I cortei a Bergamo, Brescia, Bari e Lecce
Oltre ai corteo nelle grandi città, moltissimi e capillari sono stati quelli in alcune città minori. Insomma, vediamo espandersi sempre di più e più nel profondo un movimento che inizia partendo dal linguaggio dell’opposizione alla riforma Gelmini e arriva a concepire il rifiuto del debito e la lotta contro la crisi, dentro i primi battiti di un nuovo movimento globale.
Bergamo: Il corteo individua subito le sue controparti con un magnifico striscione: “Né Tremonti né Monti, non facciamo sconti”. Gli studenti sanzionano l’Atb (l’azienda dei trasporti bergamasca) e poi si muovono nella direzione di Confindustria che viene sanzionata a colpi di uova. Uno studente è stato fermato e portato in questura.
Brescia: Nel percorso sono state sanzionate numerose banche con lanci di uova e scritte simboliche riportanti la V di vendetta, intesa come riappropriazione degli spazi e del futuro. Durante il sanzionamento nei confronti di Bankitalia, individuata come punto rappresentativo delle misure imposte dalla BCE, degli agenti della digos hanno tentato di identificare alcuni membri del corteo venendo però bloccati dagli studenti che hanno mostrato una forte determinazione nel voler portare a termine i sanzionamenti. Il corteo è poi continuato attraverso il centro storico della città per finire in piazza della Loggia.
Lecce: Da porta Napoli parte il corteo in occasione della Giornata mondiale dello studente, che coincide in Italia anche con lo sciopero delle sigle sindacali Cub e Cobas. Il corteo è aperto da uno striscione con scritto “Valerio Libero” e dallo striscione ormai cult delle mobilitazioni leccesi: “No solution, global revolution!”. Il corteo si è poi concluso in Piazza Sant’Oronzo con un sit-in.
Bari: Circa mille persone hanno partecipato stamani al corteo organizzato a Bari nella giornata mondiale dello studente e in concomitanza con lo sciopero di Cub e Cobas. “Vogliamo ‘Profumo’ di cambiamento” dedicato al nuovo ministro dell’istruzione, vecchia conoscenza del Politecnico di Torino. I temi del corteo: No al nucleare, no alla privatizzazione dell’acqua, no alle grandi ed inutili opere come il ponte sullo stretto di Messina, no ai licenziamenti, no ad una crisi pagata solo dalle fasce deboli della popolazione.
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