InfoAut
Immagine di copertina per il post

E Cisl e Uil perdono pezzi

Loro, i tesserati di Cisl e Uil che hanno deciso non solo di scioperare ma anche di manifestare, sono stati immancabilmente riconosciuti dai compagni di lavoro iscritti alla Cgil. Spesso e volentieri applauditi, lungo i cortei organizzati dal sindacato di Corso Italia. Anche portati a esempio. Solo pochi eretici, come hanno commentato i dirigenti nazionali della Fim Cisl che parlano di «piazze antagoniste con molti studenti e gruppi dei centri sociali, e pochi lavoratori metalmeccanici»? A ben vedere la realtà è stata assai diversa, visto che ad esempio, insieme alla Fim di Treviso guidata da Antonio Bianchin, anche quelle di Cremona e di Lecco hanno detto sì allo sciopero e hanno partecipato alle manifestazioni. Stesso percorso per la Uilm di Siena. Ma la rottura degli argini si è registrata non tanto nelle strutture provinciali, quanto grazie all’adesione unitaria alla mobilitazione di ieri di decine e decine di Rsu aziendali. Fabbriche importanti, con centinaia se non migliaia di addetti. Si va dalla St Microeletronics di Catania alle Acciaierie di Sicilia; dalla Tekside di Bergamo alle due Iveco di Brescia e di Suzzara nel mantovano; poi la Fiat New Holland e la Caterpillar di Jesi, e ancora la Best di Fabriano, la Abb di Legnano e ancora molte altre.

A Cremona, dove la Fim ha un robusto seguito nelle fabbriche, la rottura con la linea della dirigenza nazionale era stata decisa nello scorso fine settimana, quando all’unanimità l’assemblea dei delegati metalmeccanici cislini aveva approvato il documento presentato da Omar Cattaneo. «Siamo di fronte all’assenza di iniziative forti da parte della confederazione – spiegava il combattivo segretario – non si può lasciare ad altri la possibilità di farsi carico del diffuso malcontento». «Dopo quella assemblea – spiega il segretario generale lombardo della Fiom, Mirco Rota – la Fim di Cremona ha diffuso in tutte le fabbriche più importanti della zona un documento in facsimile, nel quale si dava indicazione alle Rsu di scioperare unitariamente. Lo stesso è successo a Lecco, mentre nel resto della regione ci sono stati comportamenti differenti: ad esempio a Milano e a Brescia non ci sono stati casi del genere, perché nei giorni scorsi sia la Fim che la Uilm avevano già scioperato, per due ore nel capoluogo e per quattro a Brescia. Invece a Bergamo si è fermata tutta la Tekside e a Legnano la Abb, in entrambi i casi per decisione autonoma delle Rsu. Sono segnali importanti per il futuro. Così come quelli di molti iscritti Fim e Uilm che hanno deciso di partecipare alle manifestazioni di oggi».

In Toscana, dove spesso la Fiom è sindacato largamente maggioritario nelle fabbriche, la Uilm di Siena ha per così dire certificato lo stato delle cose: «In fabbriche come le nostre – ha detto il segretario provinciale Massimo Martini – nella stragrande maggioranza con iscritti Cgil, le nostre iniziative non si sarebbero neanche sentite. L’umore degli operai ci ha fatto capire che, se non avessimo inviato al governo un segnale forte di insofferenza, avremmo tradito la nostra base». Quanto alle Marche, il segretario generale Fiom Giuseppe Ciarrocchi spiega: «Non ci sono state adesioni allo sciopero delle strutture territoriali provinciali, al loro posto sono arrivati gli ok, in alcuni casi espliciti e in altri sostanziali, delle Rsu unitarie. È successo così alla Fiat Cnh, la New Holland di Jesi, che costruisce trattori e dove lavorano un migliaio di dipendenti. Qui la Rsu ha redatto un esplicito documento di contrarietà alla manovra economica del governo, dissociandosi nei fatti dalla posizione della Fim e della Uilm nazionali. Invece alla Caterpillar, che conta 270 addetti, la Fim ha tacitamente dato il suo assenso. Perché alla prova dei fatti lo sciopero ha avuto una adesione pressoché completa». Insomma una cartina di tornasole di mobilitazioni unitarie, e massicce. Le stesse che hanno fatto dire al segretario della Camera del lavoro di Modena, Donato Pivanti, che ieri c’è stata «una adesione superiore alla nostra rappresentanza nei luoghi di lavoro». E come il collega fiorentino Mauro Fuso, Pivanti ha tirato le somme: «Ringrazio anche i lavoratori di Cisl e Uil, che so essere presenti, perché dobbiamo mandare tutti insieme un messaggio al governo e ai loro dirigenti sindacali».

di Riccardo Chiari, per Il Manifesto

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Bisognidi redazioneTag correlati:

crisisciopero generalesindacati

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Fuori dalla metropoli. Quaderno di lavoro su lotta per la casa e capitale immobiliare

Una lettura necessaria per ragionare sulla militanza e le lotte sociali fuori dai grandi conglomerati urbani.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

I privati all’assalto della sanità (con l’appoggio del Governo)

Lo scorso 8 luglio Mediobanca ha dato notizia dell’aggiornamento del suo Report 2024 sui maggiori operatori sanitari privati in Italia (con fatturato superiore a 100 milioni) nel 2023.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Francia: Lecornu s’est mazziat

