InfoAut
Immagine di copertina per il post

Decine di morti nelle acque libiche. Giallo sulla Nato

Ancora una strage nel Mediterraneo, sulla via di fuga che porta dalla Libia in guerra all’isola di Lampedusa. E ancora un giallo su quella che sembra l’ennesima omissione di soccorso delle navi da guerra della Nato. Le vittime sarebbero decine, alcuni testimoni parlano addirittura di cento persone. Si trovavano a bordo di un vecchio peschereccio di 20 metri partito venerdì scorso dalla Libia con 300 passeggeri a bordo che da due giorni vagava 90 miglia a sud di Lampedusa, con il motore in avaria. Il racconto dei superstiti è ancora al vaglio degli investigatori. I passeggeri sarebbero morti di stenti e disidratazione. Le vittime sono soprattutto donne e bambini. I loro corpi sono stati abbandonati in mare. A bordo della barca, la Guardia Costiera ha ritrovato il corpo di un uomo senza vita e nel tratto di mare sono stati visti galleggiare vestiti che potevano fare pensare a dei cadaveri. Tuttavia visto il sopraggiungere dell’oscurità e viste le gravi condizioni di salute dei superstiti, la priorità è stata al trasferimento dei sopravvissuti a Lampedusa. Le motovedette dovrebbero arrivare in serata. Intanto quattro donne e un uomo sono stati trasportati in elisoccorso e ricoverati al poliambulatorio. Due delle donne sono state intubate, si trovano in gravissime condizioni e stanno per essere trasferite all’ospedale Cervello di Palermo.

La prima richiesta di soccorso era arrivata questa mattina con una telefonata alla guardia costiera di Pantelleria, che ha girato l’sos alla nave più vicina. Un rimorchiatore battente bandiera cipriota, che ha gettato loro delle zattere di salvataggio quando ha visto che i naufraghi si gettavano disperati in acqua per tentare di salire a bordo. E qui inizia il giallo della Nato.

Da indiscrezioni infatti, sembra che il comandante di una nave da guerra vicina al luogo del naufragio abbia rifiutato di prestare soccorso. Esattamente come avvenne a fine marzo, quando l’omissione di soccorso di una fregata impegnata nelle operazioni militari in Libia causò la morte per stenti di almeno 60 persone. Ma forse volevano evitare i fastidi avuti tre settimane fa, quando una nave militare spagnola era rimasta sette giorni bloccata in alto mare con un centinaio di naufraghi a bordo ai quali sia Malta che l’Italia rifiutavano l’accesso ai propri porti per sbarcare i profughi, abbandonati dopo inutili negoziati in un porto tunisino.

Dopo il rifiuto di intervenento della Nato, gli uomini della Guardia costiera hanno deciso di intervenire comunque con i propri mezzi, nonostante il vecchio peschereccio in avaria si trovasse a più di 90 miglia da Lampedusa e dunque formalmente in acque internazionali non di competenza italiana, bensì libica. Ma in questo la Guardia costiera italiana ha una straordinaria tradizione. Il salvataggio ha il primato su tutto.

Prima hanno inviato un elicottero da Catania, che ha calato con un cestello acqua e generi di prima necessità, abbandonando poi il cestello per motivi di sicurezza dopo che alcuni dei passeggeri si erano aggrappati allo stesso per essere portati in salvo. Quindi intorno alle 14:40, i naufraghi a bordo del barcone e delle zattere, sono stati raggiunti da tre delle quattro motovedette partite da Lampedusa, che hanno immediatamente iniziato il trasbordo dei naufraghi, ormai ridotti allo stremo delle forze e gravemente disidratati, per poi trasferirli sulla terra ferma a Lampedusa.

In attesa di capire tutti i dettagli dell’ennesima tragedia, intanto infuria la polemica sul comportamento delle navi da guerra della Nato. E ancora una volta ci si stupisce della disumanità che abbiamo scelto di abitare. Le polemiche non riguardano infatti l’omissione di soccorso che ha causato la morte di così tante persone. Tutt’altro. Il governo chiede alla missioni militare della Nato di fermare in mare e respingere i pescherecci libici carichi di profughi in fuga dalle bombe che la stessa Nato sgancia su Tripoli.

E a soffiare sul fuoco è soprattutto la Lega, che martedì scorso al Senato aveva fatto approvare assieme alla legge sui rimpatri un durissimo ordine del giorno che impegna il governo a chiedere alla Nato di bloccare le barche dei profughi e di respingere tutti in Libia. Un po’ come sperimentato tre settimane fa con la fregata spagnola che dove avere inutilmente tentato di approdare a Malta o in Sicilia con i cento naufraghi soccorsi al largo della Libia li ha sbarcati in un porto tunisno.

Vergogna! Perché nessuno fino ad ora era arrivato a pensare con una sola operazione militare di scatenare una guerra contro il regime di un paese vicino e allo stesso tempo di respingere in quel paese, sotto i propri stessi bombardamenti chi da quelle bombe sta venendo via per mettersi in salvo.

