InfoAut
Immagine di copertina per il post

La violenza politica di stato per decreto

||||

La sera del 10 maggio, mentre i mass media confermavano l’ennesima strage causata dalle politiche di chiusura delle frontiere: il naufragio di una imbarcazione al largo delle coste tunisine con almeno 70 persone decedute in mare, le agenzie di stampa battevano la notizia di un nuovo decreto sicurezza presentato dal Ministro degli Interni e vicepresidente del consiglio Matteo Salvini

Una prima bozza che evidenzia come più che di sicurezza, si tratti di rappresaglia. Il crescente nervosismo di un ministro che insegue i suoi oppositori: sulla terra ferma, ma anche per mare. Un attacco riservato a chi incarna nella vita e nella lotta l’opposizione alle politiche razziste promosse dal suo dicastero, alla negazione dei diritti fondamentali che si ripercuote sulle vite non solo di chi arriva alle nostre coste, ma anche di tutti i migranti e le migranti già residenti in Italia da tempo, destinati all’isolamento, allo sfruttamento e alla clandestinizzazione.

Dalle anticipazioni di stampa il decreto sembra essere un vero e proprio decreto “ad personam” contro coloro che il ministro considera i propri oppositori politici: da un lato le ONG e tutti coloro che operano e invocano l’accoglienza e dall’altro i movimenti sociali e territoriali, i movimenti per i diritto all’abitare e gli spazi sociali occupati.
Il decreto proposto è composto da 12 articoli e contiene:

Nuove norme contro le Organizzazioni Non Governative che prevedono per chi ponga in essere «azioni di soccorso di mezzi adibiti alla navigazione ed utilizzati per il trasporto irregolare di migranti, anche mediante il recupero delle persone» multe tra i 3500 e i 5500 euro per ogni migrante trasportato, inoltre sono previste anche la revoca o la sospensione da 1 a 12 mesi della licenza rilasciata dall’autorità amministrativa italiana.

Una pesante modifica al codice di navigazione che avoca al ministero degli Interni il potere di vietare o limitare il transito o la sosta di navi e imbarcazioni nelle acque territoriali per motivi di ordine pubblico, sottraendolo al ministero delle Infrastrutture

Il finanziamento con tre milioni di euro in tre anni per l’avvio di «operazioni sotto copertura a contrasto dell’immigrazione clandestina» attraverso l’impiego di agenti di polizia straniera.

Nuove norme relative all’ordine pubblico e al controllo sociale che trasformano da violazione amministrativa a reato penale qualsiasi azione posta in essere che si opponga alle forze dell’ordine con qualsiasi tipo di resistenza, attiva o passiva:

  • «chiunque nel corso di manifestazioni, per opporsi a pubblico ufficiale o all’incaricato di pubblico servizio, utilizza scudi o altri oggetti di protezione passiva ovvero materiali imbrattanti o inquinanti è punito con la reclusione da 1 a 3 anni»
  • «chiunque lancia o utilizza illegittimamente razzi, bengala, fuochi artificiali, petardi, strumenti per l’emissione di fumo o di gas visibile è punito con la reclusione da 1 a 4 anni».
  • Inoltre un nuovo intervento sul Tulps, il Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, inasprisce le sanzioni per i reati di danneggiamento, devastazione e saccheggio, commessi nel corso di riunioni effettuate in luogo pubblico o aperto al pubblico.

    In ultimo il decreto propone, attraverso un impegno di spesa di 25 milioni di euro, l’istituzione di un commissario straordinario e l’assunzione di 800 persone con il compito di consegnare le notifiche, ai condannati attualmente in libertà, delle sentenze di condanna.

    Questo decreto è l’ennesima proposta indegna di un governo e di un ministro che considerano “un crimine” salvare vite umane in mare e criminali tutti coloro che esprimono dissenso nei confronti del ministro, dello stato e delle sue leggi. Un insieme di provvedimenti che in continuità con i governi precedenti ignorano la semplice considerazione che salvare vite umane in mare è un dovere di ogni marinaio oltre che un obbligo umanitario ai quali tutte e tutti siamo sottoposti; chi di noi non si muoverebbe in mare per soccorrere qualcuno in difficoltà. I dati dimostrano una drastica riduzione degli sbarchi nell’ultimo anno a fronte di un tragico aumento del numero di coloro che perdono la vita nel tentativo di attraversare il mare che separa il nord Africa dal sud Europa, salvare vite umane non può e non dovrà mai essere considerato un crimine.

