Al Politecnico di Torino nasce l’aula 13AM occupata
Da ieri l’aula 13AM della sede del politecnico a mirafiori è occupata. Dopo un’assemblea, come studenti e studentesse, abbiamo deciso di prenderci quest’aula quasi mai utilizzata dall’ateneo, affinché sia disponibile agli studenti come spazio autogestito.
Dall’assemblea è subito emerso il disagio per la mancanza di spazi aperti per gli studenti: ma come mai nonostante la sede nuova, nata appena tre anni fa, questa facoltà risulta del tutto priva di spazi per gli studenti? La scelta di aprire un polo universitario in un luogo così periferico della città mette chiaramente in luce gli interessi politici ed economici che si celano dietro questa scelta: da una parte c’è la Regione che nel 2005 ha comprato questi locali dalla FIAT ottenendo in cambio, quasi come un favore, la produzione della nuova Punto a Torino; dall’altra c’è il Politecnico che, in cambio di finanziamenti ha di fatto accettato l’ingresso della Fiat nelle politiche decisionali dell’ateneo.
La sede nasce quindi per soddisfare questi interessi privati e non certo quelli di noi studenti, che ci ritroviamo in un luogo isolato, privo di servizi, con un bar insufficiente e senza spazi per studiare, mangiare o anche semplicemente scambiare un momento di socialità. Non possiamo accettare che quest’aula venga lasciata vuota e chiusa a chiave per essere utilizzata una tantum come “aula jolly”, mentre dall’altra parte gli studenti non hanno posto per studiare ed incontrarsi perché l’aula studio è sempre sovraffollata e non esistono altri spazi disponibili.
Quest’aula nasce non solo per rispondere alle carenze della struttura e risolvere i bisogni di noi studenti, ma potrà essere anche molto altro: spazio in cui mettere in pratica i nostri progetti, proiettare film, raccogliere e scambiare fotocopie di appunti e libri…Vogliamo un’università che non abbia solo funzione di indottrinamento, ma sia davvero luogo di confronto e scambio di idee, che lasci spazio a progetti autogestiti dagli studenti, soprattutto in una facoltà come quella di design che tanto spazio dovrebbe lasciare alla “creatività”.
L’occupazione di ieri ha già prodotto i primi effetti: come da copione infatti, dopo aver ignorato completamente le lamentele degli studenti in questi tre anni di vita della sede, l’amministrazione del politecnico si è precipitata per cercare di tamponare la situazione, raccogliendo le nostre richieste e promettendo che le avrebbero valutate in cambio dell’abbandono dell’occupazione. Noi non vogliamo contrattare con chi per anni ci ha ignorato, né vogliamo affidarci alle solite false promesse della dirigenza dell’ateneo: ci siam presi ciò che ci serve e da qui non ci muoveremo!
Mentre riforma dopo riforma si distrugge quel residuo brandello di diritto allo studio, crediamo sia necessario metterci in gioco inprima persona per ottenere ciò che ci serve! Per questo sarà importante partecipare numerosi all’assemblea di oggi alle 14 per decidere tutti insieme come far evolvere questo spazio.
ColPo – Collettivo Politecnico
L’intervista a Marco, studente del Col.po:
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