Amianto a Palazzo Nuovo? #AjaniDimettiti!
Per domani mattina studenti e lavoratori dell’Università hanno indetto congiuntamente un’assemblea per confrontarsi e chiedere chiarezza e provvedimenti immediati a fronte di questa situazione. L’appuntamento è per le 9 a Palazzo NUovo; di seguito il comunicato di studenti e studentesse:
PAGHIAMO LE TASSE PER RESPIRARE L’AMIANTO
Della questione-amianto a Palazzo Nuovo se ne parla ormai da anni e troppe sono state le speculazioni in merito. Oggi sappiamo che le precauzioni prese in proposito sono state del tutto inutili. L’ultimo allarme è stato lanciato mercoledì 15 aprile alle 18 e l’università non è stata in grado di fare altro se non mettere dei fogli sulle porte delle scale il giorno successivo senza preoccuparsi neppure di chiuderle. Già tre persone sono morte a causa dell’amianto a Palazzo Nuovo e noi studenti come principali fruitori di questo luogo oggi diciamo basta.
Basta alle speculazioni, basta allo spreco di soldi per rifare la facciata dell’edificio e non per prendere misure di bonifica. Il rettore è sempre stato al corrente della situazione e non si è preoccupato di mettere in sicurezza adeguatamente nè studenti nè lavoratori, esponendoli a tutti i rischi relativi all’inalazione dell’amianto. Addirittura i primi lavori fatti per tamponare le perdite di eternit sono stati fatti senza la supervisione dello Spresal, l’ente preposto alla sicurezza sul lavoro. Ora l’amianto è presente negli infissi, nel linoleum, nell’impianto di riscaldamento e di areazione e nei pavimenti.
Chiediamo quindi la chiusura di Palazzo Nuovo, le dimissioni immediate del rettore sottoposto ad inchiesta per «…rimozione o omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro» e chiediamo spiegazioni all’università rispetto all’utilizzo delle nostre tasse in eventuali lavori di bonifica.
Chi pagherà per la nostra salute e la nostra incolumità?
#UnitoTiAvvelena #AjaniDimettiti
Studenti e studentesse di Palazzo Nuovo
Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.