InfoAut
Immagine di copertina per il post

Macron, à la guerre!

Il presidente francese si lancia in dichiarazioni apparentemente scomposte sulla guerra russo-ucraina, palesando lo “spirito dei tempi” di una parte delle elites europee. Il tronfio militarismo da prima guerra mondiale ci avvicina al disastro.

Macron ha mollato gli ormeggi ed ha deciso di dire quello che molti tra i corridoi dei palazzi europei pensano, ma non osano dire. “Non escludo l’invio delle truppe in Ucraina, la Russia non può e non deve vincere”. L’isterismo di queste dichiarazioni è dovuto a due constatazioni ormai ovvie a tutti, ma che venivano trattate come una bestemmia all’inizio del conflitto.

In primo luogo l’Ucraina non può vincere, nonostante l’enorme distruzione di vite, risorse e mezzi la dinamica della guerra non è cambiata. Un pantano in cui si intravedono i segni di un cedimento sempre più generale, sul piano militare, politico e sociale del fronte ucraino. La guerra per procura è stata combattuta fino all’ultimo ucraino, o quasi. In secondo luogo il regime di Putin è ancora solido, non mostra significativi scompensi interni, quindi la scommessa occidentale che una lunga guerra avrebbe fatto collassare la federazione russa dall’interno si è dimostrata una baggianata. Certo, tra assassinii mirati e repressione del dissenso il neozarismo di Putin si mostra in tutta la sua violenza, ma probabilmente buona parte dei russi temono di più quanto potrebbe accadere nel caso in cui l’attuale leadership crollasse che le condizioni economiche e di libertà politica sempre più nefaste.

La grand-strategy occidentale non ha sortito gli effetti sperati, ma gli USA hanno raggiunto alcuni degli obbiettivi intermedi, stringendo a sé in una spira mortale i vassalli europei. La Germania vive una crisi da cui non sembra riuscire ad uscire, la Francia è sconvolta ormai da anni da cicli di conflitti sociali dispiegati.

Dunque qual è la logica interna delle dichiarazioni di Macron? Possiamo solo fare delle ipotesi.

In primo luogo con l’arrivo della primavera c’è il rischio che l’offensiva russa si approfondisca, con chi sa quali esiti, dunque Macron prova a mostrare i muscoli per evitare una debacle totale come avvertimento nei confronti di Putin, nella speranza che combatta con una mano legata.

In secondo luogo vi è la partita delle elezioni negli Stati Uniti: il coinvolgimento degli USA in Ucraina è già fortemente segnato dallo stallo sugli aiuti militari, nel caso di una vittoria dei repubblicani (che al momento sono avanti nei sondaggi) cosa succederebbe? Difficile dire se realmente Trump una volta eletto imbastirà una qualche forma di trattativa, ma qualsiasi cosa farà gli alleati europei conteranno ancora di meno di oggi. Inoltre la sua ostilità alla NATO è ben nota.

Senza contare che solo pochi giorni fa Victoria Nuland, protagonista e artefice della politica statunitense in Ucraina ha dato le sue dimissioni da sottosegretario al dipartimento di Stato. Le dimissioni secondo alcune indiscrezioni sarebbero la conseguenza della scelta dell’amministrazione Biden di preferire Campbell alla Nuland per il posto di numero due del Dipartimento di Stato. Campbell è considerato l’uomo di fiducia di Biden e l’ispiratore della strategia USA per lo scacchiere asiatico-cinese. Il che la dice lunga sull’interesse che gli Stati Uniti democratici o trumpiani nutriranno in futuro per lo scenario ucraino.

A contare forse è infine la competizione interna all’Europa tra Francia e Germania: il clima è piuttosto rovente dopo un sottile scambio di veleni reciproci, ma soprattutto è evidente che Macron conta che da un approfondimento del conflitto la Francia avrebbe da perderci meno della Germania, come è stato tutto sommato fino ad ora, alla luce dei diversi approvvigionamenti energetici e relazioni commerciali.

In ogni caso le parole di Macron hanno aperto un vaso di Pandora che può generare solo morte e distruzione sulle spalle dei proletari europei che continuano ad essere reticenti a farsi intruppare nella guerra mondiale per pezzi.

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Editorialidi redazioneTag correlati:

Franciaguerra in ucrainamacronnatorussiaUsa

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Sono dazi nostri

Non c’è altro modo per definire l’incontro tra Ursula von der Leyen e Trump se non patetico.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Ma quale “imperialismo iraniano”?

Per un attimo ci siamo illusi/e che di fronte a fatti di questa portata la priorità fosse quella di capire come opporsi, dal nostro lato di mondo, al caos sistemico che Israele, con l’appoggio degli Stati Uniti, sta portando sulla regione.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Israele-Iran è guerra totale: appunti per orientarci

Domenica 15 giugno 2025.  Com’è noto, nella notte tra giovedì 12 e venerdì 13 giugno, Israele ha massivamente attaccato l’Iran. L’offensiva ha avuto successo colpendo innumerevoli basi scientifiche e militari, portando alla morte di figure chiave dell’establishment politico (capo dello stato maggiore e capo dei pasdaran) nonché di almeno nove scienziati chiave del programma nucleare […]

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Oltre i Referendum: una sconfitta da capire

Mentre ancora i seggi erano aperti andava in scena il classico psicodramma della “sinistra”. 

