Solo ieri la Questura aveva fatto sapere di voler vietare la manifestazione, proponendo un ‘percorso alternativo’ che tenesse il corteo ben lontano dal centro cittadino e tutelasse la quiete e gli interessi dello shopping natalizio che proprio in quella parte di città si riversa, in particolare in questi giorni. Una proposta che è stata fermamente respinta dall’assemblea contro l’austerity protagonista della costruzione della giornata di lotta del #21D, che ha invece rivendicato il proprio diritto a manifestare e a portare le proprie ragioni nel centro di Firenze.
Così è stato: dal primo pomeriggio di oggi centinaia di persone si sono radunate all’appuntamento in piazza San Marco, rifiutando la proposta di un semplice presidio caldeggiata dalla Questura e decidendo di partire in corteo alla volta delle vie del centro dietro uno striscione che recitava “Se Natale d’austerità deve essere, che Natale di lotta sia. Assediamo il lusso”. Dopo pochissimi metri, quando la manifestazione è arrivata nei pressi di via Cavour, il corteo si è trovato la strada sbarrata dalla polizia che voleva impedirne il passaggio; a quel punto i manifestanti hanno deciso di riguadagnarsi il diritto a manifestare al grido di ‘Corteo, corteo!’, premendo sui cordoni della celere. Due cariche della polizia hanno tentato di impedire al corteo di muovere i suoi primi passi ma poco dopo la manifestazione si è ricompattata ed è ripartita.
Nei pressi del Duomo il corteo ha tentato nuovamente di smarcarsi dalla presenza pressante delle forze dell’ordine, svoltando rapidamente in alcune vie che conducevano nel cuore dello shopping e scatenando poco dopo la terza e violenta carica della polizia.
Nonostante i dinieghi e le provocazioni della Questura fiorentina, il corteo di pomeriggio ha resistito compatto portando, come promesso, l’assedio alle politiche di austerità e al lusso.
Ascolta il commento sulla giornata di Luca, Movimento di lotta per la casa Firenze
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Di seguito riportiamo il comunicato del Movimento di lotta per la casa
#21D FIRENZE LIBERA!
La piazza si conquista la libertà di manifestare!
Oggi pomeriggio alcune centinaia di persone tra studenti, occupanti di case e sfrattati, giovani precari e lavoratori hanno risposto all’appello lanciato dall’ “assemblea contro l’austerità” per una manifestazione che si ponesse l’obiettivo di andare a portare la rabbia di chi subisce la crisi nelle vie della ricchezza e del lusso. La questura, che ieri aveva comunicato il divieto totale della manifestazione prescrivendo un presidio statico in piazza San Marco, ha provato a impedire la manifestazione schierando un grosso numero di celerini e blindati a sbarrare via Cavour.
L’arroganza della questura e di chi governa la città, tutto impegnato a vendere nel mondo un immagine di Firenze fatta di ricchezza e pace sociale, si è dovuta scontrare con la determinazione di quel pezzo sempre più grande di città che è stanca di subire le politiche di sacrifici e che questo Natale avrà ben poco per cui (e con cui) festeggiare.
Come avevamo già scritto, l’idea che esista un pezzo di città riservato alla ricchezza e vietato alle manifestazioni di chi di questa ricchezza viene quotidianamente espropriato è semplicemente inaccettabile. Qui sta la legittimità di forzare i divieti della questura, che si è spinta fino a vietare e sbarrare fisicamente quelle vie che storicamente sono attraversate dalla maggioranza delle manifestazioni in città.
Di fronte alla spinta dei manifestanti, e dopo che tre cariche non sono riuscite a spegnerne la determinazione, la polizia si è trovata costretta ad arretrare e consentire al corteo di prendere vita, in un clima assurdo e grave di militarizzazione e provocazione costante con la celere che ha scortato la manifestazione manganelli e scudi in mano mai a distanza di più di un metro. Anche questo, a quanto pare, fa parte del modello Renzi.
Passo dopo passo, metro dopo metro, l’assedio è riuscito a raggiungere un Duomo militarizzato e inoltrarsi fino all’inizio di via Vecchietti, sfiorando le vie del lusso più sfrenato e riconquistando la propria libertà di manifestare. Qui ha dovuto fronteggiare un’altra carica della polizia, per poi sciogliersi in piazza dell’Unità.
Finisce così una grande giornata di lotta all’austeritá e determinazione che ha affermato con la giusta forza che ribellarsi alle politiche di sacrifici è giusto e possibile, nonostante i divieti.
Lo spirito della piazza di oggi è sicuramente un buon punto di partenza per iniziare un nuovo anno all’insegna del conflitto e della moltiplicazione delle pratiche di riappropriazione diretta che diano risposte autorganizzate all’emergenza casa, al caro-vita, alla precarietà.
#21D FIRENZE LIBERA! La piazza si conquista la libertà di manifestare!
Oggi pomeriggio alcune centinaia di persone tra studenti, occupanti di case e sfrattati, giovani precari e lavoratori hanno risposto all’appello lanciato dall’ “assemblea contro l’austerità” per una manifestazione che si ponesse l’obiettivo di andare a portare la rabbia di chi subisce la crisi nelle vie della ricchezza e del lusso. La questura, che ieri aveva comunicato il divieto totale della manifestazione prescrivendo un presidio statico in piazza San Marco, ha provato a impedire la manifestazione schierando un grosso numero di celerini e blindati a sbarrare via Cavour.
L’arroganza della questura e di chi governa la città, tutto impegnato a vendere nel mondo un immagine di Firenze fatta di ricchezza e pace sociale, si è dovuta scontrare con la determinazione di quel pezzo sempre più grande di città che è stanca di subire le politiche di sacrifici e che questo Natale avrà ben poco per cui (e con cui) festeggiare.
Come avevamo già scritto, l’idea che esista un pezzo di città riservato alla ricchezza e vietato alle manifestazioni di chi di questa ricchezza viene quotidianamente espropriato è semplicemente inaccettabile. Qui sta la legittimità di forzare i divieti della questura, che si è spinta fino a vietare e sbarrare fisicamente quelle vie che storicamente sono attraversate dalla maggioranza delle manifestazioni in città.
Di fronte alla spinta dei manifestanti, e dopo che tre cariche non sono riuscite a spegnerne la determinazione, la polizia si è trovata costretta ad arretrare e consentire al corteo di prendere vita, in un clima assurdo e grave di militarizzazione e provocazione costante con la celere che ha scortato la manifestazione manganelli e scudi in mano mai a distanza di più di un metro. Anche questo, a quanto pare, fa parte del modello Renzi.
Passo dopo passo, metro dopo metro, l’assedio è riuscito a raggiungere un Duomo militarizzato e inoltrarsi fino all’inizio di via Vecchietti, sfiorando le vie del lusso più sfrenato e riconquistando la propria libertà di manifestare. Qui ha dovuto fronteggiare un’altra carica della polizia, per poi sciogliersi in piazza dell’Unità.
Finisce così una grande giornata di lotta all’austeritá e determinazione che ha affermato con la giusta forza che ribellarsi alle politiche di sacrifici è giusto e possibile, nonostante i divieti.
Lo spirito della piazza di oggi è sicuramente un buon punto di partenza per iniziare un nuovo anno all’insegna del conflitto e della moltiplicazione delle pratiche di riappropriazione diretta che diano risposte autorganizzate all’emergenza casa, al caro-vita, alla precarietà.
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