    Nuove norme che dimostrano chiaramente quanto poco interessanti siano per il ministro i reati finanziari, la corruzione nella pubblica amministrazione e la contiguità degli organi dello stato con coloro che gestiscono il malaffare nel paese, mentre ben altra attenzione viene riservata a coloro che si oppongono a provvedimenti quali la costruzione del TAP in Salento, l’esistenza di fabbriche di morte come lo stabilimento Arccerol MIttal (ex Ilva) a Taranto e della centrale ENEL a carbone di Cerano, nei pressi di Brindisi così come a tutte e tutti coloro che manifestano la propria opposizione alle scelte razziste e classiste del governo M5S-Lega nella nostra regione così come nel resto del paese.

    Prendere posizione e manifestare contro questo ennesimo attacco ai diritti e alle libertà fondamentali di tutte e tutti, essere solidali con coloro che sono vittima della repressione dello stato è un dovere a cui non è più possibile sottrarsi.

    Non Solo Marange – Collettivo di mutuo soccorso e cassa di resistenza, Bari

    Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

    pubblicato il in Bisognidi redazioneTag correlati:

    decreto sicurezzasalvini

    Articoli correlati

    Immagine di copertina per il post
    Bisogni

    Gli operai di Forlì occupano la fabbrica e vincono la vertenza

    Lavoravano per 12 ore al giorno percependo uno stipendio adeguato a otto ore lavorative, privati di qualsiasi livello di sicurezza e l’alloggio previsto in realtà coincide con lo stesso capannone senza riscaldamento con i materassi buttati a terra. Gli operai hanno bloccato lo stabilimento di mobili e allestito un presidio davanti all’azienda.

    Immagine di copertina per il post
    Bisogni

    Il sintomo Mangione

    Si è già detto tutto e il contrario di tutto sull’identità di Luigi Mangione, il giovane americano che qualche giorno fa ha ucciso a Manhattan il CEO di United HealthCare…

    Immagine di copertina per il post
    Bisogni

    Calenzano (Firenze): esplosione nel deposito ENI

    Enorme esplosione al deposito della raffineria Eni di Calenzano (Firenze) con un bilancio di 4 lavoratori morti, 26 feriti di cui 2 gravi.

    Immagine di copertina per il post
    Bisogni

    Cosa succede in città: il turismo

    Apriamo questo ciclo di trasmissioni che affronta l’ennesimo grande evento che si affaccia su questa città: il Giubileo.

    Immagine di copertina per il post
    Bisogni

    Milano: “Verità per Ramy e Fares”. In 600 alla fiaccolata al Corvetto

    “Verita’ per Ramy e Fares”. Sabato 30 novembre a Milano una fiaccolata  in ricordo di Ramy Elgaml. Centinaia di persone si sono ritrovate alle ore 19.00 in Piazzale Gabrio Rosa al Corvetto per poi raggiungere il luogo dove Ramy è deceduto dopo un incidente stradale a seguito di un inseguimento di un’auto dei carabinieri durato 8 chilometri, su cui indaga la Procura.

    Immagine di copertina per il post
    Bisogni

    29 novembre: sciopero generale

    Proponiamo di seguito una rassegna di approfondimento verso lo sciopero generale del 29 novembre a partire dalle voci collezionate durante la settimana informativa di Radio Blackout

    Immagine di copertina per il post
    Bisogni

    Un rito meneghino per l’edilizia

    Sul quotidiano del giorno 7 novembre, compare un suo ultimo aggiornamento sotto il titolo “Il Salva-città. Un emendamento di FdI, chiesto dal sindaco Sala, ferma i pm e dà carta bianca per il futuro”.

