Modena, migliaia di facchini violano a spinta i divieti a manifestare. Cariche in stazione
La manifestazione era stata convocata in risposta ai fatti della scorsa settimana, con l’arresto e la successiva liberazione di Aldo Milani in seguito alla montatura tutta ad uso mediatico e criminalizzante operata dalla famiglia Levoni e prontamente utilizzata dalla Procura modenese.
Dalle 15 piazza Sant’Agostino ha visto operai da tutta Italia rispondere alla chiamata, che si trovavano però di fronte l’inaccettabile provocazione questurina. Dopo circa un’ora il corteo ha deciso di aggirare lo spiegamento di forze dell’ordine che impediva l’accesso al centro, aggirandolo in corteo selvaggio attraverso via Berengario e via Monte Kosica, raggiungendo infine la stazione centrale dei treni.
Qui il corteo ha invaso i binari mandando in tilt la viabilità ferroviaria e rivendicando la propria determinazione a non sottostare a divieti che limitano la libertà di movimento.
L’intervento della celere arriva circa mezz’ora dopo, le forze dell’ordine caricano nel provare a liberare i binari e il piazzale, ma vengono di fatto accerchiate davanti all’ingresso e costrette alla ritirata.
Il corteo a quel punto riparte ancora selvaggio e punta verso il centro cittadino, riuscendo a conquistarlo e terminando in piazza Grande, umiliando e smentendo nella pratica tutto il dispositivo costruitogli intorno. Si viene a sapere di due compagni fermati durante le cariche in stazione, ma poco dopo anch’essi vengono liberati.
La giornata modenese è riuscita quindi a raggiungere il duplice obiettivo che si proponeva: da un lato ribadire la legittimità delle lotte sociali contro la macchina del fango mediatica, dall’altra violare il divieto sciocco e inaccettabile della Questura.
Quanto avvenuto oggi non può che potenziare la determinazione e la gioia di tanti facchini e facchine nel costruire percorsi di lotta contro lo sfruttamento nel mondo della logistica!
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