InfoAut
Immagine di copertina per il post

Pisa. La GB ci riprova: 15 licenziamenti e la lotta riparte

 

Due importanti novità ed una costante dietro questa sporca operazione imprenditoriale.

L’annuncio della chiusura dell’unità produttiva di Pisa dell’azienda GB (ovvero non un ridimensionamento ma la cessazione di attività) e l’esito della trattativa sindacale del 24 novembre scorso, che ha messo in luce la “strategia dello struzzo” di SAT (con la complicità della CGIL) di rivendicazione politica dell’assoluta libertà di fare appalti a proprio piacimento fregandosene del “costo” della forza lavoro. Queste le novità di questo nuovo attacco padronale rispetto al primo tentativo della GB di mandare a casa 11 dipendenti. Ipotesi che fu temporaneamente accantonata con il ritiro della mobilità dopo poche settimane di mobilitazione, scioperi e blocchi da parte dei lavoratori GB.

 

Ciò che invece non cambia, ma al contrario si rafforza e matura, è la determinazione di parte degli addetti GB nel non voler accettare le condizioni tutte politiche di dequalificazione, demansionamento e riduzione del salario previste dalle ipotesi di accordo proposte nei tavoli di incontro dalla dirigenza GB.

Il primo sciopero del 16 ottobre ebbe come leva la necessità di rompere il meccanismo dei contratti a chiamata e delle ritenute d’acconto, delle negligenze sulla sicurezza del lavoro, della assenza di puntualità dei pagamenti degli stipendi, di un’organizzazione produttiva tutta fondata sullo scaricamento verso il basso dei problemi. A queste richieste la GB rispose con l’apertura della mobilità per 11 lavoratori.

L’attacco sferrato in questi giorni con la dichiarazione della chiusura di attività e il licenziamento in blocco della forza lavoro è la risposta violenta al riprodursi tra gli operai di una parola d’ordine semplice: “non accetteremo alcuna dequalificazione del nostro lavoro”. La richiesta di cambiare contratto (passando da quello dell’autonoleggio a quello delle cooperative sociali) tramite un subappalto (perdendo 300 euro netti di salario) è stata rispedita al mittente.

 

L’occupazione del terminal autonoleggio durante la mobilitazione del 16 ottobre, l’irruzione dentro l’aeroporto col blocco delle partenze per più di due ore praticato in centinaia nello sciopero sociale del 14 novembre, i frequenti interventi nel piano pubblico della città hanno aperto uno spazio politico di lotta con molte potenzialità di crescita e ricomposizione, a partire da altri segmenti impiegati nella grande macchina aeroportuale. I facchini del carico-scarico bagagli, le addette all’assistenza passeggeri, assieme agli operatori del lavaggio Gb, si sono incontrati al lavaggio occupato per organizzare la trattativa del 24 novembre scorso, includendo la questione di ri-contrattare al rialzo gli appalti dei servizi aeroportuali.

A questa rivendicazione il blocco di potere che governa SAT ha chiuso le porte in faccia, colta da amnesia per “arroganza” non si è ricordata della determinazione dei lavoratori e della capacità di imporre degli effettivi e di incisivi blocchi dei circuiti che ad oggi gli producono profitti milionari.

 

Del resto proprio in queste settimane ha assunto rilevanza le notizie: a) dei 13 milioni di euro derivanti dalla privatizzazione di parte delle quote pubbliche di SAT distribuite a pioggia (sempre al servizio degli investimenti dei soliti gruppi imprenditoriali) al territorio di Pisa; b) dell’incremento del traffico passeggeri dei voli aerei grazie alle nuove tratto delle compagnie low cost; c) della nocività dell’impatto ambientale acustico e sanitario sul territorio adiacente l’aeroporto, grazie alle mobilitazioni dei quartieri popolari limitrofi.

 

Fatti che testimoniano l’appropriazione a senso unico di una ricchezza stimata in centinaia di milioni di euro, fatta grazie all’esternalizzazione dei costi di produzione sulle condizioni di lavoro dei migliaia di addetti e su quelle di salute degli abitanti delle periferie circostanti. Una macchina in espansione, quella dell’aeroporto G. Galilei, che può essere interrotta per garantire livelli di dignità ad oggi non riconosciuti.

 

Lo sciopero del 12 dicembre rappresenta quindi un ulteriore possibilità per incrinare la violenza dei licenziamenti ed il ricatto di contratti peggiorativi. Sembra proprio che la lotta contro il job act a Pisa passi dallo sviluppo conflittuale di questa vertenza. Per questo i lavoratori chiamano la città e non solo ad un’assemblea pubblica per il prossimo lunedì 9 dicembre, in vista dello sciopero generale.