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Israele arma l’Isis a Gaza. Alcune riflessioni sulle forme storiche della resistenza

Non si è prestata sufficiente attenzione ad una notizia che sta circolando negli ultimi giorni da diverse fonti: Israele starebbe fornendo armi ad una banda criminale legata all’Isis all’interno della Striscia di Gaza.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Israele, oltre Israele

Ovvero di come dentro la democrazia borghese risieda il seme della barbarie.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Riflessioni critiche sul referendum, per dire 5 SI.

Domenica 8 e lunedì 9 giugno si terranno 5 referendum abrogativi. Quattro quesiti mirano ad abrogare alcune delle norme introdotte con il “Job Act” di Renzi tra il 2014 e il 2016, mentre il quinto Si servirebbe a dimezzare il periodo necessario all’ottenimento della cittadinanza per coloro non nati in Italia da 10 a 5 anni.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

L’invasione della Striscia di Gaza per continuare il genocidio e imporre il controllo biopolitico

Il piano di invasione della Striscia di Gaza annunciato da Benjamin Netanyahu aggiunge orrore ad orrore. Non ci sono sufficienti parole per descrivere quanto disgusto provochi il piano ideato e approvato dal Gabinetto di Guerra israeliano per l’invasione della Striscia di Gaza. Il piano prevede l’occupazione militare del 90% della striscia e rinchiudere l’intera popolazione […]

Immagine di copertina per il post
Editoriali

La lunga frattura – Un contributo al dibattito su guerra e riarmo

In questi mesi la storia corre veloce, in poco tempo alcuni dei capisaldi su cui si è retto l’ordine mondiale definitivamente consolidatosi dopo il crollo del muro di Berlino stanno vivendo profonde tensioni e ristrutturazioni.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Sulla morte di Papa Francesco

In un mondo in cui comanda la prevaricazione e l’ipocrisia la morte di Papa Francesco segna un passaggio politico della nostra storia.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Per salvare Gaza e noi stessi, è ora di razionalizzare la speranza

Ormai le volte in cui abbiamo pensato “speriamo” dopo le dichiarazioni di qualche governo o di qualche grande istituzione sono centinaia. di Alessandro Ferretti Abbiamo sperato in una svolta con i pronunciamenti della corte dell’Aja e dell’ICC, con le voci di dissidi Biden-Netanyahu e Trump-Netanyahu, con gli stati che hanno riconosciuto la Palestina, con il […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Nuovo accordo tra la Francia e Kanaky: indipendenza o truffa coloniale?

Qualche giorno fa è stato siglato un nuovo accordo tra i partiti indipendentisti kanak e lo Stato coloniale francese.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Georges Ibrahim Abdallah uscirà di prigione il 25 luglio, dopo 41 anni di reclusione

Abbiamo tradotto questo testo apparso su ContreAttaque in seguito alla notizia della decisione di fare uscire dal carcere Georges Ibrahim Abdallah dopo 41 anni di reclusione ingiusta, simbolo della persecuzione e dell’attacco da parte di Stati Uniti e Israele in primis e, di conseguenza della totale complicità di uno Stato europeo come la Francia, nei confronti di un militante anti-imperialista, rivoluzionario marxista libanese.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Raffaele Sciortino – L’imperialismo nell’era Trump. Usa, Cina e le catene del caos globale

Che cos’è l’imperialismo oggi, nell’era di Trump? da Kamo Modena Non è una domanda scontata, né una mera speculazione teorica; al contrario, siamo convinti che sia un nodo fondamentale, tanto per chi vuole comprendere il mondo, quanto per chi mira a trasformarlo – partendo, ancora una volta, da dove si è, da dove si è […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Militarizzazione: la Sicilia sempre più al centro degli interessi bellici di Stati Uniti e NATO

La Sicilia sarà il primo luogo al di fuori degli Stati Uniti dove verranno formati i piloti degli F-35.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

In Italia le prove NATO di guerra nucleare, chimica e batteriologica

Escalation bellica planetaria ed i reparti d’élite della NATO si addestrano in Lazio alla guerra nucleare, chimica a batteriologica. A fine giugno si è conclusa l’esercitazione multinazionale “Black Poison 2025”, una complessa attività addestrativa condotta dalla Combined Joint Chemical, Biological, Radiological and Nuclear Defence Task Force (CJ-CBRND-TF) della NATO, dal 1° gennaio di quest’anno sotto […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Los Angeles, o la fine dell’assimilazione

“Non è nostro compito inventare strategie che potrebbero permettere al Partito dell’Ordine di respingere il diluvio. Il nostro compito è piuttosto quello di individuare quali compiti necessari ci vengono assegnati giorno per giorno, quali forze di creatività, determinazione e solidarietà vengono chiamate in causa, e quali forme di azione appaiono ora ovvie a tutti.”

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Fuoco e ghiaccio: lezioni dalla battaglia di Los Angeles

Traduciamo questo articolo anonimo dal sito ill will. Il testo è del 14 giugno, quindi scritto nei giorni caldi delle rivolte. Ci sembra importante cercare di seguire il dibattito interno al movimento che si sta dando negli Usa, per provare a restituire la complessità delle questioni che esso mette sul tappeto.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Vertice Nato: servili o complici?

Entro il 2035 la spesa militare dei 32 paesi della Nato dovrà raggiungere il 5% del PIL.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Costruita per Dominare

Pubblichiamo la traduzione del seguente articolo: Palantir sta progettando l’infrastruttura della repressione — e ci sta dicendo il perché. Una nuova campagna di reclutamento è apparsa nei campus delle università d’élite statunitensi nell’aprile scorso. In scuole come Cornell e UPenn, manifesti alle fermate degli autobus, su uno sfondo nero austero, lanciavano un cupo avvertimento: “È […]