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Due giorni di sciopero studentesco a Madrid e in altre città. Più di 50 arresti

Nella giornata di ieri ad avere un forte protagonismo sono stati gli studenti e le studentesse dell’Università Complutense di Madrid, che dopo un’assemblea hanno deciso di fare numerosi picchetti all’interno del campus universitario. Ingente lo schieramento di polizia sin dalle prime ore del mattino. Dopo aver portato avanti i picchetti, centinaia di studenti hanno deciso di recarsi verso il vicerettorato, occupandolo ad oltranza. per richiedere l’allungamento dell’assegnazione delle borse di studio (che prevede una settimana di tempo per presentare domanda con tutta una serie di documentazione e requisiti che rischiano di escludere circa mezzo milione di studenti che ne avrebbero diritto). L’atteggiamento ostile e aggressivo delle autorità universitarie non hanno tardato a dimostrarsi, dapprima ordinando di togliere tutte le chiavi alle porte, lasciando così gli studenti chiusi dentro che riuscirono ad aprire una porta in caso di necessità. Dopo questa mossa infame, la vice rettrice, non contenta dell’operato, ha successivamente fatto appello alle forze di polizia con circa 200 agenti per procedere allo sgombero del vicerettorato.

Al procedere, la polizia ha arrestato circa 50 persone, sintomo di una follia repressiva senza limiti. Riuniti successivamente in presidio nelle vicinanze, gli studenti e le studentesse hanno continuato la mobilitazione, insieme anche al movimento Marcia per la dignità.Unanime la richiesta da parte di tutte le organizzazioni studentesche dell’immediate dimissioni della delegata del governo spagnolo a Madrid, Cristina Cifuentes, individuata come una delle responsabili della dura campagna repressiva contro i giovani, i lavoratori e i disoccupati mobilitati in queste settimane contro le politiche del governo e di varie istituzioni pubbliche. A fare eco alle organizzazioni studentesche anche un folto gruppo di docenti dell’università Complutense che si è schierato chiaramente contro il comportamento criminale delle forze delle forze dell’ordine e ancor prima contro le autorità accademiche che hanno autorizzato l’intervento della polizia all’interno dell’università.

Dopo la manifestazione di ieri pomeriggio in solidarietà con i 50 detenuti durante la mattinata di ieri, oggi Madrid e numerose altre città della penisola si sono svegliate in un’altra giornata di lotta, continuando lo sciopero. Questa mattina infatti una manifestazione, alla quale hanno partecipato più di 10mila studenti universitari e delle scuole superiori, ha attraversato il centro di Madrid per ribadire la propria contrarietà ai tagli all’educazione e alla riforma Wert. Durante la manifestazione non sono di certo mancate le provocazioni da parte della polizia che ha cercato di infiltrarsi nel corteo e successivamente ha bloccato il passaggio verso il vicerettorato. Intanto sono continuati diversi picchetti e presidi di fronte a numerose facoltà, e gli accessi sono stati nuovamente bloccati con barricate all’ingresso.

Manifestazioni e mobilitazioni non solo a Madrid. In tutto si contano circa 50 città dove nella giornata di oggi moltissimi studenti sono scesi in strada a difesa di un’educazione pubblica e priva di ulteriori tagli. Secondo alcune fonti di informazione l’adesione allo sciopero di ieri è stato del 90%, ben riuscito soprattutto a Madrid, Galicia, Asturias, Aragón, Catalunya, País Valencià, Extremadura y Andalucía. Intanto, oggi è stata ulteriormente arrestata un’altra persona per “disordini pubblici” nelle vicinanze della Facoltà di Geografia e Storia dell’Università Complutense di Madrid e altre 4 persone sono state invece arrestate a Pamplona, nei Paesi Baschi. Nel frattempo continuano i picchetti informativi nelle diverse facoltà non solo della capitale e numerose manifestazioni sono previste per il tardo pomeriggio di oggi in diverse città.

Video della prima giornata di sciopero nell’Università Complutense di Madrid

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