Da Fortress Europe

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Intersezionalitàdi redazioneTag correlati:

italiaLibiamediterraneomigrantimortinato

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Verso il 25 novembre: contro i femminicidi e la violenza di genere

L’osservatorio nazionale femminicidi, lesbicidi e trans*cidi di Non Una Di Meno porta avanti dal 2019 un progetto che vuole combattere la violenza di genere

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

NUDM: è morta un’altra studente, non ne possiamo più

Sabato 23 novembre saremo a Roma anche perché desideriamo e pretendiamo una scuola diversa. da NUDM Torino E’ morta un’altra studente, non ne possiamo più. Aurora aveva 13 anni quando, il 25 ottobre, è stata uccisa dal fidanzato di 15 anni, che non accettava la fine della loro relazione.Lo stesso giorno, Sara è stata uccisa […]

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Torino, la mobilitazione contro gli antiabortisti continua: presidio al consiglio regionale

In queste settimane a Torino sono migliaia le persone che si mobilitano per chiedere la chiusura immediata della cosiddetta “stanza dell’ascolto”

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Per Anàs, morto in mare e per tutte le altre vittime dei confini

Lo scorso 9 agosto la comunità lametina si è stretta attorno alla piccola bara bianca contenente i resti di Anàs, bimbo di sei anni annegato in un naufragio e ritrovato nel nostro mare.

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Aborto libero, sicuro e gratuito!

Sabato 28 settembre, in occasione della giornata internazionale per l’aborto sicuro, in Piemonte in tant3 ci mobiliteremo su tutto il territorio contro le politiche regionali che da anni sposano obiettivi antiabortisti, retrogradi e lesivi della libertà di scelta.

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Pride critico, Pride comodo

Dov’è stato lasciato il “prendere e fare” a favore del “chiedere e aspettare”? Gli oppressi hanno iniziato un ciclo politico in cui si costituiscono come vittima senza agency che cerca di essere protetta. Il presente testo è la traduzione di un articolo di Charlie Moya Gómez pubblicato in castigliano su Zona de Estrategia il 27/06/2024. […]

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

RBO al Festival Alta Felicità – in dialogo con Fatima Ouassak

Fatima Ouassak è una politologa e militante ecologista, femminista e antirazzista. Il suo ultimo libro Per un’ecologia pirata (tradotto in italiano da Valeria Gennari per Tamu edizioni (2024)) propone un’alternativa all’ecologia bianca, borghese e a cui manca un approccio intersezionale.

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

RBO al Festival Alta Felicità – In dialogo con Louisa Yousfi

Il termine “Barbari” viene utilizzato da Louisa Yousfi nel suo libro “Rester barbares” allo scopo di mettere in luce una trappola: da una parte il paradigma del razzismo proclamato, quello dell’estrema destra che definisce barbari i soggetti razzializzati e dall’altro lato il razzismo integrazionista, quello per cui occorre essere dei “buoni selvaggi”educati per essere all’altezza dei bianchi.

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

No agli antiabortisti nelle strutture pubbliche!

Giovedì 11 luglio alle ore 12 si terrà una conferenza stampa davanti all’Ospedale Sant’Anna a Torino (ingresso via Ventimiglia) organizzata dal Comitato per il Diritto alla Tutela della Salute e alle Cure – Piemonte.

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Le donne africane e la difesa della terra e dei beni comuni

Due articoli tratti dalla WoMin African Alliance, scritti in occasione della Giornata della Terra (22 aprile) e della Giornata internazionale della biodiversità (22 maggio).

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Governo Meloni: tra propaganda e decreti

La decisione del governo italiano di collaborare con l’Albania per la gestione dei migranti si inserisce in un processo di esternalizzazione delle frontiere, oltre che di chiusura delle frontiere, che da decenni va avanti concorrendo a una vera e propria guerra contro i migranti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Centro addestrativo per i piloti di elicotteri da guerra in Liguria.

Sorgerà in Liguria un grande centro di formazione ed addestramento dei piloti di elicottero delle forze armate italiane e straniere; la realizzazione sarà affidata ad un’azienda leader del complesso militare-industriale di Israele.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Le armi uccidono anche se non sparano

Le guerre ci hanno catapultato nel vortice di una furiosa corsa al riarmo globale, come non accadeva da prima dell’89 del ‘900.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

L’Europa morirà americana?*

Qual è oggi lo stato dei rapporti transatlantici nel quadro del conflitto ucraino e sullo sfondo del montante scontro Usa/Cina?

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Ucraina: l’Europa belligerante alimenta la guerra.

Proprio ieri il segretario della NATO Jens Stoltenberg è stato ospite a Palazzo Chigi da Giorgia Meloni per stemperare le tensioni riguardo un improbabile coinvolgimento dell’Alleanza Atlantica a fianco dell’Ucraina.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Napoli: cariche alla manifestazione contro il concerto “in onore” dei 75 anni della NATO. 10 gli attivisti feriti

Scontri e feriti alla manifestazione contro la Nato e le politiche di guerra, 10 i manifestanti feriti.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Macron, à la guerre!

Il presidente francese si lancia in dichiarazioni apparentemente scomposte sulla guerra russo-ucraina, palesando lo “spirito dei tempi” di una parte delle elites europee. Il tronfio militarismo da prima guerra mondiale ci avvicina al disastro.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Libia: scioperi e blocchi negli impianti di gas che riforniscono l’Eni

Il 20 Febbraio 2024 i membri del gruppo libico Petroleum Facilities Guard (PFG) hanno bloccato i flussi di gas in un complesso facente capo alla “Mellitah Oil & Gas” nella città di Al-Zawiya.