InfoAut

Panettoni e fannulloni: chi si mangia tutto in Italia?

Negli ultimi giorni ha avuto grande attenzione mediatica l’astensione dal lavoro dell’83% dei vigili urbani della città di Roma durante la notte di capodanno. Renzi, e tutta la canea politico-mediatica sottostante, ha colto la palla al balzo per dare una legittimazione all’annuncio di una stretta disciplinare sul lavoro del settore pubblico. In realtà il progetto del governo è in campo da tempo, con la legge delega Madia, e segue il progetto di colpire diritti e retribuzioni di tutto il lavoro dipendente (non solo il privato con il Jobs Act).

Inutile dirlo, l’unico sciopero che sosteniamo di chi contribuisce a scaricare i costi sociali di mafia capitale sulla popolazione è quello illimitato e definitivo. Il ruolo sociale della polizia (anche locale) non è certo una pagliuzza ma questo non può impedire d’individuare la trave delle reazioni provocate dalle ferie di San Silvestro. I vigili di Roma, con questa assenza, hanno in realtà messo in campo una forma di sciopero bianco per protestare contro i provvedimenti peggiorativi sui loro contratti voluti dal sindaco Marino. Quindi tutt’altro che abuso di privilegi ma un tentativo di lotta con i mezzi a disposizione in un contesto di precettazione. Certo un metodo non molto elegante, ma lo scopo di una protesta che non sia puramente performativa non è proprio di rendere effettive le armi a propria disposizione nel momento in cui sono più efficaci?

Ma poco importa e quindi giù a rispolverare l’arsenale contro gli arroganti fannulloni del pubblico impiego. Le maggiori testate italiane hanno dedicato intere pagine per spiegare quanto i problemi del paese, della crisi, dell’impoverimento non si possano risolvere se non colpendo duro anche questo settore della forza lavoro. È un meccanismo che si mette in moto ad ogni riforma peggiorativa che il governo vuole approvare: descrivere il settore della forza lavoro colpito come privilegiato e attribuirgli le cause del peggioramento delle vite di tutti gli altri.

La retorica anti-privilegi è mischiata con quella dello “stringersi-la-cintura”: continuano a ripeterci che in Italia c’è un costo del lavoro troppo alto e l’agognato rilancio si fa attendere per questo. Peccato che sia l’ennesima supercazzola di una classe dirigente che sotto al cerone continua ad ingrassarsi a spese, questa volta sì, di tutti noi. Un recente studio dell’Istat mostra infatti che il costo del lavoro in Italia è di 27,5 euro cioè inferiore ai 28,4 euro di media dei paesi nella Eurozona, ben al di sotto di Germania, Belgio e Francia. Non sarà quindi forse il caso di cercare altrove? Forse nella direzione della gestione politico-mafiosa di questo paese cui contribuiscono, guarda caso, gli stessi politici che ripetono che i lavoratori italiani se la passano troppo bene?

Ancora due parole sulla gestione della “cosa pubblica”, di chi la finanzia e perché. In questi giorni ha avuto risalto (soprattutto sui social network) l’iniziativa #IoNonMIammazzo, che mostra l’insofferenza diffusa (false partita iva, commercianti ma anche lavoratori dipendenti in difficoltà) contro il peso per molti insostenibile del carico fiscale.

Il problema della tassazione coinvolge tutti a partire dall’Iva sui prodotti di consumo o dalle tasse delle amministrazioni locali sui servizi. Se il reddito indiretto è un terreno che abbiamo sempre ampiamente investito, da sinistra in molti storcono il naso a sentir parlare di gente che si sottrae alle tasse. Ma diventa sempre più evidente che il contributo fiscale non è percepito come ricchezza socialmente redistribuita ma rendita parassitaria di chi profitta di un sistema marcio. D’altronde dove finisce buona parte dei soldi delle nostre tasse? Non è sempre più evidente che servono a foraggiare imprenditori ammanicati e politici come suggeriscono alcuni recenti fatti (per esempio Mose, Expo, Tav)?

Insomma qual è il problema di questo paese? I lavoratori pubblici o privati, precari o a tempo indeterminato, giovani o vecchi oppure un preciso blocco di potere che fa di tutto per mantenere i propri privilegi sulle spalle della maggior parte della popolazione?

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Editorialidi redazioneTag correlati:

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Ma quale “imperialismo iraniano”?

Per un attimo ci siamo illusi/e che di fronte a fatti di questa portata la priorità fosse quella di capire come opporsi, dal nostro lato di mondo, al caos sistemico che Israele, con l’appoggio degli Stati Uniti, sta portando sulla regione.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Israele-Iran è guerra totale: appunti per orientarci

Domenica 15 giugno 2025.  Com’è noto, nella notte tra giovedì 12 e venerdì 13 giugno, Israele ha massivamente attaccato l’Iran. L’offensiva ha avuto successo colpendo innumerevoli basi scientifiche e militari, portando alla morte di figure chiave dell’establishment politico (capo dello stato maggiore e capo dei pasdaran) nonché di almeno nove scienziati chiave del programma nucleare […]

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Oltre i Referendum: una sconfitta da capire

Mentre ancora i seggi erano aperti andava in scena il classico psicodramma della “sinistra”. 