500 000 persone in tutta la Francia contro Macron e la sua politica a due giorni dalla caduta del Primo Ministro francese Bayrou, record per il neo incaricato Sébastien Lecornu, contestato al suo secondo giorno di mandato.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Francia: il 10 settembre blocchiamo tutto, atteso il voto di fiducia per Bayrou

Da circa un mese sui social e sui siti di movimento, ma non solo, è iniziato a girare un appello per una giornata di mobilitazione e di blocco per il 10 settembre. In questa giornata infatti, in tutto l’esagono si terranno iniziative, manifestazioni, blocchi stradali per cacciare Macron e il primo Ministro francese François Bayrou.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Quarticciolo: 26 e 27 settembre “Alza la voce, alza la testa!” Due giorni di festival per un cambiamento radicale

A Quarticciolo il 26 e il 27 settembre si terrà una due giorni di festival per un “cambiamento radicale”, ancora una volta la realtà romana alza la voce e alza la testa per portare i propri contenuti, le proprie istanze di lotta per una vita dignitosa, per un quartiere sicuro. A partire da questi temi […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Lotte operaie: sabato 6 settembre manifestazione SUDD Cobas a Forlì contro caporalato e sfruttamento

Non si placano le proteste dei lavoratori della filiera Gruppo 8 a Forlì e a Cesena. L’azienda vuole delocalizzare gli stabilimenti romagnoli, dai quali escono prodotti di lusso brandizzati Made in Italy.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Bologna: cariche della polizia contro il picchetto antisfratto a difesa di una famiglia con minori

Manganellate di polizia contro attiviste e attivisti di Plat – Piattaforma di intervento sociale, stamane in occasione di un picchetto antisfratto in via Cherubini a Bologna.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Sullo sgombero del Leoncavallo

I “centri sociali” sono luoghi dove persone giovani e meno giovani si riprendono il senso dell’esistenza, si riprendono i loro desideri, non sono (o non dovrebbero essere) ambiti in cui una generazione ripiegata su se stessa cerca consolazione alle proprie sfighe.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Calabria: vincere la rassegnazione. Costruire l’alternativa

La Calabria si avvicina a una nuova tornata elettorale e ciò che emerge, senza troppi giri di parole, è l’ennesima prova di quanto poco i principali partiti nazionali tengano davvero a questa terra. In questi giorni assistiamo al solito teatrino: spartizione di poltrone, nomi tirati fuori dal cilindro senza radici, senza sostanza, senza un’idea chiara […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Nel Paese Basco meridionale: risposta antifascista contro i nostalgici di Franco

Durante il raduno, i sostenitori della Falange hanno moltiplicato i saluti fascisti, sfilando con bandiere spagnole e simboli della dittatura militare.

Immagine di copertina per il post
Traduzioni

El trabajador inexistente

Para las derechas, los trabajadores y las trabajadores son “inexistentes” sino como agentes de la producción capitalista. Están privados de una subjetividad propia: no pueden y no deben tener opiniones, pensar, cabrearse o, dios no lo quiera, ocupar las calles.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Il lavoratore inesistente

La retorica della destra sul movimento “Blocchiamo tutto” ci racconta meglio di ogni saggio la visione dominante sul ruolo dei lavoratori e delle lavoratrici nella società: farsi sfruttare, consumare e stare muti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Continuano le piazze per la Palestina e nella notte nuovo abbordaggio della Flottilla

Ieri, 7 ottobre, in particolare in due città italiane, Torino e Bologna, si sono tenuti appuntamenti per continuare la mobilitazione in solidarietà alla Palestina. Entrambe le piazze sono state vietate dalle rispettive questure in quanto considerate “inopportune”.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Comunicato delle realtà palestinesi italiane

Roma, 4 ottobre 2025, un milione in piazza per la Palestina libera e la sua Resistenza.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Alcune riflessioni a caldo su “Blocchiamo tutto”

E’ quasi impossibile fare un bilancio organico di queste giornate incredibili. Il movimento “Blocchiamo tutto” ha rappresentato una vera discontinuità politica e sociale nella storia italiana.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Bloccando tutto – E’ sciopero generale

Oltre 100 manifestazioni in tutta Italia. Nonostante le intimidazioni del governo le piazze si sono riempite ovunque. Superati ampiamente i numeri del 22 ottobre in molte città.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Bloccata la Global Sumud Flottila: aggiornamenti dalle piazze di tutta Italia

Dalle 20.30 di ieri sera circa è iniziato l’abbordaggio da parte delle navi militari dell’IDF nei confronti delle imbarcazioni della Global Sumud Flottilla.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Israele attacca la Flotilla. In mattinata ancora diverse navi in marcia verso Gaza

Ieri sera sono iniziate le operazioni di abbordaggio della Global Sumud Flotilla da parte dell’esercito israeliano. Ad ora solo venti navi sono state intercettate, le altre sono ancora in navigazione verso le coste di Gaza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Global Sumud Flotilla: prosegue la rotta verso Gaza. In Italia movimenti e sindacati pronti a “bloccare di nuovo tutto”

La Global Sumud Flotilla, nonostante la guerra psicologica portata avanti da Israele nel corso di tutta la tratta, prosegue con determinazione verso Gaza.