6 Maggio, contro precarietà e crisi, generalizziamo lo sciopero!
Ci avviciniamo sempre più alla data di questo fatidico sciopero. Uno sciopero convocato tardi e nella maniera più possibile distante dal movimento e dalle sue rivendicazioni e pratiche. Uno sciopero convocato ad arte dalla segreteria nazionale CGIL per accontentare le richieste degli studenti con il minimo impatto sull’opinione pubblica e con la più bassa carica conflittuale possibile.
Una giornata che spetta a noi costruire dal basso, generalizzare, riempirla dei nostri contenuti che hanno attraversato le piazze dell’autunno, le scuole occupate e continuano ad essere vivi nel grido di Piazza del Popolo; parliamo di precarietà e crisi!
Quando per le strade abbiamo gridato “riprendiamoci il futuro” è proprio del cupo futuro che ci si figura davanti che parlavamo, fatto di precarietà e privo di cultura e incentivi per noi studenti, soggetti precari in divenire.
Quando per le strade abbiamo urlato “noi la crisi non la paghiamo” è proprio quello che abbiamo continuato ad esprimere con i nostri percorsi e con le nostre pratiche, opponendoci con forza a chi ha provocato la crisi e vuole farla pagare a noi, creando un sistema che grava sulla nostra pelle in termini di precarietà, assenza di futuro, mancanza di welfare e spazi che possiamo vivere.
Quando per le strade abbiamo gridato “noi la crisi ve la creiamo” è proprio quello che volevamo dirvi, che continuiamo a dirvi quotidianamente dalle nostre scuole e che andremo a urlarvi il 6 maggio, dimostrandovi di nuovo che la vera forza di questo paese siamo noi giovani, appartenenti ad una generazione condannata a subire ma che si ribella a questa volontà a noi contraria esprimendo di giorno in giorno quanta più rabbia possibile.
Questi non sono solo slogan, questi sono i nostri percorsi, che continueremo finchè tutto ciò non cambierà e tutti i colpevoli della crisi, dai politici agli affaristi, dai banchieri ai padroni, avranno subito il “que se vayan todos” che gli ha fatto fischiare le orecchie per tutto quest’anno.
Il 6 maggio saremo noi a generalizzare lo sciopero, dove i sindacati non arrivano, garantendo a tutti i soggetti di questa generazione, studenti medi, universitari e giovani precari di ogni genere, un giorno di rivolta in divenire che tenda a riportare in piazza la rabbia autunnale, a superare le contraddizioni di una giornata in cui tutta Italia dovrebbe fermarsi e c’è chi, con ricatti e oppressione, va contro questa volontà generale.
Gli studenti hanno iniziato i loro percorsi di avvicinamento allo sciopero generale per riportare in piazza di nuovo la rivolta generazionale, per parlare veramente di precarietà e crisi e per continuare la lotta per il proprio futuro!
In questa giornata ci riprenderemo ancora una volta la città, bloccando le strade e i luoghi della crisi, rifiutando la riforma Gelmini come espressione della stessa, combattendo la precarietà che ci circonda, sfiduciando la nostra classe politica e generalizzando dal basso questo sciopero!
Ancora una volta…Noi la crisi ve la creiamo!
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