InfoAut
Immagine di copertina per il post

Sul dibattito verso il 5 ottobre

Fatichiamo a comprendere il dibattito che si è aperto in vista del corteo del 5 ottobre contro il genocidio in corso a Gaza.

Non riusciamo a capire come l’impostazione di questo dibattito dovrebbe produrre scarti in avanti nel rafforzamento delle mobilitazioni e in generale nel rilancio di un antagonismo che in questo paese è al suo minimo storico. Il fatto che, ad un anno di progressivo inasprimento della guerra contro la Palestina e di conseguenti significative mobilitazioni diffuse in tutto il globo, la priorità di molte menti della sinistra sia sindacare a colpi di penna su quale versione di resistenza si preferirebbe appoggiare e sul fatto che dovremmo insegnare una qualche forma di civiltà a chi non ha gli strumenti morali per affiliarsi all’una o l’altra fazione del dibattito, fa emergere tutte le contraddizioni che ci portiamo appresso da tempo: sembra di essere precipitat* in una tempolinea diversa.

La presunzione poi di credere che la propria opinione nel merito possa spostare di qualche millimetro l’ago della bilancia è preoccupante, poichè rivela la mancata comprensione di ciò che ancora ci manca per contare qualcosa in questo senso. Eppure basterebbe riconoscere che i processi di colonizzazione obbligano a doversi confrontare in primis con l’entità occupante come contraddizione prioritaria per chi vive in Palestina ma, soprattutto, qui dove siamo noi con l’unico livello sul quale possiamo incidere, se volessimo almeno provarci. Alcun* che fino a poco tempo fa diffondevano con disinvoltura sfumature delle varie teorie della differenza in Italia si trovano oggi a fare i conti con queste teorie, addossandole però ad altr*. Dall’altro lato, vediamo la stessa disinvoltura nell’uso dell’estremismo della parola da parte di chi poi molto spesso in piazza si spende per calmare gli animi. Ci pare che il rischio sia quello di cadere in un modello da attivismo da social network sempre più diffuso: se ho un prurito lo sbatto sul mio feed o sul mio blog e sto a posto con la coscienza. In tutte queste righe che sono state consegnate al web non abbiamo visto un briciolo di analisi sulle mobilitazioni, su chi le attraversa, sui diversi soggetti coinvolti, su come la realtà oggettiva si rapporta con quella soggettiva di chi attraversa le piazze, sul perché esistano determinate contraddizioni (e non semplici constatazioni sul fatto che esistano), su proposte, percorsi concreti. Non molto tempo fa queste che abbiamo elencato sarebbero state le premesse di ogni dibattito nel mondo dei “movimenti”. Oggi vediamo ripetersi su ogni questione, dalla pandemia alle guerre, senza soluzione di continuità fiumi di parole a tratti ideologiche che non crediamo ci facciano fare passi in avanti. Non entreremo nel merito del dibattito: c’è poco di edificante che non sia stato già detto (l’unico articolo che abbiamo trovato interessante ed utile è questo: https://www.iconografie.it/tempolinea/toccare-lerba/), quello che vorremmo sottolineare è che, ancora, una volta le mobilitazioni si danno nonostante i/le compagn* e non grazie ad ess*.

Certo, per fortuna in alcuni rari casi il contributo dei nostri mondi è stato virtuoso, ma per lo più ha rappresentato un blocco allo sviluppo dei movimenti. Attenzione: non diciamo che dibattere, criticare, anche aspramente, sia sbagliato, ma che le basi di partenza di questo dibattito (e di molti altri) siano un mero esercizio di esistenza. In questo momento siamo dei moscerini che sperano di spostare l’asse terrestre con un semplice battito d’ali. Tra chi vorrebbe selezionare da un menù il movimento che rappresenta la sua purezza ideologica di riferimento e chi si fa andar bene tutto se il grado di oppressione di chi l’ha detto è leggermente più acuto del suo giriamo in tondo pensando di star portando avanti chissà quale battaglia campale. Sì, le contraddizioni ci sono, ci sono sempre, ci sono sempre state, ma il compito storico che dovremmo proporci è quello di intervenire sulle tendenze, di costruire delle forze che scompaginino il quadro oggettivo e soggettivo in cui ci muoviamo. Solo così possiamo pensare di dare delle risposte a queste contraddizioni. Qui invece vediamo solo distribuire patenti, tra accuse di rossobrunismo e di liberalismo lanciate a cuor leggero: una tendenza alla frammentazione sempre più marcata.

