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G8 University Summit: Sparagna le spara grosse!

Chiede inoltre di non concedere le attenuanti generiche (solitamente concesse) e chiude la richiesta con pene dai 2 anni e 6 mesi ai 2 anni e 8 per tutt* coloro che non hanno accettato il patteggiamento o il rito abbreviato.

Aveva aperto il processo paragonando il sasso lanciato alle P38, lo chiude chiedendo pene spropositate, equiparando tutti i reati contestati perché dietro tutti ci sarebbe la volontà e il concorso materiale a porre in essere una giornata di “violenze”. Motiva le sue richieste spiegando che questo processo deve avere funzione “simbolica” (leggi: politica) proprio per la particolare fase storica e il contesto delicato del paese (leggi: la crisi e i primi embrioni di protesta). Non importa cosa gli/le imputati/e hanno fatto, quanto schiaccianti (o labili) siano le prove, conta la semplice presenza in un corteo che ha agito un certo livello del conflitto sociale.
Si riconferma insomma la natura e l’impostazione tutta politica di un processo che l’accusa vuole esemplare e punitivo.

Staeremo a vedere quale sarà il responso del collegio giudicante.
Le requisitorie degli avvocati della difesa si terranno il prossimo 9 ottobre. Già in giornata potrebbe esserci la sentenza.

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