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Israele arma l’Isis a Gaza. Alcune riflessioni sulle forme storiche della resistenza

Non si è prestata sufficiente attenzione ad una notizia che sta circolando negli ultimi giorni da diverse fonti: Israele starebbe fornendo armi ad una banda criminale legata all’Isis all’interno della Striscia di Gaza.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Israele, oltre Israele

Ovvero di come dentro la democrazia borghese risieda il seme della barbarie.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Riflessioni critiche sul referendum, per dire 5 SI.

Domenica 8 e lunedì 9 giugno si terranno 5 referendum abrogativi. Quattro quesiti mirano ad abrogare alcune delle norme introdotte con il “Job Act” di Renzi tra il 2014 e il 2016, mentre il quinto Si servirebbe a dimezzare il periodo necessario all’ottenimento della cittadinanza per coloro non nati in Italia da 10 a 5 anni.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

L’invasione della Striscia di Gaza per continuare il genocidio e imporre il controllo biopolitico

Il piano di invasione della Striscia di Gaza annunciato da Benjamin Netanyahu aggiunge orrore ad orrore. Non ci sono sufficienti parole per descrivere quanto disgusto provochi il piano ideato e approvato dal Gabinetto di Guerra israeliano per l’invasione della Striscia di Gaza. Il piano prevede l’occupazione militare del 90% della striscia e rinchiudere l’intera popolazione […]

Immagine di copertina per il post
Editoriali

La lunga frattura – Un contributo al dibattito su guerra e riarmo

In questi mesi la storia corre veloce, in poco tempo alcuni dei capisaldi su cui si è retto l’ordine mondiale definitivamente consolidatosi dopo il crollo del muro di Berlino stanno vivendo profonde tensioni e ristrutturazioni.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Sulla morte di Papa Francesco

In un mondo in cui comanda la prevaricazione e l’ipocrisia la morte di Papa Francesco segna un passaggio politico della nostra storia.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

I giovani come pericolo pubblico

Nel giro di pochi giorni abbiamo assistito ad una sequenza che indica un cambio di passo da parte del governo nei confronti della cosiddetta “pubblica sicurezza”. Dopo l’approvazione del “Decreto Sicurezza” con firma in calce del Presidente della Repubblica Mattarella, al netto di risibili modifiche, abbiamo assistito nel giro di tre giorni alle cariche di […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Val di Susa: si è svolto nel fine settimana il campeggio di lotta No Tav organizzato dagli studenti

Posto di fronte al cantiere che dovrebbe ospitare montagne di smarino proveniente dagli scavi del tunnel di base, a Traduerivi è nato il nuovo Presidio No Tav.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Piano strategico per le aree interne: la fine dei paesi calabresi

Nel nuovo piano strategico per le aree interne il governo Meloni ha appena sancito il coma irreversibile di molti borghi periferici.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Levante: approfondimento sulla situazione politica in Bangladesh a un anno dalla rivolta del luglio 2024. Intervista a Romane Cauqui

L’estate scorsa, nel luglio 2024, il Paese è stato attraversato da un’ondata di proteste e mobilitazioni di massa contro il governo.

Immagine di copertina per il post
Culture

In uscita il manuale di magia No Tav!

È uscito il Manuale di magia No TAV!, firmato da Mariano Tomatis e Spokkio per Eris Edizioni (2025): al tempo stesso una guida illustrata, un piccolo libro di incanti e un fumetto resistente.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La viltà sionista e i suoi oppositori

Di tutti i comportamenti che degradano l’uomo la vigliaccheria è il più infimo.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Robert Ferro – Dove va l’Europa? Crisi e riarmo nel cuore dell’Unione

Dal welfare al warfare, dall’automotive al carroarmato, dall’«Inno alla gioia» di Beethoven alla «Marcia imperiale» di Dart Fener. Nel cambio di tema che fa da sfondo all’Europa, l’imperialismo colpisce ancora. 

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Verso l’assemblea nazionale “Guerra alla guerra” di domenica 27 luglio a Venaus

Ripubblichiamo due contributi radiofonici che hanno il pregio di illustrare le caratteristiche che si propone di avere l’assemblea nazionale “Guerra alla guerra” di domenica 27 luglio alle ore 12.30 a Venaus, durante il Festival Alta Felicità.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Georges Ibrahim Abdallah uscirà di prigione il 25 luglio, dopo 41 anni di reclusione

Abbiamo tradotto questo testo apparso su ContreAttaque in seguito alla notizia della decisione di fare uscire dal carcere Georges Ibrahim Abdallah dopo 41 anni di reclusione ingiusta, simbolo della persecuzione e dell’attacco da parte di Stati Uniti e Israele in primis e, di conseguenza della totale complicità di uno Stato europeo come la Francia, nei confronti di un militante anti-imperialista, rivoluzionario marxista libanese.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Siria: il bilancio degli scontri settari a Sweida sale ad almeno 250 morti. Israele bombarda anche Damasco

Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani il bilancio delle vittime degli scontri settari intorno alla città meridionale a maggioranza drusa di Sweida è di almeno 250 morti.

Immagine di copertina per il post
Culture

Alta Felicità 2025: tre giorni di lotta, cultura e partecipazione popolare!

Un’occasione in cui la musica, l’approfondimento politico e la convivialità si intrecciano per dare spazio a pratiche di resistenza, solidarietà e immaginare alternative concrete.