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Torino, i “Campus Invaders” conquistano uno spazio in università

L’iniziativa si inserisce all’interno della campagna “Campus Invaders” con cui un gruppo di studenti ha sfidato la presunta inviolabilità del nuovo campus-vetrina sorto da un paio di anni nel bel mezzo del quartiere Vanchiglia, costruendo momenti di confronto sul modello di università proposto da questa struttura e denunciandone gli assurdi divieti vigenti, la scarsa vivibilità e la totale mancanza di spazi destinati alla socialità e ai bisogni della popolazione più numerosa che lo attraversa, quella studentesca.

Dopo un pranzo popolare sui prati del Campus (sui quali vigerebbe il divieto di calpestarli, ridicola imposizione ormai scalzata da tempo dagli “Invaders” con una pratica poi presto assunta dalla maggior parte degli studenti), si è aperto un pomeriggio di iniziative: i “Campus Invaders” hanno dato vita a un corteo interno alla struttura, prima “segnalando” il problema degli armadietti della biblioteca che causano attese infinite all’apertura e alla chiusura del servizio e spesso non sono disponibili, poi occupando un’aula attualmente vuota. Uno dei tanti spazi inutilizzati all’interno del grosso polo universitario, che da oggi potrà vivere delle iniziative e delle proposte degli studenti.

L’occupazione dell’aula arriva peraltro a pochi giorni dalla chiusura dell’evento di #Hackunito, tanto sponsorizzato dal Rettore (con il supporto dell’immancabile compagnia di San Paolo) e ripreso oggi dagli studenti in uno striscione che recitava: “#HackUnito è finito. Meno spazi virtuali, più spazi reali!”.

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