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Francia, notti di fuoco nella banlieu di Trappes

Il caso che ha fatto esplodere la rabbia della banlieu sembra risalire a giovedì, quando alcuni agenti hanno fermato una coppia di giovani musulmani intimando alla donna di togliersi il velo che portava e di indentificarsi. A questo punto le versioni riportate dalla polizia e dalla coppia divergono vistosamente. I primi affermano che la donna si sia rifiutata di indentificarsi e di essere stati aggrediti dal marito ma la ragazza ha raccontato una versione ben diversa: mentre si apprestava a fornire un documento, infatti, la polizia avrebbe iniziato a provocare, spintonando la madre e scatenando quindi la protesta del marito. A quel punto gli agenti lo hanno subito ammanettato mentre la ragazza è stata trascinata per il velo e immobilizzata contro il cofano della volante per poi essere trasportati entrambi in commissariato; i due denunciano anche di essere stati insultati e malmenati lungo il tragitto. L’uomo è poi stato messo sotto controllo giudiziario.

La mattina successiva alcune decine di persone si sono radunate di fronte al commissariato per chiedere la liberazione dell’arrestato e di fronte al diniego della polizia alcuni appelli alla mobilitazione hanno cominciato a circolare sui social network. La sera di venerdì centinaia di manifestanti hanno raggiunto il commissariato dove sono esplosi violenti scontri con la polizia che si sono protratti per tutta la notte. Sei persone sono state arrestate mentre un ragazzino di 14 anni è stato gravemente ferito ad un occhio da un proiettile vagante della polizia.

Le immagini dei cassonetti rovesciati e dati alle fiamme hanno allarmato il ministro dell’Interno che ha disposto che nella zona venissero immediatamente mandati rinforzi per presidiare Trappes per l’intero fine settimana ma nella notte di sabato gli scontri sono ripresi e alcuni manifestanti hanno tentato nuovamente di assaltare il commissariato con lanci di sassi e dando alle fiamme alcune auto mentre la polizia rispondeva con un fitto lancio di lacrimogeni.

Ieri sera la situazione è tornata ad una calma almeno apparente ma la zona del commissariato resta presidiata da decine di camionette e la rabbia dei giovani della banlieu contro i soprusi della polizia potrebbe tornare ad esplodere.

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