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Torino, 3000 in piazza per lo #scioperosociale

La mattinata è iniziata presto con piccoli cortei spontanei e blocchi stradali degli studenti medi, che si sono organizzati nei vari quartieri torinesi (soprattutto in quelli periferici) per partire dalle proprie scuole e raggiungere la partenza del corteo in piazza Arbarello. Anche gli studenti universitari, assieme ad alcuni studenti delle scuole del centro, hanno dato vita a un corteo selvaggio partendo dalla sede delle facoltà umanistiche di Palazzo Nuovo. Lungo il percorso verso il concentramento generale, lo spezzone universitario ha fatto una breve azione al Rettorato, attacchinando sulle pareti dell’edificio locandine e volantini che riprendevano diverse questioni e problematiche legate agli atenei, dalla legge di stabilità che farà calare nuovi tagli su formazione e ricerca a quella della riappropriazione di spazi destinati agli studenti dentro le facoltà. Sempre sul Rettorato sono state fatte anche alcune scritte contro il Rettore Ajani che la settimana scorsa ha autorizzato l’ingresso della celere dentro l’Università per proteggere e scortare un manipolo di fascisti del Fuan.

All’arrivo degli universitari in piazza Arbarello, il corteo – aperto da migliaia di studenti delle scuole superiori cui seguivano lavoratori e sindacati di base – ha mosso i suoi primi passi. La manifestazione ha attraversato e bloccato il centro cittadino con un lungo percorso, durante il quale sono anche state sanzionate alcune agenzie interinali contro l’approvazione del Jobs Act. Il corteo si è poi fermato in piazza Castello, dove sono stati bruciati alcuni cartoni rappresentanti #labuonascuola e il Jobs Act di Renzi, e si è concluso poco dopo con un blocco stradale in corso Regina. Qui gli studenti medi si sono riuniti in assemblea lanciando l’invito a occupare a ondata gli istituti torinesi la prossima settimana, per poi tornare a confrontarsi il 25 novembre e organizzare i prossimi appuntamenti dell’autunno.

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