Il coinvitato di pietra in questo dibattito sono le persone che da un anno a questa parte hanno riempito le piazze in Italia e in tutto il mondo. Ognuno dei posizionamenti che si è espresso in questi giorni contribuisce ad offuscare il fatto che queste mobilitazioni portano con sè delle istanze autonome, che parlano di bisogni, di pulsioni, di visioni del mondo che sono tutte da esplorare e discutere. Se c’è un nuovo internazionalismo possibile è quello che potrebbe nascere da questo sentire comune trasversale, non dalle prese di parola delle varie strutture che rischiano di essere solo maschere dietro cui nascondersi per non fare i conti con il reale. Questo dibattito ci pare faccia male alle mobilitazioni perché è condotto fuori da esse, a tratti sopra le loro teste, perché si basa sui desiderata di questa o quella individualità, di questa o quella realtà organizzata che pensano di avere la giusta postura ideologica. Per noi la stella polare in questo momento è lavorare strenuamente ad una ricomposizione delle forze sociali che mostrano comportamenti di rifiuto, che trovano insopportabile il presente e non dei vari aggregati politici che pretendono di rappresentarle. Favorire itinerari di liberazione ed all’interno di essi misurarsi con le contraddizioni che emergono, con i perché. Se non siamo in grado di capire qual è il nostro compito dell’oggi, non possiamo pensare di conquistare un domani, se non sappiamo cosa desidera la nostra parte collettivamente per un domani, non possiamo sperare di contare oggi. La maturazione delle soggettività è un fenomeno complesso e richiede un’intelligenza collettiva all’altezza ed un lavoro costante, non basta un colpo di penna. Se qualcun* è ancora interessat* a questi obiettivi sapete dove trovarci, saremo felici di discutere di tutto lo scibile umano a condizione che questi siano i presupposti comuni.

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Editorialidi redazioneTag correlati:

5 ottobrecorteo Romagazaintifadaintifada studentescaisraelelibanopalestina

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Ma quale “imperialismo iraniano”?

Per un attimo ci siamo illusi/e che di fronte a fatti di questa portata la priorità fosse quella di capire come opporsi, dal nostro lato di mondo, al caos sistemico che Israele, con l’appoggio degli Stati Uniti, sta portando sulla regione.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Israele-Iran è guerra totale: appunti per orientarci

Domenica 15 giugno 2025.  Com’è noto, nella notte tra giovedì 12 e venerdì 13 giugno, Israele ha massivamente attaccato l’Iran. L’offensiva ha avuto successo colpendo innumerevoli basi scientifiche e militari, portando alla morte di figure chiave dell’establishment politico (capo dello stato maggiore e capo dei pasdaran) nonché di almeno nove scienziati chiave del programma nucleare […]

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Oltre i Referendum: una sconfitta da capire

Mentre ancora i seggi erano aperti andava in scena il classico psicodramma della “sinistra”. 

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Israele arma l’Isis a Gaza. Alcune riflessioni sulle forme storiche della resistenza

Non si è prestata sufficiente attenzione ad una notizia che sta circolando negli ultimi giorni da diverse fonti: Israele starebbe fornendo armi ad una banda criminale legata all’Isis all’interno della Striscia di Gaza.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Israele, oltre Israele

Ovvero di come dentro la democrazia borghese risieda il seme della barbarie.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Riflessioni critiche sul referendum, per dire 5 SI.

