InfoAut

Per un’estate di guerra

Ciò sembra profilarsi per l’estate che viene per le latitudini libiche. Due le notizie che fanno presagire non solamente il proseguimento ma anche l’intensificazione della guerra targata Nato: l’estensione della missione ‘Unified Portector’ di altri novanta giorni, l’impiego degli elicotteri d’attacco per colpire le forze del colonnello Gheddafi.

Altro che guerra lampo quindi, le ostilità belliche permangono su un terreno scivoloso, intense ma anche incerte, affogate dentro un’impasse che le forze della Nato sperano di superare prolungando le operazioni oltre il 27 giugno, aumentando la pressione sulle milizie lealiste. Una guerra di logoramento contro Gheddafi, che per quanto indebolito, resiste al posto di comando. C’è chi, tra gli osservatori internazionali, azzarda un paragone con l’operazione di Serbia contro il generale Milosevic, modello d’indebolimento simile nonostante l’azione Nato del 1999 fosse posizionata dentro un contesto differente, contro un rais meno forte e sopra un paese più sgretolato. Nonostante le forze militari in campo siano più che diseguali, la Nato spera di costringere alla resa – se non di uccidere! – il rais Gheddafi. Fuori tempo massimo sembrano essere i tentativi di ‘cessate il fuoco’, l’ultimo agito tramite la visita del presidente sudafricano Zuma per volontà dell’Unione Africana.

L’utilizzo degli aeromobili per l’offensiva deve essere inserito in questa cornice di belligeranza: aumentare gli attacchi, intensificare la torchiatura, far fuori il rais, prendere le misure per la nuova Libia quindi accontentare tutti gli avvoltoi e silenziare l’alzarsi dei malumori. Londra e Parigi, i capofila dell’operazione Nato, l’avevano preannunciato la scorsa settimana: Apache, Tigre e Gazelle Hot sono i nuovi padroni di un cielo di guerra. L’obiettivo è quello di mettere in difficoltà lo schieramento di Gheddafi, profittando delle sue debolezze militari – per quanto il rais sia provvisto di visori notturni, comprati fino all’anno scorso dai vecchi amici spagnoli – e colpendo nell’oscurità della notte i centri urbani. Il timore occidentale – non perdere ulteriore consenso/tolleranza per una guerra che fin dagli albori non ne ha avuta – sembra superato: i generali dell’Alleanza Atlantica sanno bene che all’adopero degli elicotteri d’attacco corrisponderà una moltiplicazione delle vittime civili, che per quanto bollate come collaterali sempre morti di guerra si riveleranno.

Agitate sono le segreterie delle cancellerie europee, condizionate dalle sudice ma ‘pesanti’ comparsate degli esponenti del Consiglio nazionale di transizione (Cnt) di Bengasi, bisognose di legittimazione internazionale per l’edificazione della nuova Libia, suadenti di promesse insaporite dal petrolio. Il ministro Frattini è oramai di casa sulla rotta di Bengasi, dove è appena stato per riaprire il consolato italiano e per annunciare altri finanziamenti ai ‘ribelli’ (non è affatto un caso, foraggiati da Eni e Unicredit). Oro nero che si è rivelato – come c’era da aspettarsi! – un’ottima moneta di scambio anche con la Russia di Putin e Medvedev: digerita la guerra al costo della salvaguardia degli interessi Gazprom in Libia.

Coloro sembrano cominciare ad innervosirsi al cospetto degli sciacalli e degli opportunisti con l’elmetto sono i paesi arabi, con le reggenze di regime oramai anche loro seccate dall’attesa delle conclusione dell’operazione militare, perchè inficiate nella fase di stabilizzazione politica, e con le genti della rivolta – lo lascia presagire lo stile di narrazione della guerra che sta tenendo Al Jazeera, confermandosi ancora condensatore di percezione e sentimenti di massa – sempre più insofferenti dinnanzi alla presenza militare dell’Occidente nell’area, oggi più che mai anche causa del parziale cedere della primavera araba, agendo indubbiamente da freno per una nuova fase dell’esplosione del Maghreb e Mashreq che speriamo detoni.

Saranno sufficienti altri tre mesi e un buon drappello di Apache per fare i conti con quello che il presidente Reagan definiva ‘cane pazzo’?

Hammett Riot

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Editorialidi redazioneTag correlati:

guerraLibianato

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Sulla morte di Papa Francesco

In un mondo in cui comanda la prevaricazione e l’ipocrisia la morte di Papa Francesco segna un passaggio politico della nostra storia.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

I giovani come pericolo pubblico

Nel giro di pochi giorni abbiamo assistito ad una sequenza che indica un cambio di passo da parte del governo nei confronti della cosiddetta “pubblica sicurezza”. Dopo l’approvazione del “Decreto Sicurezza” con firma in calce del Presidente della Repubblica Mattarella, al netto di risibili modifiche, abbiamo assistito nel giro di tre giorni alle cariche di […]

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Economia di guerra: la riconversione dell’automotive in industria delle armi

Lo accennavamo nel nostro scorso editoriale: il piano ReArm EU va compreso anche alla luce della profonda crisi del capitalismo europeo, ed in particolare di quello industriale che vede il suo cuore in Germania.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Le nostre lacrime, il nostro sangue

Ursula Von der Leyen annuncia il piano ReArm Europe: una cifra monstre di 800 miliardi di euro, senza passare dal voto del Parlamento Europeo. In Italia i presunti “intellettuali” di Repubblica fremono per mettersi l’elmetto (ci vadano loro al fronte).

