Studenti in piazza in tutta Italia contro il governo e la riforma della maturità
Oggi più di duemila studenti sono scesi in piazza in numerose città italiane per contestare la nuova riforma della Maturità, il Decreto Scuole sicure e le condizioni strutturali delle scuole.
Si arriva così a metà anno scolastico 2019, con una improvvisata maturità in busta, sempre più vuota di senso e quindi anche più difficile. Un regalo di cattivo gusto da parte del ministro leghista Bussetti, contestato in tutta Italia per le sue imbarazzanti uscite pubbliche. Il nuovo esame di stato prevede lo svolgimento di due prove scritte, al posto delle precedenti tre, un maggior peso nella valutazione complessiva dei crediti scolastici e la cancellazione della tesina per la prova orale. Per quest’anno non saranno ancora vincolanti per l’accesso all’esame né la prova invalsi né l’alternanza scuola-lavoro ma la notizia ufficiale è che lo diventeranno. È invece già di qualche mese il decreto Scuole Sicure, che stanzia fondi destinati all’istruzione per far entrare la polizia nelle scuole con perquisizioni, posti di blocco con cani antidroga e telecamere. Da far voltare lo stomaco. Resta invece un problema da anni quello delle decadenza delle strutture scolastiche, che minano alla sicurezza degli studenti: l’ultimo crollo risale a meno di un mese fa a Torino.
Torino È per questi e tanti altri motivi che oggi circa 2500 studenti hanno fatto un chiassoso ed esuberante corteo per la città. In più di dieci scuole, fra cui una occupata, si è deciso di interrompere il normale corso della giornata per farsi sentire. La polizia in antisommossa si è schierata davanti a Citta Metropolitana e alla sede locale del Miur, dove dopo un lancio di uova ha caricato gli studenti. “Bussetti è solo l’inizio, qua l’unico fannullone sei tu noi ci impegniamo anche troppo, fra scuola e alternanza non abbiamo più tempo libero!” Il corteo doveva finire in piazza Castello ma l’entusiasmo era talmente tanto che poi le scuole sono ripartite fino di nuovo a Piazza Arbarello in cui un’assemblea ha chiuso la giornata.
Cagliari Una giornata particolare quella del capoluogo sardo, che ha visto centinaia di studenti partire selvaggiamente dalle scuole per unire la loro insofferenza alla lotta dei pastori sardi. “Industriali pezzi di merda, pagate il latte! Solidarietà coi pastori!”. Anche in questa città il corteo si è concluso con un’assemblea che ha rilanciato sulla giornata di domenica, per la quale i pastori hanno già dichiarato di voler bloccare i seggi elettorali.
A Roma la manifestazione è partita da piazzale Ostiense e si è conclusa di fronte al ministero dell’istruzione. Durante il percorso è stata anche rilanciata la mobilitazione dei lavoratori della logistica in sciopero, il cui presidio si trovava davanti al ministero dello sviluppo economico. La giornata ha visto la partecipazione di tanti istituti delle zone periferiche di Roma.
A Napoli migliaia di studenti in piazza partiti da piazza mancini. Proprio nella città partenopea ci sono stati diversi crolli nei plessi scolastici (negli istituti Da Vinci e Casanova), al centro della protesta quindi la questione dell’edilizia e i mancati investimenti per mettere in sicurezza le scuole.
Palermo. Il corteo è partito da piazza Verdi e si è poi concluso di fronte a Palazzo d’Orleans, sede della regione Sicilia. Tanti gli slogan contro le ultime esternazioni del Ministro dell’istruzione Marco Busetti, che scaricato la responsabilità della scarsa qualità scolastica del sud sugli studenti, colpevoli secondo lui di non impegnarsi abbastanza.
A Catania la manifestazione ha visto la partecipazione dei pastori siciliani. Durante il percorso sono stati lanciati diversi cori e sversato latte in solidarietà con la mobilitazione sarda. Come a Palermo tanti sono stati i cori contro l’attuale ministro dell’istruzione e la decadenza delle strutture scolastiche. Il corteo è partito da piazza Roma e si è concluso in piazza Università. A Napoli la città è stata attraversata da due cortei, uno partito in piazza del Gesù e l’altro invece da piazza Garibaldi. La mobilitazione ha paralizzato il traffico cittadino e si è conclusa in piazza plebiscito.
Anche Milano c’è stata un’ampia partecipazione. Il corteo partito dal Liceo Manzoni è passato vicino alla prefettura ricordando i migliaia di migranti che ogni giorno muoiono nel mar mediterraneo. Gli studenti una volta giunti ai giardini Guastalla hanno poi provato a ritornare al liceo Manzoni ma la polizia ha spintonato e poi identificato diversi ragazzi.
Un venerdì frizzante, come probabilmente tanti non se lo aspettavano, che ci racconta di un’insofferenza che non si placherà coi blitz antidroga, con le telecamere o con una maturità a sorpesa. Negli ultimi mesi gli studenti delle superiori si sono attrezzati per bloccare le scuole, scioperare, occupare e fare i cortei nelle città. E come dicono, sarà solo l’inizio.
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