Domenica 8 e lunedì 9 giugno si terranno 5 referendum abrogativi. Quattro quesiti mirano ad abrogare alcune delle norme introdotte con il “Job Act” di Renzi tra il 2014 e il 2016, mentre il quinto Si servirebbe a dimezzare il periodo necessario all’ottenimento della cittadinanza per coloro non nati in Italia da 10 a 5 anni.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

L’invasione della Striscia di Gaza per continuare il genocidio e imporre il controllo biopolitico

Il piano di invasione della Striscia di Gaza annunciato da Benjamin Netanyahu aggiunge orrore ad orrore. Non ci sono sufficienti parole per descrivere quanto disgusto provochi il piano ideato e approvato dal Gabinetto di Guerra israeliano per l’invasione della Striscia di Gaza. Il piano prevede l’occupazione militare del 90% della striscia e rinchiudere l’intera popolazione […]

Immagine di copertina per il post
Editoriali

La lunga frattura – Un contributo al dibattito su guerra e riarmo

In questi mesi la storia corre veloce, in poco tempo alcuni dei capisaldi su cui si è retto l’ordine mondiale definitivamente consolidatosi dopo il crollo del muro di Berlino stanno vivendo profonde tensioni e ristrutturazioni.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Sulla morte di Papa Francesco

In un mondo in cui comanda la prevaricazione e l’ipocrisia la morte di Papa Francesco segna un passaggio politico della nostra storia.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

I giovani come pericolo pubblico

Nel giro di pochi giorni abbiamo assistito ad una sequenza che indica un cambio di passo da parte del governo nei confronti della cosiddetta “pubblica sicurezza”. Dopo l’approvazione del “Decreto Sicurezza” con firma in calce del Presidente della Repubblica Mattarella, al netto di risibili modifiche, abbiamo assistito nel giro di tre giorni alle cariche di […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La Russia formalmente sostiene l’Iran, ma mantiene un difficile equilibrio nello scacchiere mediorietale.

Con l’Iran la Russia ha un accordo strategico che però non prevede l’assistenza militare reciproca formalizzato nel Trattato di partenariato strategico del gennaio 2025, in realtà  è un accorod molto più all’insegna del pragmatismo e degli interessi reciproci anche perchè Mosca continua ad avere buone relazioni con Israele non fosse altro perchè un sesto circa della popolazione israeliana è costituito da russi di origine più o meno ebraica.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Montichiari: cancellato il volo con i missili in transito.

Vittoria per lavoratrici e lavoratori. Revocato lo sciopero.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Chi importa in Europa il gas di Israele?

Le guerre di Israele si nutrono anche di gas: quello estratto dai giacimenti offshore di Tamar, Leviathan, Karish e Tanin (questi ultimi contesi con il Libano), e in previsione anche di quello sottratto ai palestinesi nei mari di fronte a Gaza. di Collettivo Gastivists, da ECOR Network Come è noto, nell’autunno 2023 il Ministero dell’Energia […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Francia: le loro armi, i loro profitti, i nostri morti

Più di 4.000 persone hanno manifestato e portato avanti delle azioni contro l’Air Show di Parigi, il commercio della morte e a sostegno della Palestina.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Gli USA bombardano l’Iran, ogni maschera è caduta

Ieri notte gli USA hanno bombardato tre siti nucleari in Iran, quello di Fordo, di Isfahan e di Natanz ufficializzando di fatto l’entrata in guerra al fianco di Israele.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Una resa dei conti coloniale: come la guerra di Israele contro l’Iran riapre vecchie ferite

Riprendiamo di seguito questo articolo di Soumaya Ghannoushi, apparso su Effimera. Condividiamo in gran parte quanto scritto nel testo e nell’introduzione di Effimera, ci teniamo a sottolineare per quanto riguarda il nostro punto di vista che sicuramente quello del multipolarismo rappresenta un orizzonte del desiderio tra le masse del sud del mondo (ed anche qui […]

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

L’attacco di destre, sionisti e lgbt liberali al pride di Parigi

Il 28 giugno a Parigi si svolge la Marche des Fiertés Paris & Île-De-France, il più importante pride francese quest’anno anticipato da violente polemiche

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

l’Occidente che uccide:retoriche vuote per giustificare l’ingiustificabile.

L’idea che si possa “difendere la civiltà” a suon di bombe e crimini di guerra è il paradosso fondativo del progetto coloniale. E oggi è il cuore della propaganda bellica israeliana, e di chi la sostiene in Occidente.