InfoAut
Immagine di copertina per il post

Palermo la marea di donne inonda le strade

||||

Ieri un migliaio di donne, nel capoluogo siciliano, hanno scelto di aderire alla data di mobilitazione del 25 novembre, giornata mondiale contro la violenza sulla donne, importantissima tappa di un percorso portato avanti a Palermo dall’Assemblea Contro la Violenza Maschile sulle Donne, in linea con la rete Non Una Di Meno.

Il corteo è partito alle 17 dal Teatro Massimo e, avviandosi per le strade del centro storico, si è concluso a Piazza Pretoria, in luogo del palazzo del Comune di Palermo, dal quale è stato calato uno striscione con su scritto “Siamo marea contro la violenza maschile sulle donne”. In piazza, ad accompagnare la chiusura della giornata, si sono susseguite varie performance teatrali in un crescendo di coinvolgimento per tutte le donne (e non solo) presenti alla manifestazione.

La scelta di mobilitarsi su un tema così facilmente strumentalizzato e svilito come quello della violenza di genere nasce da precise esigenze: nel 2017 la libertà delle donne continua ad essere minacciata, ostacolata, vista con disprezzo dai tanti paladini del decoro e della morale. Questa retorica vede la donna da un lato come la vittima, debole e incapace di difendersi; dall’altro colpevole, provocatrice e traditrice di quei valori tradizionali che vengono attribuiti discrezionalmente alla donna: dalla sensibilità alla dolcezza, dalla fragilità al bisogno (e in qualche modo al desiderio ormai radicato in molte) di essere protette. Con il percorso portato avanti a Palermo è stato invece avviato un processo di messa in critica di questi assi portanti della cultura tradizionale, proprio perché combattere la violenza di genere vuol dire mettere in discussione la cultura e i rapporti sociali che la sostengono. Vedere come le istituzioni, ad un aumento delle morti rispetto agli anni precedenti, non ricambino con una maggiore presa di coscienza porta inevitabilmente le donne a farsi protagoniste di questa lotta contro la mentalità costruita sul modello maschile che fino ad ora ha solo proposto squilibri dettati dalla influenza del patriarcato e da una diffusa indifferenza. La violenza maschile e di genere ha ormai assunto le caratteristiche di un fenomeno strutturale e sistemico a cui le istituzioni rispondono con maggiore polizia per le strade o aumentando l’assistenza per le donne che hanno subito violenza. Nessuna delle due è una risposta invece adeguata: l’unico modo per superare questi episodi di violenza di genere è controbattere con maggiore autonomia, libertà, giustizia sociale. Come? Rifiutando la retorica vittimista che risulta funzionale solo al disciplinamento della donna, alla legittimazione delle sue funzioni di angelo del focolare e madre amorevole. Cambiare la situazione è possibile partendo dalla scuola, dall’università, dal lavoro, dalla sanità, dall’amministrazione della giustizia e dai mass media. Per fare ciò è necessario riappropriarsi dei mezzi e delle risorse utili all’autodeterminazione e riprendere in mano la propria vita e la propria dignità di donna. “Le strade sicure le fanno le donne che le attraversano”. Queste non sono le semplici parole d’ordine di una mobilitazione occasionale, sono il punto di partenza di un percorso che ogni donna deve fare proprio, la consapevolezza che i propri spazi non vanno stabiliti dall’uomo per sua gentile concessione, vanno conquistati e mantenuti. Sotto i nostri occhi compaiono continuamente chiari esempi di violenza patriarcale e capitalistica. Dalle pubblicità, dove la donna riveste il ruolo di oggetto del desiderio maschile; dalla rappresentazione che ci viene restituita ed elogiata dalle istituzioni: donne meritevoli perché dedite alla cura della casa, della famiglia, lavoratrici fiere e grate di essere sfruttate. Dalla presenza degli obiettori di coscienza all’interno dei consultori che mette in discussione la legge 194 sul diritto all’aborto. La violenza di genere è un fenomeno sociale che viene perpetrato quotidianamente non solo alle donne ma a tutte le categorie deboli, o meglio identificate come tali dalla società, come tutte le minoranze e la comunità Lgbt.