Immagine di copertina per il post
Editoriali

La ritirata “strategica”

Lo scontro tra Trump, coadiuvato da JD Vance, e Zelensky va in scena in mondovisione. In venti minuti si palesa la divergenza tra due versioni della supremazia occidentale. Quando Trump accusa Zelensky di star giocando con la Terza Guerra Mondiale in realtà sta guardando negli occhi Biden e la dottrina neocons che travalica i due […]

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Elezioni in Germania: esiste un “male minore”?

La Germania si avvia verso un nuovo governo di grosse koalition tra CDU-CSU e socialisti, tra i vincenti e gli sconfitti di questa tornata elettorale. AfD si afferma come secondo partito, ma non conquista abbastanza voti da rendere impraticabile un governo senza il partito di estrema destra. Le esternazioni di Musk ed il progetto MEGA […]

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Non guerra in Europa, ma guerra all’Europa

La telefonata tra Trump e Putin ha traumatizzato la pessima classe dirigente europea, gettandola nel panico. Mentre la guerra in Ucraina va verso il congelamento gli imbelli che governano il continente finalmente si stanno rendendo conto che questa non era solamente una guerra in Europa, ma una guerra all’Europa, portata avanti con mezzi non convenzionali […]

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Tramonto liberale sulla voragine

Qualcosa tramonta, chissà se sarà l’ora di un risveglio?

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Musk, o del servilismo dei patrioti

Un po’ più di dieci anni fa esplose lo scandalo “Datagate”: l’NSA, agenzia di intelligence statunitense, aveva spiato importanti politici e normali cittadini di alcuni degli stati dell’Unione Europea. Aveva suscitato particolare scandalo il fatto che tra gli spiati figurasse Angela Merkel, allora cancelliera tedesca, le cui comunicazioni private sul cellulare personale venivano intercettate dall’agenzia. […]

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Qualcosa di nuovo sul fronte occidentale

“Avevamo diciott’anni, e cominciavamo ad amare il mondo, l’esistenza: ci hanno costretti a spararle contro.”

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Festival Altri Mondi / Altri Modi: i video della terza edizione

Si è conclusa la terza edizione del festival Altri Mondi / Altri Modi. Anche quest’anno centinaia di persone hanno condiviso quattro intense giornate di confronto, dibattito, socialità ed arte all’interno del giardino di Askatasuna.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Armarsi per salvare il capitalismo finanziario! La lezione di Rosa Luxemburg, Kalecki, Baran e Sweezy

Per quanto grande sia una Nazione, se ama la guerra perirà; per quanto pacifico sia il mondo, se dimentica la guerra sarà in pericolo.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

NATO incontra Palantir: un’analisi critica del sistema di guerra basato su IA della NATO

È notizia di oggi che il 25 marzo 2025, la NATO ha finalizzato l’acquisizione del Maven Smart System NATO (MSS NATO), una piattaforma di guerra basata su intelligenza artificiale integrata sviluppata in collaborazione con Palantir Technologies. Acclamato come un passo avanti nelle capacità decisionali operative, il MSS NATO rappresenta l’ennesimo esempio dell’integrazione dell’IA nella sfera […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Come gli europei vanno incontro all’era complessa

Continuiamo la pubblicazione di contributi in vista della terza edizione del Festival Altri Mondi / Altri Modi che si terrà dal 10 al 13 aprile a Torino. Di seguito potete trovare un interessante articolo di Pierluigi Fagan sulla congiuntura europea. Fagan parteciperà al dibattito di sabato 12 aprile alle 16 dal titolo “Scenari della guerra globale“. L’articolo è apparso […]

Immagine di copertina per il post
Formazione

Immaginare un contropercorso nelle scuole, partire dalle condizioni oggettive della lotta

Ci troviamo in una fase in cui le organizzazioni studentesche della politica anti-istituzionale da anni si muovono solo in un terreno tattico di risposta alle grandi dichiarazioni scandalose dei politici e dei padroni, molto spesso assumendole come punto di vista generale.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“No alla prima fabbrica di armi per REARM Europe”: comunicato stampa della “Rete Mamme da Nord a Sud”

La Rete Mamme da Nord a Sud lancia un appello all’adesione e alla mobilitazione contro la nuova fabbrica di esplosivi nel Lazio e contro la militarizzazione dell’Europa. Le fabbriche di morte finanziate con fondi pubblici dalla Commissione europea rischiano di diventare presto realtà: apprendiamo con sgomento che la ex Simmel Difesa, oggi Knds (gruppo franco-tedesco, […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Estrattivismo e scambio ineguale

L’estrattivismo è un concetto proveniente dal Sud globale. Deriva dal termine portoghese “extrativismo”, che originariamente si riferiva alle attività commerciali che coinvolgevano i prodotti forestali esportati nelle metropoli capitaliste.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Capitalismo finanziario e economia di guerra

Nella giornata che ha visto grandi dichiarazioni del presidente Trump aprire alla guerra commerciale dei dazi abbiamo approfondito come la ristrutturazione della finanza e gli scenari bellici mondiali siano strettamente connessi.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Gli “operai del nuovo millennio”: racconti dalla piazza

Durante il corteo del 28 Marzo abbiamo raccolto i contributi di alcuni giovani lavoratori di Dumarey, ex General motors, un’ azienda specializzata nella progettazione di sistemi di propulsione, che conta circa 700 dipendenti nello stabilimento torinese.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Rinnovo del CCNL e guerra: reportage dal corteo dei metalmeccanici di Torino

Ieri mattina i metalmeccanici sono scesi in piazza in tutta Italia in occasione dello sciopero nazionale di categoria, per richiedere il rinnovo del CCNL e la riapertura della trattativa ostacolata da Federmeccanica e Assistal.