A Londra la polizia sgombera gli indignados
La polizia londinese ha sgombrato il campo che Occupy London aveva installato, dal 15 ottobre scorso, di fronte a St Paul’s Cathedral. L’operazione, scattata subito dopo la mezzanotte, è stata in gran parte pacifica, ma una ventina di dimostranti si sono opposti allo sgombro e sono stati arrestati. La scorsa settimana l’Alta Corte non aveva accolto la richiesta del movimento degli indignati britannici di ricorso contro la decisione di sgombro. L’amministrazione comunale si è detta «rammaricata» del fatto che si sia dovuti arrivare all’azione di forza per poter applicare l’ordine di sgombro ritenuto «legittimo e legale» dall’Alta Corte.
Dal canto loro gli attivisti del movimento denunciano la Cattedrale di St. Paul di aver dato il permesso per lo sgombero che ha richiesto centinaia di poliziotti per alcune decine di tende. Verso la mezzanotte cinque fari hanno illuminato l’area e poi hanno iniziato la rimozione degli occupanti. Tra questi anche Jonathan Bartley, direttore del think tank cristiano Ekklesia, secondo cui la “tragedia di questa giornata è che mentre dei cristiani pregavano sugli scalini della Cattedrale quest’ultima ha dato il permesso per un’azione violenta di rimozione”.
Alle 4 di notte era tutto finito.
Uno degli accampati, Kai Wargalia ha detto al quotidiano The Guardian: “E’ triste quel che è accaduto ma dobbiamo essere orgoglioso di quel che abbiamo fatto. La nostra comunità è stata attaccata ma noi ci riconvocheremo e torneremo più forti”.
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