Bologna. L’università demolisce lo spazio del laboratorio Hobo
Diamo notizia che il nostro spazio occupato dentro il campus di Filippo Re è stato raso al suolo.
Le operazioni di sgombero e demolizione sono avvenute in agosto, accompagnate dalla solita silenziosa codardia che contraddistingue la gestione Unibo, targata PD e capitanata dal pavido rettore Dionigi – traduzione universitaria della politica cittadina e nazionale del governo di centro-sinistra contro gli spazi di autonomia. Tutti i nostri materiali ( libri, teli di proiezione, bandiere, striscioni, documenti, ecc.) e tutti i segni delle varie esperienze che hanno attraversato e costruito questo spazio, da prima lasciato alla polvere, sono spariti e ne chiederemo subito conto.
Risulta evidente che l’abbattimento del nostro spazio non si limita all’attaccare il luogo fisico o soltanto il collettivo in sé, ma è un attacco diretto a tutte le mobilitazioni che quest’anno ci hanno visto partecipi: dalla lotta dei lavoratori Coopservice a quella contro lo strapotere delle baronie in università (“Spotted: Professori”), passando per gli escrache al risentito barone nero Panebianco, per la speculazione aka Staveco e per tutte le altre. Le lotte sono lotte, e quando sono incisive e mettono con le spalle al muro, la controparte reagisce, e spesso lo fa in modo scomposto.Strano che il nostro rettore tra le macerie non abbia ancora imparato che ogni sgombero ci rende più forti, che ogni attacco aprirà sempre più terreni di controffensiva e riappropriazione dal basso. La nostra forza sta nel moltiplicarci nella lotta, i nostri spazi vanno ben oltre i vostri confini, siamo ovunque.
Convochiamo da subito una mobilitazione per riappropriarci dei nostri spazi di autonomia. Come dicono i compagni dell’Ex-Cuem: “dove loro distruggono, noi costruiamo”. E come diceva Shakespeare: “Gentlemen, se noi viviamo è per marciare sulla testa dei [Filippo] Re”.
Se agosto è stato un po’ piovoso, e le istituzioni ne hanno approfittato per gli sgomberi di mezz’estate, promettiamo un autunno caldo.
See you on the barricades!
Le operazioni di sgombero e demolizione sono avvenute in agosto, accompagnate dalla solita silenziosa codardia che contraddistingue la gestione Unibo, targata PD e capitanata dal pavido rettore Dionigi – traduzione universitaria della politica cittadina e nazionale del governo di centro-sinistra contro gli spazi di autonomia. Tutti i nostri materiali ( libri, teli di proiezione, bandiere, striscioni, documenti, ecc.) e tutti i segni delle varie esperienze che hanno attraversato e costruito questo spazio, da prima lasciato alla polvere, sono spariti e ne chiederemo subito conto.
Convochiamo da subito una mobilitazione per riappropriarci dei nostri spazi di autonomia. Come dicono i compagni dell’Ex-Cuem: “dove loro distruggono, noi costruiamo”. E come diceva Shakespeare: “Gentlemen, se noi viviamo è per marciare sulla testa dei [Filippo] Re”.
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