Berlino: terzo giorno di resistenza dei migranti sul tetto della scuola occupata
Oggi è il terzo giorno che diversi rifugiati e migranti resistono sul tetto della scuola che avevano occupato in precedenza a Berlino.
Martedì la polizia ha blindato completamente il quartiere, organizzando anche vari posti di blocco per controllare i documenti dei passanti, e ha tentato di sgomberare l’occupazione che da diverso tempo offriva una sistemazione ai migranti. Gli occupanti sono prontamente saliti sul tetto, minacciando che in caso di sgombero non esiteranno a darsi fuoco o lanciarsi dal tetto dell’edificio. Come hanno spiegato loro stessi, in questo caso è meglio andare incontro alla morte che affrontare la deportazione. Parole crude, ma che rappresentano bene la misera quotidianità i rifugiati e gli immigrati sono costretti a vivere in una fortezza Europa, sprezzante delle vite umane e che escogita leggi per rendere sempre più difficoltoso il percorso per ottenere lo status di rifugiato politico. Gli occupanti hanno fin da subito comunicato che non lasceranno l’edificio e non scenderanno dal tetto fino a quando le autorità non accetteranno di mettere fine agli interventi della polizia, a tutte le operazioni di sgombero e non applicheranno il comma 23 riguardo alla concessione dello status di asilo politico per tutti gli occupanti. Dal canto loro, le autorità hanno avanzato delle proposte che prevedono l’inserimento le persone coinvolte nelle strutture dei centri d’accoglienza e la valutazione di uno per uno i casi per la concessione dell’asilo politico. Delle proposte inaccettabili che mirano solamente a spezzare il legame collettivo di solidarietà e a reinserire i migranti in percorsi di vero e proprio disciplinamento sociale – dunque gli occupanti hanno rifiutato sul momento queste “soluzioni”indegne.
Nello stesso giorno a Berlino si sono tenute molte manifestazioni di solidarietà con gli immigrati e i rifugiati, ma anche in quest’occasione la polizia ha attaccato duramente i cortei e i presidi organizzati. A Kreuzberg un centinaio di agenti ha caricato il corteo e a Kotbusser Tor la polizia ha circondato i manifestanti con la tecnica del kessel. Scontri e fronteggiamenti tra le due parti si sono verificati fino a notte tarda. Anche a Bruxelles la polizia ha caricato e attaccato pesantemente il presidio davanti all’ambasciata tedesca, il quale chiedeva di incontrare l’ambasciatore. L’ambasciatore come risposta ha chiesto l’intervento delle forze dell’ordine, le quali hanno arrestato 23 persone, dimostrando ancora una volta la tolleranza della democrazia made in EU. Diverse testimonianze riportano che al commissariato gli attivisti sono stati pesantemente maltratti: uno di loro è stato malmenato fino a perdere coscienza, in un altro caso gli agenti hanno respinto la richiesta di fornire un po’ d’acqua.
Nonostante questi abusi e angherie, la solidarietà nei confronti dei migranti saliti sul tetto continua a crescere e loro stessi si sono detti determinati a proseguire la protesta fino quando le loro richieste non saranno accolte.
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