dicendo che per lui Draghi o Tajani andrebbero bene, ma comunque basta con i diktat europei, usciamo dalla moneta unica, o forse no?
Gli unici che ci credevano che le elezioni si sarebbero fatte erano i pentastellati. Si erano impegnati a mettere il vestito buono, a raccomandarsi ai santi e a qualche investitore internazionale, avevano raccontato che ormai sono diventati grandi, che sono maturati, che i vaffanculo erano solo un peccato di gioventù, di quando si è adolescenti e ribelli, ma che ora sarebbero stati fedeli al quadro istituzionale e all’Europa, al massimo avrebbero concesso qualche mancetta come gli altri, ma questo fan tutti. E ovviamente sono rimasti al palo, vanno in giro gridando che faranno un governo con chi ci sta, ma chi ci sta? Un parlamento di amici immaginari. Intanto si nota sempre di meno la differenza dei DiMaio boyz dal resto, senza che i consensi aumentino. Dopo che le elezioni non si faranno si stracceranno le vesti dicendo che sono arrivati primi, che la democrazia qua e la democrazia là.
Ma la democrazia cos’è? Questa democrazia è una fake news proprio come le elezioni. E’ il meccanismo con cui i De Mita e i De Luca si spartiscono il buffet, è la rapina del capitalismo meschino italiano nei confronti dei lavoratori, è lo strumento del razzismo che alimenta la guerra tra poveri. Nient’altro che competizione tra élite, mafie e padroni. Lo si vede nel terrore fottuto che hanno appena qualcosa fuori dai margini delle istituzioni si fa sentire, appena emerge un dato di realtà. Sanno quanto è fragile ormai questa loro democrazia, quanto è nuda l’ingiustizia che dovrebbe nascondere.
Ma diciamocelo chiaro se queste elezioni non ci saranno, se questa democrazia non esiste, perché qualcuno dovrebbe andare a votare?
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