Bergamo. Blitz in Comune contro i distacchi all’occupazione di via Grigna
Ieri infatti sono state distaccate le utenze elettriche a quattro famiglie che vivono nell’occupazione di via Grigna, nel quartiere di Celadina, in città.
Per questo stamattina è stato deciso questo blitz di protesta al quale stanno partecipando alcune decine di militanti antisfratto. I militanti per il diritto all’abitare chiedono di incontrare il sindaco Tentorio, mandante politico di questa decisione, e l’immediato riallaccio delle utenze.
Per il momento però il sindaco latita, mandando in avanscoperta tecnici del Comune, come ci spiega nel prossimo servizio dal presidio registrato verso le 11.30 di questa mattina Paolo, di Asia Bergamo. Ascolta o scarica l’intervista
Qui sotto il comunicato di Asia Bergamo e Comitato di Lotta per la Casa-Bergamo
Staccata la corrente alle case occupate di Celadina. Renzi ordina, Tentorio esegue
Oggi mercoledì 21 Maggio 2014, meno di ventiquattr’ore dopo l’approvazione del “Piano Casa”, nelle case occupate di via Monte Grigna 11 è stata staccata la corrente come previsto dall’art. 5 della nuova legge. Una rapidità e uno zelo rari. Da qualche anno in Italia, con l’emergere della crisi economica e la crescente precarizzazione del lavoro, il tema della casa è diventato centrale. Oggi avere un tetto sotto cui vivere non è cosa per tutti, centinaia di migliaia di famiglie perdono il lavoro e vengono sfrattate, non trovando poi risposte da parte delle istituzioni. In questo vuoto, non avendo alternative, la gente ha iniziato a organizzarsi dando una risposta diretta al proprio bisogno: piuttosto che vivere sotto un ponte occupare le case tenute vuote. L’articolo 5 del Piano Casa, quindi, rappresenta un attacco diretto, mirato a colpire chi persegue questa scelta invece di rassegnarsi. I movimenti di lotta per la casa, insomma, al governo fanno paura, tanto da aver bisogno di sfornare una legge apposta per arginarli, una legge che puzza anche un po’ di incostituzionalità, negando necessità primarie delle persone. Anche gli arresti a Roma di questi giorni non sono da meno: una chiara provocazione contro chi da anni si batte per il diritto all’abitare e a cui esprimiamo tutta la nostra solidarietà. Quali sono le risposte di questo Governo illegittimo all’emergenza abitativa? Repressione, sgomberi, sfratti, utenze staccate e residenze negate. A Bergamo la gestione dell’emergenza abitativa e delle case popolari, in linea con la politica nazionale, è sempre stata il disconoscimento del problema – gli sfratti non sono un’emergenza – e lo spreco del patrimonio residenziale pubblico – 250 case popolari abbandonate a sè stesse da anni e un piano delle alienazioni che prevede la svendita di una grossa fetta del patrimonio immobiliare pubblico tra cui circa il 20% degli alloggi comunali. Il sindaco Tentorio ci tiene in questo caso a essere ligio alle regole applicando a tempo di record questa legge, ma la vera essenza di questa amministrazione è ben altra: dallo scandalo affittopoli, al ritardo nell’indire i bandi ERP superando i limiti di legge; dall’abbandono delle case popolari, alla svendita dei 12 appartamenti nell’area dell’ex Cesalpinia; dalle promesse mai mantenute di recupero delle case sfitte, alle menzogne sugli accordi mai intercorsi fra la giunta e i sindacati inquilini. Nelle case di via Monte Grigna abitano giovani precari e famiglie con bambini. A questi Tentorio e D’Aloia – assessore all’edilizia – hanno scelto di negare le residenze, impedendo così l’accesso a tutti i servizi di cui chiunque ha diritto come la sanità, l’istruzione e il diritto di voto. La scelta di oggi di staccare la corrente elettrica aggiunge gli ovvi disagi agli abitanti delle case, e mette definitivamente in chiaro, a tre giorni dal voto, quali siano le politiche sulla casa di questa giunta. Di queste scelte il sindaco e l’assessore devono assumersi la responsabilità.
Comitato di Lotta per la Casa-Bergamo
As.I.A. Bergamo
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