    Immagine di copertina per il post
    Bisogni

    La parabola della salute in Italia

    È un potente monito in difesa del Servizio sanitario nazionale quello che viene dall’ultimo libro di Chiara Giorgi, Salute per tutti. Storia della sanità in Italia dal dopoguerra a oggi (Laterza, 2024). di Francesco Pallante, da Volere la Luna Un monito che non si limita al pur fondamentale ambito del diritto alla salute, ma denuncia […]

    Immagine di copertina per il post
    Bisogni

    Cuba: blackout ed embargo

    Cuba attraversa la sua maggiore crisi energetica, con la pratica totalità dell’isola e con 10 su 11 milioni di abitanti privati di elettricità.

    Immagine di copertina per il post
    Bisogni

    Movimento No Base: Fermarla è possibile. Prepariamoci a difendere la nostra terra!

    Da mesi le iniziative e le mobilitazioni contro il progetto strategico di mega hub militare sul territorio pisano si moltiplicano in un contesto di escalation bellica in cui il Governo intende andare avanti per la realizzazione del progetto di base militare.

    Immagine di copertina per il post
    Divise & Potere

    L’Ungheria è vicina

    Mentre la polizia manganella studenti e ambientalisti e trattiene in questura dimostranti e giornalisti durante le manifestazioni, la maggioranza prepara una nuova stretta repressiva prevedendo il carcere fino a 25 anni per il reato di resistenza in manifestazioni contro le grandi opere.

    Immagine di copertina per il post
    Divise & Potere

    Fino a 25 anni di carcere a chi manifesta per “impedire di realizzare un’opera pubblica”

    Con un emendamento presentato al ddl sicurezza dal deputato Igor Iezzi, attualmente in discussione in commissione Affari Costituzionali, la Lega propone l’inserimento di una nuova aggravante dei reati contro la pubblica incolumità che sembra ritagliata sulla variegata rete di attivisti che da anni protestano contro le grandi opere.

    Immagine di copertina per il post
    Crisi Climatica

    Ponte: avvio dei cantieri rinviato. Ora chiudere la Stretto di Messina S.p.a.

    Il comunicato di Antudo a seguito della notizia del rinvio dei cantieri per il ponte sullo Stretto..

    Immagine di copertina per il post
    Antifascismo & Nuove Destre

    Livorno è antifascista!

    Giovedì 2 Maggio il ministro delle infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini è venuto a Livorno per presentare un suo libro, vergognosamente ospitato all’interno del cinema teatro “4 Mori”..

    Immagine di copertina per il post
    Crisi Climatica

    Messina: l’inganno del ponte

    Mark Twain ha detto un giorno che «è molto più facile ingannare la gente, che convincerla che è stata ingannata».

    Immagine di copertina per il post
    Conflitti Globali

    27 gennaio: in Italia cortei per la Palestina vietati, confermati o…posticipati

    In Italia ieri, sabato 27 gennaio 2024, diverse manifestazioni per il popolo palestinese, come accade costantemente ormai dall’ottobre 2023. In mezzo ci sono le Questure che hanno disposto, con prescrizioni, il divieto dei cortei.

    Immagine di copertina per il post
    Crisi Climatica

    Salvini, Verdini e la marmellata di cemento

    L’inchiesta emersa negli scorsi giorni sui giornali che ha portato all’arresto di Tommaso Verdini, figlio del più noto Denis e fratello della compagna del Capitone, ha tutti gli elementi di una classica storia all’italiana: familismo, cemento, appalti e politica.

    Immagine di copertina per il post
    Crisi Climatica

    Salvini: i ministri passano, i No Tav restano

    Oggi, nel giorno previsto per la visita di Salvini al cantiere di Chiomonte, i No Tav si sono dati appuntamento per contestare la presenza del ministro all’inaugurazione del tunnel di base e il passaggio di testimone alle ditte appaltatrici.

    Immagine di copertina per il post
    Sfruttamento

    Trasporti: Salvini precetta lo sciopero del sindacalismo di base che replica “Confermiamo l’astensione e siamo pronti ad azioni di piazza”

    Come era prevedibile l’incontro con il ministro dei Trasporti Salvini del 12 dicembre 2023 “si è concluso con un nulla di fatto” e di fronte all’ordinanza del leghista di ridurre la mobilitazione da 24 a 4 ore si  “conferma lo sciopero”.