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Denunce agli studenti pisani: non ci fermerete mai!

Così come a Bologna e nella vicina Lucca, anche a Pisa noi studenti medi prendiamo parola sulle vigliacche misure repressive che stanno colpendo alcuni studenti medi protagonisti delle lotte dell’autunno.


NON CI FERMERETE MAI

L’autunno che abbiamo trascorso è stato caratterizzato da una grande voglia di riscatto da parte dei soggetti più giovani. Con l’acuirsi della crisi le prospettive di un futuro degno per noi giovani si fanno sempre più incerte. Nelle nostre scuole, in questa corsa al ribasso, noi stessi fin da subito siamo sfruttati e impoveriti: con il taglio dei fondi all’edilizia scolastica e con la professionalizzazione dei nostri studi, fatti spesso di stage e tirocini in accordo con le aziende locali. Quest’anno abbiamo dimostrato che l’unica soluzione sta nella lotta collettiva, organizzando autogestioni e occupazioni nelle nostre scuole, con la volontà di produrre un sapere non mercificato e fuori dalle logiche dello sfruttamento che banche e privati vogliono imporci. Abbiamo organizzato manifestazioni determinate, precedute sempre da assemblee in cui discutere degli obiettivi delle giornate, cercando di lanciare sempre ulteriori occasioni di movimento, e mai fermandoci alla semplice testimonianza di un dissenso.

Abbiamo imparato a conoscerci, a metterci assieme, a formarci punti di vista e saperi utili al cambiamento. Sappiamo che è proprio questo che spaventa i partiti al potere in questa città. Sanno che siamo capaci di estendere questa capacità di resistere, opporci e lottare anche oltre le nostre scuole perché ovunque – soprattutto alla vigilia delle elezioni – vediamo esprimersi il rifiuto nei confronti di una classe al potere che continua ad arricchire pochi per impoverire i più.

Questa nostra forza spaventa. Per questo hanno tentato nel corso dell’autunno di screditarci in tutti i modi. Ma evidentemente la distanza dal mondo reale del PD è di tale portata che non si misura solo nella estraneità dai contesti di coloro che subiscono la crisi ma anche da qualsiasi verosimiglianza con la realtà. Addirittura ci accusano di oltrepassare le banali leggi della fisica, rimproverandoci “di aver inserito corpi contundenti dentro le uova colorate” (!?!), con le quali sono state “imbrattate” simbolicamente le loro sedi durante il corteo del #15F. Oltre il grottesco, il partito democratico è sempre più blindato e chiuso nella sua autoreferenzialità e nei suoi deliri.


Ma non riuscendo a screditarci ora tentano di intimidirci e bloccarci. Per questo la mattina del 19 febbraio alcuni di noi sono stati invitati in questura dalla DIGOS che ha notificato le denunce per le manifestazioni del 5 Ottobre, 24 Novembre e del 6 Dicembre con l’aggiunta di sanzioni amministrative per aver strappato i manifesti elettorali nella giornata del 15 Febbraio, dove gli studenti hanno ribadito la loro opposizione a ogni logica di rappresentanza che in un momento di crisi come quello che stiamo vivendo non soddisfa alcun bisogno dei cittadini.

Viene confermata la banalità del potere: prefetto, sindaco, segretario del partito cittadino, e settori della stampa locale, invocano più bastonate e meno carote (riprendendo le parole del Ministro Profumo), riducono il conflitto sociale a “oscuri professionisti dell’odio”, e nel mentre continuano a perdere credibilità scaricando le loro frustrazioni con operazioni repressive che vorrebbero “ammonire” i protagonisti delle lotte nelle scuole e non solo.

Vogliamo ribadire che non saranno certamente queste intimidazioni e criminalizzazioni a fermare la voglia di continuare a lottare e di unirci a quanti si sentono colpiti da questa crisi e da chi l’ha creata. Continueremo a lottare contro chi vuole impoverirci e non saremo soli. Non siam disposti a fare passi indietro, ma continueremo a portare nelle strade, nelle scuole e nelle piazze il nostro dissenso.


                                                                            coordinamento student* med* pisan*

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