Oggi, in un’epoca di esplosione del lavoro gratuito, in un momento in cui il confine fra lavoro e vita è sempre più sottile, per una lotta di genere e femminista è importante considerare come sulle donne si stia giocando una partita importante. Per questo la liberazione non può passare da politiche istituzionali, o dall’occupare come donne posizioni di potere che riproducono lo stesso sistema. La liberazione delle donne può venire solo dalle lotte femministe e di genere contro l’esistente e questo 25 Novembre le donne lo hanno dimostrato.

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Intersezionalitàdi redazioneTag correlati:

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Non Una di Meno: in piazza a Roma e a Palermo con la parola d’ordine “disarmiamo il patriarcato”

Un anno dopo le imponenti manifestazioni di Roma e Messina, ieri le manifestazioni nazionali organizzate contro la violenza patriarcale da Non una di meno! erano a Roma e a Palermo.

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Verso il 25 novembre: contro i femminicidi e la violenza di genere

L’osservatorio nazionale femminicidi, lesbicidi e trans*cidi di Non Una Di Meno porta avanti dal 2019 un progetto che vuole combattere la violenza di genere

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

NUDM: è morta un’altra studente, non ne possiamo più

Sabato 23 novembre saremo a Roma anche perché desideriamo e pretendiamo una scuola diversa. da NUDM Torino E’ morta un’altra studente, non ne possiamo più. Aurora aveva 13 anni quando, il 25 ottobre, è stata uccisa dal fidanzato di 15 anni, che non accettava la fine della loro relazione.Lo stesso giorno, Sara è stata uccisa […]

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Torino, la mobilitazione contro gli antiabortisti continua: presidio al consiglio regionale

In queste settimane a Torino sono migliaia le persone che si mobilitano per chiedere la chiusura immediata della cosiddetta “stanza dell’ascolto”

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Per Anàs, morto in mare e per tutte le altre vittime dei confini

Lo scorso 9 agosto la comunità lametina si è stretta attorno alla piccola bara bianca contenente i resti di Anàs, bimbo di sei anni annegato in un naufragio e ritrovato nel nostro mare.

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Aborto libero, sicuro e gratuito!

Sabato 28 settembre, in occasione della giornata internazionale per l’aborto sicuro, in Piemonte in tant3 ci mobiliteremo su tutto il territorio contro le politiche regionali che da anni sposano obiettivi antiabortisti, retrogradi e lesivi della libertà di scelta.

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Pride critico, Pride comodo

Dov’è stato lasciato il “prendere e fare” a favore del “chiedere e aspettare”? Gli oppressi hanno iniziato un ciclo politico in cui si costituiscono come vittima senza agency che cerca di essere protetta. Il presente testo è la traduzione di un articolo di Charlie Moya Gómez pubblicato in castigliano su Zona de Estrategia il 27/06/2024. […]

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

RBO al Festival Alta Felicità – in dialogo con Fatima Ouassak

Fatima Ouassak è una politologa e militante ecologista, femminista e antirazzista. Il suo ultimo libro Per un’ecologia pirata (tradotto in italiano da Valeria Gennari per Tamu edizioni (2024)) propone un’alternativa all’ecologia bianca, borghese e a cui manca un approccio intersezionale.

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

RBO al Festival Alta Felicità – In dialogo con Louisa Yousfi

Il termine “Barbari” viene utilizzato da Louisa Yousfi nel suo libro “Rester barbares” allo scopo di mettere in luce una trappola: da una parte il paradigma del razzismo proclamato, quello dell’estrema destra che definisce barbari i soggetti razzializzati e dall’altro lato il razzismo integrazionista, quello per cui occorre essere dei “buoni selvaggi”educati per essere all’altezza dei bianchi.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Le Valutazioni di Impatto Ambientale: istruzioni per l’uso

Auto-formazione di Ecologia politica e il Comitato Salviamo il Meisino. Il 7 gennaio al Campus Luigi Einaudi si è tenuto un momento di auto-formazione organizzato dal collettivo Ecologia politica e il comitato Salviamo il Meisino. L’oggetto dell’evento sono state le Valutazioni di Impatto Ambientale, uno strumento tecnico, presentato nella sua complessità da Luca Giunti, naturalista […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Torino: archiviate decine di denunce ai movimenti ecologisti

