Pisa – Contestata la presentazione della commissione statuto
Ieri mattina a Pisa il rettore Augello ha voluto fare le cose in grande per presentare la commissione dell’ateneo toscano: prenotata una sala del Palazzo dei Congressi, invitati a partecipare l’intero corpo accademico ed il personale tecnico-amminstrativo.
A tutti gli studenti e alle studentesse Augello ha riservato inviti personali recapitati per e-mail; la partecipazione del corpo studentesco voleva essere favorita anche dalla concessione della sospensione didattica.
Non molti hanno risposto alla chiamata di Augello: nessuno studente in sala, qualche dipendente dell’amministrazione e i soliti baroni.
Intorno alle 11:30 il Magnifico ha preso la parola aprendo la cerimonia e sottolineando l’importanza della giornata come momento di democrazia, di trasparenza, di orizzontalità…Non la pensano così gli studenti e le studentesse che poco dopo hanno fatto il loro ingresso in sala esponendo lo striscione “Blocca la commissione, blocca la riforma”. Dal megafono i manifestanti sono intervenuti ribadendo le ragioni di opposizione alla Gelmini e dunque alla commissione, diretta emanazione della riforma; un organo illeggittimo nominato a Pisa nelle segrete delle stanze all’indomani di una protesta che ne aveva bloccato un primo tentativo di formazione.
Gli studenti hanno inoltre ribadito che proseguiranno nel percorso di lotta in ogni spazio possibile: i lavori della commissione, i dipartimenti, le facoltà, i luoghi del diritto allo studio…
Hanno riportato l’attenzione dei presenti alla realtà dei fatti, che vede un rettore organizzare una cerimonia autoreferenziale come questa, mentre i corsi di laurea vengono chiusi, il diritto allo studio viene sempre più negato, i ricercatori vengono chiamati all’ennesimo bando gratuito.
Augello ha poi ripreso la parola tirando fuori ancora una volta il ricatto del commissariamento, ma gli studenti non lasciano spazio neanche a questo e affermano di aver imparato dagli operai di Mirafiori a non cedere ai ricatti, di non avere quindi paura della presenza dei commissari del ministero, ai quali ci si andrebbe ad opporre con la stessa forza e la stessa determinazione che li vede oggi sempre presenti e vigili su quanto rettori, baroni e padroni vorrebbero decidere riguardo al loro futuro.
I manifestanti hanno poi lasciato la sala seguiti da una parte delle persone che avevano inizialmente raccolto l’invito del rettore.
Un passaggio importante quello compiuto ieri dagli studenti pisani che ha permesso ancora una volta il palesamento delle contraddizioni di un rettore che fin dalla campagna elettorale ha provato a presentarsi come portatore di una nuova governance, in discontinuità con il suo predecessore e all’insegna quindi della democrazia e della trasparenza.
Un momento di mobilitazione che va anche nella direzione dell’apertura di nuovi spazi e percorsi da parte degli studenti, percorsi che parlino di bisogni e di riappropriazione.
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