InfoAut

Le Olimpiadi dell’opportunismo

Su Il Manifesto è uscito un articolo a firma Roberto Biorcio nel quale il quotidiano “comunista” propone al M5S una ricetta per cambiare le proprie forme organizzative. Lo stile prescrittivo è già di per sé significativo. Si tratta di un approccio alla realtà politica che in Italia accomuna gli editorialisti progressisti, i politologi professionisti, i sociologi impegnati e i tanti blogger e influencer “di movimento” che affollano il web. Invece di affrontare con sguardo analitico i fenomeni, capirne la portata, andare oltre al velo delle apparenze per coglierne il significato profondo e le indicazioni, l’intellettuale di sinistra si scapicolla a fornire ricette, dare consiglieri, raccontare dove si è sbagliato insomma a pontificare su come si dovrebbe, non si dovrebbe, si potrebbe fare quel cambiamento di cui si elevano a giudici. Un’attitudine fastidiosa di per sé, devastante a livello di conseguenze politiche e che ci spiega tanto del perché l’unico “Movimento” che è riuscito a intercettare le praterie del malcontento dell’Italia in crisi sia solo quello di Beppe Grillo.

Ma veniamo al contenuto dell’articolo di Biorcio, al “ripensamento” proposto su Il Manifesto dei tre capisaldi attribuiti al M5S (riduzione dei costi della politica; legalità e trasparenza nella gestione delle istituzioni; rifiuto della forma partito e della politica come professione). La proposta del sociologo è sostanzialmente quella di una normalizzazione degli eccessi del M5S, ormai adulto, che dovrebbe avere la capacità di mediare su alcuni principi per proporsi come forza di governo credibile. Si chiede al Movimento di fare un bagno di umiltà, capire che la politica è un’altra cosa, crescere e avvicinarsi al modello organizzativo degli altri partiti. La questione non è certo difendere i principi valoriali messi in avanti dal M5S (alcuni dei qual di per séi molti lontani da noi) o la loro applicazione a tratti delirante fatta in questi due mesi di (non-)governo della capitale. Ma vale la pena attardarsi su questo articolo perché ci sembra che il punto di partenza del ragionamento e a fortiori la prospettiva sia diametralmente opposta a quella che dovremmo avere la forza di tentare di proporre nei prossimi mesi. Cominciamo con un assunto: ciò che sembra rappresentare il problema da risolvere per Biorcio ci pare esattamente l’elemento più interessante e ricco di potenzialità della falsa partenza della giunta Raggi. Parliamo di una certa incompatibilità delle forme organizzative grilline coi meccanismi di governo istituzionale. Incompatibilità non scelta ma subita in cui si mischiano ingenuità, confusione politica, quelle ambiguità di cui il M5S è sempre stato portatore più o meno sano e la guerra senza esclusione di colpi dichiarata dagli attuali assetti di potere a quell’esperienza. Partendo da questo assunto appare ovvio che ciò che dovrebbe essere al centro delle nostre preoccupazioni non è certo una normalizzazione istituzionale che renda le forme organizzative dei 5S finalmente compatibili coi meccanismi del buon governo che dicono di perseguire ma approfondire l’incompatibilità di quel voto – o meglio, di ciò a cui quel voto allude – con le istituzioni realmente esistenti. Ciò significa dire con chiarezza e semplicità quello che il M5S non ha mai detto: le cose non cambiano se i rapporti di forza materiali nella società non cambiano, questi rapporti non si muovono se non colpiamo dove fa male il sistema (parola che suscita ormai le risatine ironiche di sedicenti anti-capitalisti) e che per questo serve una partecipazione popolare di massa.
Ma ci si può aspettare che una tale proposta venga dagli eterni professionisti dell’estrema “sinistra” che affrontano questa fase tentando di salvare i propri piccoli interessi di bottega? Eloquente è l’atteggiamento di questi signori sulla “questione Olimpiadi”. Una questione che, non a caso, sta suscitando l’isteria di tutto l’apparato dal PD alle destre, passando anche, poco ci sorprende, per una sinistra “di movimento” che invece di radicalizzare i NO sembra ormai non avere altra vocazione che di proporre una versione “alternativa” della stessa minestra, a immagine della propria proposta politica debole e subalterna

Su Il Manifesto apprendiamo da Gianluca Peciola che “rinunciare ai Giochi Olimpici a Roma è follia pura”. Ma chi è costui? Si tratta dell’ex capogruppo di Sel nella giunta Marino (del cui governo è stato uno strenuo difensore, tanto da dedicargli un imbarazzante libro apologetico), uomo di fiducia dell’attuale deputato Smeriglio, trombato alle ultime elezioni nelle fila di Sinistra Italiana. Ma Peciola, ahinoi, non è solo questo: viene dagli ambienti di movimento, dalla Pantera e dai collettivi universitari autonomi degli anni ’90, prima di iniziare la sua lunga marcetta verso le poltrone. Ora, meglio che niente, gli va bene anche qualche seggiola scassata in ultima fila, e magari posizioni come questa sulle Olimpiadi possono essere un buon viatico per strizzare l’occhio a futuri padroni del Partito della Nazione o dintorni. E quale miglior nuovo biglietto da visita che dichiararsi a favore degli affari dei poteri consolidati e contro il M5s, professione ufficiale di tutti coloro che vogliono ingraziarsi l’attuale governo o il Partito di Repubblica?