 

Di seguiro il comunicato dell’assemblea dei lavoratori GB

 

LICENZIAMENTO COLLETTIVO: ORGANIZZIAMO LA LOTTA

MARTEDI’ 9 DICEMBRE ASSEMBLEA PUBBLICA

 

Lunedì primo dicembre, l’azienda Gb Srl ha avviato le procedure di mobilità per 15 lavoratori su 18 verso la chiusura dell’attività di rimessa e autolavaggio dell’unità produttiva di Pisa. Ci dicono di essere impossibilitati a continuare a causa delle condizioni in cui versa l’azienda. In pratica un licenziamento collettivo che lascerebbe tutti i lavoratori a casa.

Tutto questo esattamente ad una settimana dal tavolo istituzionale che non ha saputo trovare nessuna soluzione per gli esuberi che l’azienda aveva confermato in queste settimane e che ha ribadito il no della SAT a mettere in discussione il meccanismo degli appalti che pesano sui lavoratori dell’aeroporto.

Noi lavoratori della Gb rispediamo al mittente la minaccia di chiusura e la mobilità. Diciamo che se crede di non poter più gestire il cantiere di Pisa non saremo noi a implorarla di non farlo. Sia chiaro a chiunque voglia subentrare che esigiamo garanzie rispetto all’assunzione di tutti i lavoratori a parità di contratto e di salario perché non siamo più disposti a lavorare in queste condizioni per rimpinzare le tasche già piene di nuovi imprenditori. Torneremo a ribadire la nostra contrarietà ai loro piani.

Siamo parte di un meccanismo che, ormai da tempo in tutta Italia, fa aumentare i ritmi di lavoro, diminuire il salario. Siamo sfruttati come burattini quando ci vengono fatti contratti al ribasso o siamo costretti a lavorare senza averne uno. Perdiamo giorno dopo giorno garanzie occupazionali. Il job act non fa che accelerare tutte queste situazioni introducendo contratti unici e possibilità di licenziare molto più facilmente. Per questo è necessario opporsi collettivamente al processo di impoverimento che viviamo quotidianamente sulla nostra pelle e che non potrà che peggiorare se non ci mettiamo in gioco noi per primi.

Il 12 dicembre ci sarà un altro appuntamento di sciopero generale nazionale. La CGIL ha indetto, per quanto riguarda la province di Pisa, Lucca, Livorno e Massa-Carrara, una manifestazione unica. Riteniamo siamo quindi giunto il momento di confrontarci con altre realtà del territorio che in questo momento stanno facendo svariate lotte, a partire dai licenziamenti trw di Livorno e dell’ex-eaton di Massa, fino ad arrivare a quelle della nostra città.

Per questo invitiamo chiunque stia lottando a partecipare all’assemblea pubblica che faremo martedì 9 alle ore 21 al vecchio autonoleggio della quick che ci siamo ripresi. Deve essere l’occasione per mettere in connessione le varie lotte e incidere veramente sulla giornata del 12 dicembre.

 

 

Lavoratori della GB Srl

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Bisognidi redazioneTag correlati:

aereoportolicenziamentipisa

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Cambiamo davvero Quarticciolo!

Sabato 1 marzo un corteo popolare attraverserà il quartiere di Quarticciolo a Roma per ribadire l’importanza di difendere un’esperienza reale e dal basso che si contrappone all’abbandono e alla retorica delle istituzioni.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

MA NON SIETE STANCHI CHE VENGA RIPORTATA SOLO LA VOCE DELL’ACCUSA?

Pubblichiamo il comunicato delle famiglie dello Spazio popolare Neruda: MA NON SIETE STANCHI CHE VENGA RIPORTATA SOLO LA VOCE DELL’ACCUSA? Certamente sì: per questo, alla Signora Bulian, autrice del servizio di Quarta Repubblica andato in onda il 27/01,che ci ha posto questa domanda, abbiamo dato i nostri riferimenti per contribuire al suo lavoro. Questo nonostante […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Serbia: le proteste contro il governo costringono alle dimissioni il premier Vučević

Il 1° novembre scorso una pensilina della stazione ferroviaria di Novi Sad è crollata, provocando la morte di 15 persone.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Argentina: Famiglie allevatrici del nord neuquino: pilastri della sovranità alimentare, ostaggi di un’economia che li maltratta

In pochi luoghi del mondo si mantiene la transumanza, pratica ancestrale di produttori e animali che si spostano cambiando campi secondo il periodo dell’anno. I contadini del nord neuquino sono un emblema di questa vita e protagonisti della sovranità alimentare. Ma affrontano l’abbandono governativo, l’avanzata dei possidenti sulle terre e l’assenza di prezzi giusti.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Napoli: operai GLS, prima licenziati poi caricati e sgomberati dalla polizia. La conferenza stampa di denuncia

Conferenza stampa di denuncia da parte dei lavoratori GLS di Napoli sostenuti dal sindacato di classe Si Cobas, a seguito delle cariche e dello sgombero del presidio avvenute mercoledì ai danni del picchetto al magazzino GLS di Gianturco.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Lo chiamavano Tepepa, ti ricorderemo così

