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Torino: Verdi 15 in tutta la città!

Proseguono le iniziative della Verdi15: per dimostrare che l’esperienza della Verdi15 non è stata fermata con lo sgombero, oggi pomeriggio tutte le attività che si svolgevano all’interno della residenza occupata sono state portate nella piazza del Comune di Torino, uno dei responsabili dello sgombero di martedì mattina.

Tante le persone che si sono fermate per esprimere solidarietà e seguire l’iniziativa…Verdi15Resiste!

Il 30 ottobre, intorno alle 10 del mattino, le forze dell’ordine sono entrate nella residenza verdi 15 per sgomberarla senza aver dato agli studenti alcun tipo di preavviso, costringendo gli occupanti ad abbandonare forzatamente l’edificio, dopo ore di tensioni e procedure d’identificazione.

Questo sgombero è avvenuto a seguito delle pressioni dell’EDISU, nella persona del suo presidente Trabucco, con la scusante di voler liberare l’immobile per eseguire un’opera di ristrutturazione al fine di poter finalmente restituire la struttura agli studenti aventi diritto.

E’ chiaro che però questa non è la realtà, la verità è che la gara d’appalto per la ristrutturazione è stata bloccata, e che l’EDISU a seguito dei tagli al diritto allo studio della Regione Piemonte (corresponsabile di una politica di svendita del patrimonio pubblico in favore di una incalzante privatizzazione) ha preferito investire i pochi fondi a disposizione nella struttura futuristica “Einaudi” trasformata in un albergo a pagamento, piuttosto che sul diritto allo studio, e dallo scorso anno ottomila studenti aventi diritto sono rimasti senza borsa di studio.

Ironicamente quindi la residenza Verdi, che è stata resa inagibile e svuotata dall’EDISU stessa a seguito dello sgombero, resterà deserta, mentre i tanto citati lavori non partiranno mai lasciando l’edificio fatiscente ed inutilizzabile da chiunque.

E se a seguito di queste politiche di smantellamento il diritto allo studio era stato negato, in una situazione di emergenza abitativa di una Torino capitale degli sfratti, noi avevamo deciso di riappropriarci di questo diritto fondamentale, dimostrando come la riappropriazione e l’autogestione di spazi a fine sociale di ciò che era stato precedentemente abbandonato, poteva restituire agli studenti un posto dove vivere, studiare prendere parte ai laboratori ed alle attività autogestite, rendendo quella la verdi 15 uno spazio di aggregazione oltre che abitativo, un esempio di un nuovo modello, differente dallo standard.

In quelle mura avevano trovato una casa studenti pakistani, senegalesi, iraniani, spagnoli, venuti in Italia con la prospettiva di poter studiare e beneficiare di una borsa di studio che non hanno avuto, ma anche artisti e professori.

Si erano creati laboratori di ogni tipo, corsi di francese, di italiano per gli stranieri, attività di palestra come la boxe e la giocoleria, ma anche il cineforum, la ciclofficina, e seminari di autoformazione, attività aperte a tutti, anche i ragazzi che non vivevano nella residenza e che potevano trovarvi un posto dove studiare, in aule studio attrezzate o anche in cortile, o un posto dove potersi rilassare, ascoltare un po’ di musica, passare una serata.

Quello che invece si è detto è che squatter e clandestini, lontani dal mondo universitario, avevano occupato questa residenza devastandola e danneggiandola, mentre tuttora ci sono studenti, stranieri e italiani, costretti a dormire nell’atrio dell’università, perché non hanno più un posto dove stare.

Ricordiamo a tutti invece quello che è realmente la Verdi15 Occupata.

Una comunità in lotta. Un laboratorio di socialità. Un progetto politico reale che parte dal basso per lottare contro chi, tutti i giorni, ci fa pagare i costi di questa crisi, per riappropriarci di tutti i diritti che ci hanno negato e che continuano a negarci.

Per questo oggi abbiamo deciso di portare in piazza tutte quelle attività che in 10 mesi di occupazione siamo riusciti a creare.

Abbiamo deciso di fare tutto questo nella piazza del comune per ricordare ai politicanti rinchiusi nelle loro stanzette, che non è certo uno sgombero a fermarci. Se pensano di aver fermato la potenza innovatrice di questo progetto si sbagliano, perché ora la comunità in lotta verdi 15 torna nelle piazze con più rabbia e determinazione che mai, per riappropriarsi di quello che ingiustamente è stato tolto.

La Verdi15 Occupata non è finita con lo sgombero di martedì!

Noi continueremo a lottare e a portare avanti il nostro percorso.”

 

VERDI 15 RESISTE

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