A questo satiro si è aggiunto nelle ultime ore Luigi De Magistris in un disperato tentativo di guadagnare visibilità a livello nazionale e uscire dal ghetto partenopeo in cui l’hanno relegato i media. Il sindaco di Napoli ha candidato il capoluogo campano ad ospitare le Olimpiadi speculando sulle difficoltà della giunta Raggi e mettendo in avanti il proprio senso di responsabilità istituzionale, nell’evidente velleità di rappresentare l’opposizione “di governo” al governo.

Questa scelta di campo a favore dei poteri costituiti viene condita con imbarazzanti acrobazie retoriche. Per Peciola: “non rinunciamo a questo appuntamento formidabile”, “proponiamo un modello alternativo”. De Magistris invece candida Napoli “Per lo sport, il Mediterraneo, per fratellanza e pace. E con mani pulite”. E già prevediamo gli slogan partecipativi tardo portoalegristi, perché magari non il mondo, ma almeno un’altra Olimpiade sarà pur possibile!

Quando parliamo di Olmpiadi è fin troppo facile sapere di cosa stiamo parlando: il normale funzionamento di un sistema di potere e di spartizione dei soldi tra politica e imprese, non certo di eccezioni giudiziarie eliminabili con qualche assemblea di contorno al grande evento. Il rifiuto delle Olimpiadi, se portata fino in fondo dal M5S, potrebbe finalmente sancire un’incompatibilità degli interessi in campo a Roma, chiarendo che no, la politica non è solo gestire le cose “meglio”. Un’incompatabilità che evidentemente interessa ben poco alla sinistra “di movimento”. Perché, in questi anni l’abbiamo capito fin troppo bene, dietro la stragrande maggioranza delle critiche mosse ai 5 stelle c’è il solito pensierino nella testa. Ci dovremmo essere noi al governo, mica questi dilettanti…

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Editorialidi redazioneTag correlati:

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Ma quale “imperialismo iraniano”?

Per un attimo ci siamo illusi/e che di fronte a fatti di questa portata la priorità fosse quella di capire come opporsi, dal nostro lato di mondo, al caos sistemico che Israele, con l’appoggio degli Stati Uniti, sta portando sulla regione.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Israele-Iran è guerra totale: appunti per orientarci

Domenica 15 giugno 2025.  Com’è noto, nella notte tra giovedì 12 e venerdì 13 giugno, Israele ha massivamente attaccato l’Iran. L’offensiva ha avuto successo colpendo innumerevoli basi scientifiche e militari, portando alla morte di figure chiave dell’establishment politico (capo dello stato maggiore e capo dei pasdaran) nonché di almeno nove scienziati chiave del programma nucleare […]

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Oltre i Referendum: una sconfitta da capire

Mentre ancora i seggi erano aperti andava in scena il classico psicodramma della “sinistra”. 

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Israele arma l’Isis a Gaza. Alcune riflessioni sulle forme storiche della resistenza

Non si è prestata sufficiente attenzione ad una notizia che sta circolando negli ultimi giorni da diverse fonti: Israele starebbe fornendo armi ad una banda criminale legata all’Isis all’interno della Striscia di Gaza.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Israele, oltre Israele

Ovvero di come dentro la democrazia borghese risieda il seme della barbarie.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Riflessioni critiche sul referendum, per dire 5 SI.

Domenica 8 e lunedì 9 giugno si terranno 5 referendum abrogativi. Quattro quesiti mirano ad abrogare alcune delle norme introdotte con il “Job Act” di Renzi tra il 2014 e il 2016, mentre il quinto Si servirebbe a dimezzare il periodo necessario all’ottenimento della cittadinanza per coloro non nati in Italia da 10 a 5 anni.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

L’invasione della Striscia di Gaza per continuare il genocidio e imporre il controllo biopolitico

Il piano di invasione della Striscia di Gaza annunciato da Benjamin Netanyahu aggiunge orrore ad orrore. Non ci sono sufficienti parole per descrivere quanto disgusto provochi il piano ideato e approvato dal Gabinetto di Guerra israeliano per l’invasione della Striscia di Gaza. Il piano prevede l’occupazione militare del 90% della striscia e rinchiudere l’intera popolazione […]