Ieri ci ha lasciato a 86 anni Tepepa, tra i più noti e longevi rapinatori di banche del torinese. Ennio Sinigallia, questo il suo vero nome, ha passato oltre metà della sua vita in carcere. Il suo ultimo arresto è avvenuto quando Tepepa era ormai ultraottantenne, una vera e propria vendetta nei confronti di uno […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Difendiamo Quarticciolo dal modello Caivano

Il 23 dicembre scorso il governo ha approvato un decreto che individua sei periferie in Italia in cui esportare il modello Caivano. Sono stati stanziati 180 milioni di euro in tre anni ed è previsto un commissario straordinario a cui è affidato il compito di individuare gli interventi strutturali necessari in determinati quartieri: sgomberi, polizia […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Addio a Gianfranco Manfredi, cantautore del ’77

Questa notte se ne è andato Gianfranco Manfredi cantautore, sceneggiatore e voce musicale del movimento del ’77. La sua “Ma chi ha detto che non c’è” ha interpretato lo spirito di quegli anni e rimane una delle canzoni fondamentali del canzoniere dei ribelli. Manfredi è stato anche un prolifico autore nel mondo del fumetto firmando […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

In ricordo di Franco Piperno: una voce che continua a risuonare

Oggi, 17 gennaio, alle ore 18, Radio Ciroma aprirà i suoi microfoni per un momento speciale, dedicato alla memoria di Franco Piperno, uno dei suoi fondatori e figura ispiratrice per generazioni. da Radio Ciroma Sarà una trasmissione intessuta di ricordi, testimonianze e contributi di chi ha avuto il privilegio di condividere un tratto del cammino […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Ciao Franco! Un ricordo di Claudio Dionesalvi

Lunedì notte se n’è andato Franco Piperno. Calabrese, militante, dirigente politico dell’autonomia, fondatore di Potere Operaio, esule, docente di fisica e amante tanto di ciò che si muove in terra quanto di quel che resta fisso in cielo. In diretta con il compagno Claudio Dionesalvi – un ricordo e qualche considerazione, alla luce della idee […]

Immagine di copertina per il post
Formazione

Pisa: scuola in protesta, occupati i licei Buonarroti e Dini

Questa mattina Pisa si è svegliata con la notizia dell’occupazione dei licei Filippo Buonarroti e Ulisse Dini da parte di studenti e studentesse.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Ribellarsi per la Palestina è possibile e necessario più di prima: una riflessione dal casello di Roma Ovest su sabato 5 ottobre e DDL 1660

Con questo articolo vogliamo proporre una riflessione sulla giornata di mobilitazione per la Palestina di sabato 5 ottobre a partire dall’esperienza di lotta e conflitto che abbiamo avuto come studentə e giovani di Pisa partitə con il pullman di Studentə per la Palestina, per arrivare a Roma.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Governo blindato, piazze aperte

Il Dl infrastrutture è stato approvato in tempi rapidissimi da un parlamento silente e complice, a colpi di fiducia. Il commissario straordinario Sessa ha quindi l’ok definitivo da Camera e Senato per aprire la “contabilità speciale”: 20 milioni di euro per il 2024, sui 520 complessivi, con un cronoprogramma di 10 anni di lavori.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Intifada studentesca: le rivendicazioni.

L’articolo viene arricchito quotidianamente con le iniziative, i comunicati e gli aggiornamenti dalle Intifada studentesche in corso..

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Il colore dei manganelli

Quei fatti si inseriscono in un contesto nel quale la repressione – nelle piazze, nei tribunali, nelle carceri, nei centri di detenzione per migranti – è diventata strumento ordinario di governo

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Palestina: un altro sabato di mobilitazione popolare in tutta Italia

Giornata di mobilitazione sabato 2 marzo 2024 in Italia in solidarietà con la Palestina e il popolo palestinese.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Fermare il genocidio a Gaza: in Italia sciopero per la Palestina. Cariche a Pisa, Firenze e Catania

Fermare il genocidio a Gaza: questo l’obiettivo dello sciopero generale per la Palestina di ieri, indetto in tutta Italia e per tutte le categorie di lavoro dai sindacati di base, raccogliendo l’appello dei Giovani Palestinesi d’Italia.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Grugliasco: un mese di sciopero alla Lear

Un aggiornamento dallo sciopero (sospeso per i prossimi giorni) che ormai dura un mese alla Lear Corporation di Grugliasco, fuori Torino.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Da Torino a Pisa continuano le mobilitazioni per la Palestina.

Le mobilitazioni a sostegno del popolo palestinese continuano, in particolare nei luoghi della formazione.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Lo scandalo della Torre e il senso di Giustizia

Venerdì 17 novembre, a Pisa, un partecipato corteo composto da un migliaio di studentə e lavoratorə in sciopero ha attraversato determinato e rabbioso le strade della città, è arrivato in Piazza dei Miracoli e ha occupato per un’ora uno dei monumenti più famosi del mondo, la Torre di Pisa, calando dalla sua cima una gigantesca bandiera della Palestina.