Archiviate decine di denunce ai movimenti ecologisti della città, da Extinction Rebellion ai partecipanti al Climate Social Camp. La PM rigetta le accuse di imbrattamento, violenza privata, detenzione abusiva di armi, occupazione e manifestazione non preavvisata, decretando che i reati non sussistono. “Mentre si celebrano indisturbati i raduni neofascisti in tutto il paese, il governo e le questure d’Italia cercano di fermare chi chiede giustizia climatica e sociale”.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Malpensa: bloccati i check-in di Turkish Airlines in solidarietà con il Rojava. Violenze contro i manifestanti

Ieri mattina, 9 gennaio 2025, in risposta ai continui attacchi della Turchia alla Amministrazione Autonoma Democratica del Nord Est della Siria (Rojava, DAANES), molti giovani hanno bloccano il check-in del volo a Milano Malpensa.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Alle radici dell’”offerta di jihadismo” – intervista a Saïd Bouamama

Ripubblichiamo questa intervista di qualche anno fa, realizzata qualche mese dopo gli attentati del 13 novembre 2015 a Parigi, per fornire un elemento di approfondimento in vista dell’incontro che si terrà a Torino con il militante e sociologo Saïd Bouamama, il quale ha partecipato ai movimenti antirazzisti in Francia e alle lotte legate all’immigrazione. In particolare, il tema qui affrontato risulta molto attuale nell’ottica di affrontare la questione del razzismo e del neocolonialismo a partire dalla materialità delle condizioni dei quartieri popolari nella crisi sociale della nostra epoca.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Presidio di San Giuliano: conferenza stampa del Movimento No Tav dell’8 gennaio

Ieri mattina, Nicoletta Dosio è stata nuovamente convocata da Telt per concludere la presa di possesso del terreno del presidio di San Giuliano ereditato dopo la scomparsa di Silvano.

Immagine di copertina per il post
Culture

We are not robots – Cambiamento tecnologico e conflittualità

«Dalla miniera a cielo aperto di Lützerath in Germania alla “Zone à defendre” di Notre Dame des Landes passando per la lotta no tav in Val di Susa, negli anni a noi più vicini la battaglia contro lo strapotere della tecno-industria non ha né la fabbrica come epicentro, né la classe operaia come protagonista.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Ramy: noi non vi perdoniamo

I video che sono usciti ci fanno ribollire le vene, ci rendono impossibile mandare il boccone giù come ogni volta. da CUA Torino Questa volta vogliamo andare nelle strade come giovani dimenticati, esclusi, che ogni giorno devono lottare per vivere in questo mondo. Non serviva un video di una telecamera per mostrarci la verità. Ramy […]

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Al fianco di Enrico, rispondere compatti contro la repressione

Riprendiamo di seguito il comunicato del SI Cobas sull’ordine di carcerazione domiciliare che ha raggiunto Enrico, compagno modenese da sempre attivo nelle lotte sul territorio e nella logistica. Esprimiamo la nostra massima solidarietà! In queste ore è arrivato un ordine di carcerazione domiciliare di due anni per il compagno di Modena, Enrico Semprini. Tale ordine […]

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Musk, o del servilismo dei patrioti

Un po’ più di dieci anni fa esplose lo scandalo “Datagate”: l’NSA, agenzia di intelligence statunitense, aveva spiato importanti politici e normali cittadini di alcuni degli stati dell’Unione Europea. Aveva suscitato particolare scandalo il fatto che tra gli spiati figurasse Angela Merkel, allora cancelliera tedesca, le cui comunicazioni private sul cellulare personale venivano intercettate dall’agenzia. […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Non è stato un boom ma si sente il crack: l’energia ai tempi di Milei

La rinuncia di Eduardo Rodríguez Chirillo a capo del Ministero per l’Energia [nell’ottobre scorso] ha lasciato innescato un detonatore fatto di massicci aumenti delle tariffe, profitti straordinari per una manciata di imprese e incertezza sulla fornitura di elettricità durante l’estate. di Felipe Gutiérrez Ríos (OPSur-Revista Crisis), da ECOR Network In questo articolo gli alti e […]