Immagine di copertina per il post
Editoriali

La lunga frattura – Un contributo al dibattito su guerra e riarmo

In questi mesi la storia corre veloce, in poco tempo alcuni dei capisaldi su cui si è retto l’ordine mondiale definitivamente consolidatosi dopo il crollo del muro di Berlino stanno vivendo profonde tensioni e ristrutturazioni.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Sulla morte di Papa Francesco

In un mondo in cui comanda la prevaricazione e l’ipocrisia la morte di Papa Francesco segna un passaggio politico della nostra storia.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

I giovani come pericolo pubblico

Nel giro di pochi giorni abbiamo assistito ad una sequenza che indica un cambio di passo da parte del governo nei confronti della cosiddetta “pubblica sicurezza”. Dopo l’approvazione del “Decreto Sicurezza” con firma in calce del Presidente della Repubblica Mattarella, al netto di risibili modifiche, abbiamo assistito nel giro di tre giorni alle cariche di […]

Immagine di copertina per il post
Formazione

Boicottaggio respinto, verità distorta: UniPi sceglie la guerra e la chiama pace

Un contributo del Collettivo Universitario Autonomo – Pisa in merito alla votazione del senato accademico dello scorso venerdì 11 luglio.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Lavoro: la polizia carica gli operai di Gruppo 8 (FO) in sciopero. Tre lavoratori in ospedale, ma la resistenza continua

Violente cariche di polizia ai cancelli della Gruppo 8 di Forlì, dove i lavoratori sono in sciopero e picchetto supportati dal sindacato di base Sudd Cobas. Da undici giorni lavoratori e sindacalisti presidiano i cancelli della fabbrica del Gruppo 8, azienda che produce divani di lusso che vengono venduti anche a 100mila euro l’uno. Difendono […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Vicenza: in mille in strada per difendere i boschi dal TAV

Un migliaio di persone sabato 12 luglio hanno partecipato alla manifestazione per la difesa del bosco di Ca’ Alte e della città, dopo lo sgombero dell’area lungo l’argine avvenuto nei giorni precedenti. 

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Assemblea regionale a Mazzé “Noi siamo sicuri che dire no alla guerra deve significare il ricomporre le lotte: le lotte ambientali con le lotte operaie, con le lotte di tipo sociale”

Pubblichiamo alcuni materiali a caldo in merito all’Assemblea Regionale di Confluenza dal titolo “IL DESTINO DELL’AGRICOLTURA E DEL SUOLO IN PIEMONTE: TRA AGRI-FOTOVOLTAICO E NUCLEARE”

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Torino: Stefano, Jacopino e Pietro finalmente liberi! Aggravamento delle misure per Sara.

Le misure cautelari per i giovani arrestati a seguito della manifestazione in solidarietà a Ramy Elgaml di gennaio scorso a Torino erano scattate dopo pochi mesi e avevano visto quattro arresti domiciliari e quattro obblighi di firma.

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Spagna. Sei attiviste condannate a tre anni di carcere, insorgono i sindacati

Cinque attiviste e un attivista sindacali sono entrati nel carcere di Villabona per scontare una condanna a tre anni e mezzo di reclusione. È accaduto ieri a Gijon, nella regione settentrionale spagnola delle Asturie.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Raccolta solidale per spese legali maxi-processo No Tav

Nel 2011 la popolazione valsusina fu in grado di costruire una mobilitazione territoriale e nazionale contro l’apertura del cantiere dell’alta velocità a Chiomonte.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Che ci fanno dei soldati israeliani nelle scuole del Chiapas?

Questi giovani (tutti ex soldati) entrano nelle scuole pubbliche locali attraverso una associazione di “volontari” chiamata in inglese “Heroes for life” e più esplicitamente in ebraico “Combattenti senza frontiere” con il fine dichiarato di “dare un’altra immagine al mondo delle IDF”.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Maturità: Valditara vergogna!

Il ministro Valditara non ha perso neanche un’ora per risparmiarsi una sua solita uscita contro chi prova a esprimere il dissenso dentro la scuola.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Top 10 dei giganti dell’agribusiness: la concentrazione delle corporations del food & farming nel 2025

La pubblicazione del 2022 dell’ ETC Group “Food Barons” ha messo in luce la crescente concentrazione del potere delle multinazionali nel sistema alimentare industriale.1  di ETC Group & GRAIN, da ECOR Network Ha documentato l’aumento di fusioni e acquisizioni, la crescente influenza del capitale finanziario e la penetrazione della digitalizzazione e di altre tecnologie dirompenti […]